(MeridianaNotizie) Atene, 6 luglio 2015 – L’agenzia di stampa del Cremlino ha riferito della conversazione telefonica tra il primo ministro greco Tsipras e il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin avvenuta ieri, lunedì 6 luglio, nella giornata successiva al referendum greco vinto dai sostenitori del “no” capitanati dal leader del partito di governo attuale (http://en.kremlin.ru/events/president/news/49871). La telefonata è avvenuta, rivela la stampa russa, su iniziativa della Grecia, e naturalmente ha avuto come oggetto di discussione l’esito del referendum sulle proposte dell’Unione Europea e dei creditori internazionali per quanto riguarda gli aiuti finanziari ad Atene. Dopo aver dibattuto sui temi riguardanti lo sviluppo della cooperazione bilaterale tra i due paesi, il presidente russo Putin ha inoltre manifestato il pieno sostegno al popolo greco nell’affrontare i problemi economici imminenti. Il leader del Cremlino nell’arco della stessa giornata ha parlato per telefono del referendum anche con il presidente francesce Hollande e con quello del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde. Ricordiamo che al referendum greco del 5 luglio oltre il 60% della popolazione ha votato contro le condizioni degli accordi con i creditori internazionali sul debito greco.
Il portavoce del presidente della Federazione Russa Dmitrij Peskov ha inoltre reso noto che Mosca “ha preso in considerazione con grande rispetto i risultati del referendum popolare”, specificando come la Grecia “non ha indirizzato verso la Russia nessuna richiesta di aiuti economici” e che in ogni caso “non è escluso che ai prossimi vertici BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e SCO (Organizzazione di Shangai per la cooperazione) nella città di Ufa si possa discutere la situazione in Grecia” (http://www.forbes.ru/news/293243-kreml-prokommentiroval-itogi-referenduma-v-gretsii).
Proprio le implicazioni internazionali del referendum greco sarà interessante osservare nelle prossime settimane. Perché non soltanto Mosca e i suoi alleati internazionali (BRICS) guardano con attenzione al destino di Atene in Europa, ma anche gli Stati Uniti D’America, i quali ovviamente non gradirebbero una Grecia che, essendo attualmente uno dei membri oltre che dell’Unione europea anche dell’Alleanza atlantica, compromettesse appunto la sua appartenenza alla sfera geopolitica guidata da Washington (http://uk.businessinsider.com/obama-merkel-comment-on-greece-2015-6?r=US).
Patrizio Marrone