(MeridianaNotizie) Roma, 3 dicembre 2014 – Una storia lunga secoli quella degli urtisti che parte dall’antico ghetto ebraico. Proprio gli ebrei costretti a svolgere solo alcune attività economiche, sono i primi ad intraprendere il mestiere definito dei ricordari, o madonnari o peromanti (quelli che vanno pè Roma). Ai primi del Novecento un’autorizzazzione del Vicariato di Roma permise loro di poter vendere i rosari ai pellegrini cattolici. Gli ebrei romani diventano cosi ufficialmente urtisti. La professione passa attraverso il fascismo, che conferisce loro una divisa, e l’occupazione nazista anche se divenuti, con le leggi razziale del 1938, abusivi. I peromanti vendono in questi periodo ai soldati tedeschi cartoline, sigarette di contrabbando, lucido da scarpe, lacci.
Passano attraverso la guerra e si adeguano ai turisti americani e giapponesi in arrivo nella Capitale. Da mestiere per miserabili diventa una professione ambita. Una professione sempre sotto l’occhio del ciclone a causa delle poche licenze e della crisi economica. A rendere omaggio ai secoli di storia degli urtisti la mostra Urtisti e Ricordari a Roma, passato e presente di uno storico mestiere, che dal 3 al 7 dicembre sarà ospita al Museo di Roma in Trastevere e promossa da Roma Capitale, dalla sovrintendenza ai beni e attività culturali e dal centro di cultura ebraica di Roma. Per la prima volta dopo secoli di attività gli urtisti si racconteranno in una manifestazione culturale suggestiva ed affascinante.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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