Al Teatro di Roma, nella Stagione 2018/2019, Le Forme della Verità

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(MeridianaNotizie) Roma, 8 giugno 2018 – Le Forme della Verità, questo il tema della prossima stagione dello Stabile capitolino, presieduto da Emanuele Bevilacqua da marzo 2017 e diretto da Antonio Calbi da maggio 2014, appena rinnovato fino ad aprile 2021. Un percorso di progetti sempre aperto e in divenire, dove il teatro è testimonianza del proprio tempo e spazio di libertà, con uno sguardo alla Storia, alle trasformazioni umane e alle tensioni del presente. Oggi, il Teatro di Roma diventa ancora più una “casa” plurale con nuove figure artistiche che affiancheranno la direzione con progetti curatoriali e formati innovativi: Massimo Popolizio, regista residente all’Argentina, cui verranno affidate tre produzioni nel triennio; Lisa Ferlazzo Natoli, curatrice di un intervento creativo di tre mesi (da aprile a giugno 2019) per sperimentare ancor più India come Factory della Creazione Contemporanea, con l’alternarsi di altre due curatrici, una per ciascuna stagione del triennio; Michele Di Stefano, curatore del format sulla coreografia contemporanea con il progetto/evento triennale Grandi Pianure. Così, il Teatro di Roma fa della pluralità di visioni il suo segno distintivo, un modello diffuso sul territorio che comprende, oltre all’Argentina e all’India, il Teatro Torlonia e i Teatri in Comune (Lido, Quarticciolo, Tor Bella Monaca, Corsini, Globe). Protagonista del progetto artistico è la drammaturgia contemporanea, in equilibrio tra tradizione e innovazione, che punta sulla valorizzazione dei talenti, in ascolto dei fermenti del territorio e degli stimoli internazionali, con uno sguardo speciale allo scenario femminile. Tre i teatri: Argentina, dove innovare nella tradizione; India, “fabbrica” polidisciplinare di creatività e aggregazione; Torlonia, stazione d’arte tutta al femminile con spazio anche alla musica e poesia. Su questi palcoscenici scorrono 15 percorsi che compongono, intrecciandosi, una Stagione lunga 11 mesi di continua attività, offerta tutti i giorni, a tutti i pubblici e con più proposte quotidiane. Il sipario si alzerà 580 volte su un cartellone di 115 proposte complessive, composto da 25 produzioni, di cui 8 nuove produzioni, 6 nuove coproduzioni e 11 riprese di cui 5 in tournée, con opere di 60 autori viventi, di cui 15 stranieri, 60 registi e circa 380 interpreti. Firmano le produzioni: Massimo Popolizio, che si confronta con un classico di Henrik Ibsen, Un nemico del popolo; Luca Zingaretti che dirige The Deep Blue Sea dell’inglese Terence Rattigan; un maestro dell’avanguardia italiana anni Settanta, protagonista della stagione delle “cantine” romane, Giancarlo Sepe che sceglie Barry Lyndon, trasposizione per la scena del romanzo di William Makepeace Thackeray. L’impegno internazionale si conferma con la produzione de La Maladie de la mort dell’acclamata regista britannica Katie Mitchell, adattamento cinematografico “live” del racconto di Marguerite Duras. Nel segno della continuità produttiva, tra le compagnie e gli artisti più interessanti del panorama teatrale romano: Lisa Ferlazzo Natoli; Daria Deflorian e Antonio Tagliarini; Eleonora Danco; Giorgina Pi/Angelo Mai, Davide Enia. Rinnovato l’investimento sugli emergenti con gli spettacoli di Giacomo Bisordi e Lorenzo Collalti. Variegata anche la proposta che il Teatro di Roma offre nei diversi teatri d’Italia con le tournée di Ragazzi di vita, 28 Battiti, dEVERSIVO, Settimo Cielo, Reparto Amleto. Infine, per questa stagione, il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, i cui spettacoli nascono da un lungo lavoro di formazione con ragazzi con e senza disabilità, sotto la direzione di Roberto Gandini, propone un debutto e due riprese di spettacoli di successo. Le tante proposte si raggruppano in vari percorsi omogenei: Classici Mai Così Moderni ; Dalla Pagina Alla Scena; Shakespeare Alla Nuova Italiana; Scene Dal Mondo; Donne In Scena ; Il Dovere Della Memoria E Della Legalità; Il Teatro E Il Suo Doppio; Il Passato Del Presente Fra Italia E Mondo; Variazioni Sull’umano; Effervescenze Vesuviane; Teatri Del Lavoro; Libere Identità. Un percorso particolare è quello dedicato ai Ritratti D’artista: Dittico Nest, una vetrina sul nest, il collettivo di san giovanni a teduccio, simbolo della periferia “est” di napoli, segnata dalla piaga della camorra. ibilità d’arte contro violenza e degrado. al teatro india: la banda degli onesti e 12 baci sulla bocca. Doppio Manfredini, un dittico dedicato a Danio Manfredini, una delle voci più intense del teatro contemporaneo; Trittico Malosti, una trilogia di Valter Malosti su tre figure letterarie di fine Ottocento; Trittico Arvigo, tre spettacoli che Elena Arvigo dedica a donne inquiete; Trittico Ferracchiati, una trilogia sull’identità, una partitura artistica che non contempla i principi della “normalità”: un corpo-un genere; Trittico Deflorian Tagliarini, un itinerario dentro le pieghe dell’esistenza, i suoi particolari e dettagli. Anche nella prossima stagione si rinnovano le partnership con Romaeuropa Festival, Short Theatre, Garofano Verde, Dominio Pubblico, Filarmonica di Roma, Carrozzerie N.O.T., Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e Puglia Showcase, vetrina di teatro contemporaneo pugliese. Per i cicli culturali inoltre in cartellone: “Luce sull’Archeologia”, giunto alla V edizione dal tema Roma verso l’Europa; segue ” Why not? Come costruirsi un futuro”, un contenitore di idee e storie per ridare slancio e speranza alle nuove generazioni; il programma di concerti dell’Accademia Filarmonica Romana; gli incontri d’arte in collaborazione con il Fai.

(a cura di Cecilia Guglielmetti)

 

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