Un bisogno, una necessità di Gigi De Palo, l’assessore con i sandali, come di tanti altri. Farne un eroe è sbagliato, farne un’esempio di amore verso la famiglia è giusto. Un esempio per i giovani, “bamboccioni” per necessità o per autoindulgenza, a lavorare e gettare delle umili basi verso un futuro che si preannuncia sempre più amaro per tutti, o per i soliti.
(MeridianaNotizie) Roma, 8 maggio 2014 – “L’ex assessore che non arriva a fine mese con lo stipendio da consigliere comunale diventa cameriere”. La storia del consigliere capitolino, Gigi De Palo, che ha scelto di “integrare” il suo stipendio lavorando la sera per una trattoria romana, e’ arrivata in tv. “Le Iene” hanno, infatti, dedicato un servizio all’attuale capogruppo di Cittadini X Roma seguendolo in una sua “giornata tipo”. “A Natale ho preso 500 euro – spiega nel servizio De Palo – quindi quel mese abbiamo avuto grandi difficolta’ e da li’ e’ nata l’idea di trovare un lavoro in pizzeria. Con 500 euro Babbo Natale non arriva... Questa e’ una scelta che qualunque genitore farebbe per i propri figli, nel nostro caso era un modo per dare un segnale anche in famiglia: per far capire ai nostri bambini che ogni lavoro e’ degno”.
E da qui parte l’analisi del conduttore del programma che sottolinea: “Per i consiglieri comunali di Roma non sono previste indennita’ come invece per i consiglieri regionali o i parlamentari, ma solo gettoni di presenza per consigli e commissioni ma che comunque non possono superare il tetto massimo di 1790 euro netti al mese”. “Se ci sono poche commissioni, se non ci sono i consigli o se uno sta male e non puo’ lavorare per una settimana, – dice De Palo – non puo’ chiaramente andare a percepire quel gettone. E’ assurdo perche’ un consigliere comunale di Roma Capitale ha delle responsabilita’ enormi e prende 10 volte meno un consigliere regionale”. Per l’ex assessore, quindi, “la sensazione che emerge e’ che la politica la faccia solo chi e’ ricco. Una persona come me che viene da una famiglia normale, non avendo mai fatto politica e non avendo padrini o padroni, si trova poi a dover fare i conti e a mettere insieme il pranzo con la cena”. “Inviterei qualsiasi politico a farsi una volta a settimana un po’ di tavoli in pizzeria”, conclude l’ex assessore capitolino.
La Redazione
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