(MeridianaNotizie) Roma, 2 agosto 2017 – La Getty Foundation di Los Angeles ha assegnato un grant di 180,000 $ per sviluppare un piano di conservazione per lo Stadio Flaminio, opera di Pier Luigi e Antonio Nervi. Il piano è volto a promuovere, sostenere e indirizzare il successivo progetto di recupero nel rispetto della concezione originale nerviana e della sua funzione di stadio e impianto sportivo polivalente. “Quella di oggi è una buona notizia perché dimostra quanto quest’amministrazione si sta impegnando per recuperare ciò che per anni è stato abbandonato. Oggi abbiamo fatto un primo passo per restituire lo Stadio Flaminio ai cittadini. Questo impianto sarà centrale per lo sport della Capitale e siamo orgogliosi che questo percorso per il suo rifacimento sia iniziato grazie all’impegno della nostra Giunta. Vogliamo che lo sport possa rivivere dentro questa struttura e che la Capitale sia sempre più una Capitale dello sport”, ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi. Il piano di conservazione, selezionato dalla Getty Foundation nell’ambito del programma internazionale di finanziamenti ‘Keeping it Modern’, è stato presentato lo scorso marzo dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della Sapienza Università di Roma, dalla Pier Luigi Nervi Project Association (PLN Project) e Do.Co.Mo.Mo.Italia, in accordo con Roma Capitale. Il gruppo di lavoro impegnato per la stesura del piano sarà coadiuvato da un comitato scientifico internazionale che include anche esperti di storia dell’architettura, progettazione di impianti sportivi, conservazione del moderno e ingegneria delle costruzioni. Una volta realizzato, lo studio sarà poi condiviso con i soggetti pubblici e privati che stanno proponendo progetti per la struttura. Progettato tra il 1957 e il 1958 dal grande ingegnere italiano, Pier Luigi Nervi, con il figlio, architetto Antonio Nervi, il Flaminio fu realizzato in occasione della XVII Olimpiade (1960) e inaugurato nel 1959. Lo stadio, di proprietà di Roma Capitale, versa oggi in uno stato di grave degrado e abbandono e, seppur dichiarato “opera di eccellenza” dalla Direzione per l’Arte e l’Architettura Contemporanee (DARC) del Ministero per i Beni e le Attività culturali nel 2005, non è sottoposto a vincolo in quanto opera pubblica con meno di 70 anni dalla realizzazione. “Come Assessore allo Sport, sin dall’inizio del mio mandato, ho puntato molto a questo impianto, un simbolo dello sport romano e dell’architettura contemporanea. Con la famiglia Nervi abbiamo subito collaborato per riportare lo Stadio Flaminio agli antichi splendori. Duole constatare quanto l’assenza di politica e di interventi lo abbia ridotto così. Questa è un’ottima notizia che ci aiuterà a proseguire il percorso per il suo rifacimento”, ha dichiarato l’assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi, Daniele Frongia. “La stesura di un piano di conservazione per il Flaminio pone le basi per la sua tutela. Con il grant concesso all’Università La Sapienza e la cooperazione attiva del Comune di Roma potremo stilare un piano completo che consenta di tramandare questo capolavoro del moderno alle future generazioni senza prescindere dalle sue caratteristiche storiche e architettoniche”, spiega il presidente di PLN PROJECT, Marco Nervi.
(a cura di Cecilia Guglielmetti)