(MeridianaNotizie) Roma, 29 giugno 2015 – La prima tratta della metro C, da Monte Compatri/Pantano a Centocelle, ha aperto al pubblico il 9 novembre del 2014. La seconda tratta, che va da Centocelle a Lodi, è lunga 5,4 km e prevede sei stazioni: Mirti, Gardenie, Teano, Malatesta, Pigneto e Lodi. La stazione Mirti è stata realizzata sotto piazza dei Mirti ed è accessibile tramite quattro ingressi – la piazza diventerà un giardino pubblico attrezzato, arredato con panchine in travertino. La stazione Gardenie si trova sotto piazzale delle Gardenie ed ha tre ingressi: uno al di là di viale della Primavera, collegato tramite un sottopasso, e due sul lato nord della piazza che è stata completamente riqualificata. La stazione Teano, accessibile da viale Partenope e da via Teano, è caratterizzata da un ampio atrio destinato ad ospitare attività commerciali, culturali ed eventi.
«In ognuna delle stazioni metteremo delle opere d’arte importanti proprio per ricordare l’importanza che ha la metro C per una città che è Capitale d’Italia – ha spiegato Marino – Qui nella stazione Teano metteremo il calco utilizzato per realizzare la copia del Marco Aurelio che è in piazza del Campidoglio. Sarà un calco a grandezza naturale». La stazione Malatesta, realizzata sotto piazza Malatesta, ha tre ingressi: due sul lato nord della piazza stessa dove saranno collocati i capolinea e le fermate degli autobus, e uno a est in corrispondenza dello spartitraffico di via Malatesta – la nuova piazza pedonale è caratterizzata al centro da una piazza ipogea a cielo aperto, accessibile tramite una gradinata in travertino, che collega l’esterno con l’atrio intermedio della stazione: un grande spazio destinato ad attività commerciali e culturali.
La stazione Pigneto, collocata in prossimità dell’incrocio tra via del Pigneto e la Circonvallazione Casilina, ha tre ingressi su via del Pigneto – l’area è stata riqualificata con un sistema di percorsi pedonali e aree verdi. La stazione Lodi si sviluppa sotto via La Spezia (tratto tra via Orvieto e via Foligno). Unici elementi visibili in superficie sono le strutture delle griglie di aerazione, degli ascensori e degli accessi alla stazione. Il prossimo step sarà l’apertura della stazione San Giovanni, annunciata per metà 2016. Poi sarà la volta di Fori imperiali nel 2021. Per ora al ministero dei Trasporti è stato consegnato il progetto di prolungamento, da 1,3 miliardi di euro, da Fori imperiali a Ottaviano: previste le stazioni di piazza Venezia e San Pietro – nascerà proprio a piedi di Castel Sant’Angelo – anche se è rispuntata l’ipotesi di realizzare la fermata di Chiesa Nuova nell’ansa Barocca della Capitale.
Quest’ultima idea era sfumata per problemi legati ai ritrovamenti archeologici e ai cedimenti indotti: gli scavi delle gallerie e i cantieri in superficie avrebbero potuto recare danni alla stabilità dei vicini palazzi storici del Barocco, tra cui Palazzo Cerri, l’Oratorio e Convento dei Filippini, la Chiesa Nuova ‘Santa Maria in Vallicellà, Palazzo Avogadro Martel. Ma sulla realizzazione di Chiesa Nuova dovrà decidere il Mibact. Infine la candidatura ai Giochi Olimpici del 2024 potrebbe essere uno stimolo a far arrivare la linea fino a Farnesina – l’idea è anche quella di utilizzare, nei giorni lavorativi e senza match, i parcheggi dello stadio Olimpico come ‘mega-stallò per i bus turistici.
Una bella giornata per il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, presente all’inaugurazione. «I mali da cui sono afflitte le nostre metropoli, quali il traffico e l’inquinamento, oggi sono un pò colmati da questa opera. Questo Paese ha bisogno di una cura del ferro. E non dimentichiamo che io e Ignazio siamo due medici – ha scherzato – Le metropolitane sono la terapia efficace a molte malattie delle nostre città. Siamo ad un passo importante, decisivo. Il governo ha già messo 10 miliardi nel sistema metropolitane».