( MeridianaNotizie ) Roma, 31 ottobre 2014 – Il M5S, ieri presente in commissione Mobilità per la presentazione del piano industriale di Atac, esprime forti riserve sulle scelte che la società di trasporto pubblico vuole adottare per avviare il piano di risanamento.
Ecco quanto si legge in una nota del Movimento 5 stelle: “Il Gruppo capitolino pentastellato – afferma il portavoce Stefàno – autore, nel settembre scorso, di una interrogazione urgente al sindaco in merito ai forti disagi provocati dal riordino delle linee autobus di Atac, segnalava che tale piano di razionalizzazione, partito il 22 settembre, aveva subito cominciato a far sentire i suoi effetti in negativo penalizzando proprio i cittadini pendolari delle aree periferiche della città, con la perdita per esempio, sull’asse Cassia Flaminia, di ben 1.838.000 km annui. Ma per l’assessore Improta è stato l’ampliamento delle linee nel passato e dell’offerta a dismisura che ha creato il buco nei conti della società.
Ieri si è appreso in commissione che si vuole procedere ad un aumento degli abbonamenti. Sull’aumento del costo degli abbonamenti parte politica ed aziendale sostengono che ad oggi sono i più bassi d’Italia. Il M5S Roma rileva che il dato è corretto poiché Roma ha 37 km di rete metro mentre Milano ne ha 56 con un rapporto Km/rete metro per milione abitanti pari al 13.2 contro il 55.7 di Milano. Ciò significa che gli abbonamenti costano meno in senso relativo perché il servizio è di più basso livello. La stesso discorso vale per i km di rete tram, 51.2 a Roma contro i 170 di Milano.
Il piano industriale prevedrà ancora la valorizzazione degli assetti patrimoniali, circa 15 immobili. Su questo il M5S è favorevole all’utilizzo delle sedi Atac da utilizzare per gli uffici comunali al fine di abbattere gli affitti passivi. Le criticità emergono quando si parla di valorizzare le sottostazioni le rimesse, attraverso lo strumento degli accordi di programma, e soprattutto il Centro Carni già oggetto di diverse attenzioni da parte questa Amministrazione che fanno presagire intenzioni di svendita e/o privatizzazione.
Di fronte all’incontrovertibile taglio delle corse ed alla riduzione degli autisti, il M5S Roma sottolinea come non si sia affatto parlato dell’aumento strutturale dei controlli anti evasione che pure hanno un incidenza sui ricavi dell’azienda. Anche qui il dato raffrontato con quello della Atm di Milano ci dice che gli introiti della società milanese nel recupero dell’evasione sono sette volte superiori a quelli dell’Atac, senza considerare che Atac ha il triplo dei dirigenti della Atm, 81 contro 30.
Il piano di risanamento prevede che Atac abbia la gestione della linea Metro C, ma il M5S Roma rileva che tale gestione costituirà una perdita per Atac proprio per le inefficienze di un’apertura singhiozzante ed i notevoli ritardi. Infine ancora un aspetto del piano industriale che non convince il M5S Roma è il ritardo di un anno, dal 2013 al 2014, per attuare la fusione con OGR, fondamentale per far rientrare delle maestranze, valore aggiunto per la società.”
Tra le proposte del consigliere Stefàno lanciate in aula vi è l’aumento delle corsie preferenziali per i bus, provvedimento per altro a costo zero, considerando, per tornare ai dati, che Roma ha la velocità commerciale più bassa d’Europa.
“Avremmo anche accettato l’aumento degli abbonamenti – commenta Stefano – se questo fosse andato di pari passo con il miglioramento dei servizi e soprattutto con il taglio dei dirigenti, delle consulenze, degli appalti esterni e dei cd. ad personam, prefigurando un piano di risanamento concepito non, come sempre, a discapito dei cittadini e dei lavoratori”.
La Redazione
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