(MeridianaNotizie) Roma, 22 aprile 2016 – Ammonta ad oltre mezzo milione di euro la truffa ai danni dello Stato scoperta da parte della Guardia di Finanza di Roma che stamane ha portato alla denuncia di 123 persone. Le indagini delle fiamme gialle del II Gruppo Roma hanno avuto avvio dopo che i residenti in altre zone della provincia, quali Latina e Frosinone, si erano spinti fino a Ostia per presentare la domanda di accesso al sussidio.
Dall’accesso al sistema informatico dell’ente, i finanzieri hanno scoperto che i due dipendenti inserivano i dati di ignari datori di lavoro al fine di produrre modelli Ds che attestavano rapporti di lavoro. In questo modo, veniva precostituito il diritto per l’accesso all’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, per legge destinata a coloro che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamento, inducendo in errore i livelli competenti all’emissione dei mandati di pagamento.
Alcune delle 123 persone accusate di truffa hanno restituito le somme indebitamente percepite accordandosi con l’ente previdenziale. I due dipendenti Inps non erano più in servizio.
Il sistema fraudolento, secondo le indagini del sostituto procuratore di Roma Giuseppe Deodato, era collaudato e durava da alcuni anni da due dipendenti infedeli della sede Inps di Ostia.
Dagli accertamenti della Guardia di finanza, anche attraverso la collaborazione fornita dall’Inps, è emerso che gran parte dei modelli attestanti i falsi rapporti di lavoro riportavano come datori di lavoro note case cinematografiche, che si sono poi rivelate del tutto estranee alla vicenda e, in diversi casi, è risultato che i componenti di intere famiglie erano beneficiari delle prestazioni. Molti, inoltre, coloro che, già impiegati con regolare contratto di lavoro, avevano deciso di arrotondare le loro entrate mensili con il sussidio erogato dall’Inps.
In breve tempo il meccanismo si è allargato anche ad alcuni dei titolari dell’indennizzo, che su incarico degli stessi artefici del piano, proponevano ad altre persone di ‘steccare’ parte dell’indennità e degli arretrati.
Silvia Mattina e Cristina Pantaleoni