(MeridianaNotizie) Roma, 19 giugno 2014 – Partito poco dopo le 11 da piazza Bocca della Verità, il corteo dell’Usb Pubblico Impiego diretto a piazzetta Vidoni, davanti al Ministero della Funzione Pubblica, per lo sciopero nazionale di 24 ore dei dipendenti pubblici. Circa 300 i partecipanti, arrivati anche con due pullman da Latina, in marcia con fischietti e bandiere del sindacato di base dietro lo striscione “Giù le mani dal lavoro e dai servizi pubblici”. Tra gli altri esposti, “La precarietà non fa scuola – Assunt@ tutt@, assunt@ davvero”, “Stop a tagli e licenziamenti – Investiamo in salute e servizi” e “I lavoratori hanno già dato – Ama pubblica e trasparente”. In piazza anche “I precari di Casa Renzi”, lavoratori della presidenza del Consiglio in presidio venerdì scorso davanti a Montecitorio.
Tra la folla spiccano le magliette dedicate al ministro Marianna Madia, raffigurata come Calimero sormontato dalla scritta: “Senza contratto… È un’ingiustizia però”. Il premier Matteo Renzi, invece è dipinto come un novello Giulio Cesare incoronato dalle banconote da 80 euro al posto dell’alloro. Per quanto riguarda la partecipazione dei lavoratori di Roma Capitale lo sciopero “è complicato, difficile – spiega Roberto Betti, del coordinamento Usb Pubblico Impiego – ma c’è una massa critica resistente, che sta dando la prima risposta organizzata alla riforma della Pubblica Amministrazione proposta da Renzi”. “C’è un vero e proprio attacco al cuore dello Stato, portato da questo governo – attacca – amplificato dalle vicende legate nella Capitale. A Roma stiamo dimostrando, pur nelle difficoltà sindacali, che voci diverse, come dipendenti comunali, Ama, servizi, pubblici, formano una sacca di resistenza che non accetta i diktat di Marino, Renzi e della Bce”.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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