(MeridianaNotizie) Roma, 27 febbraio 2019 – Gestione manageriale della struttura contabile e organizzativa delle aziende ospedaliere pubbliche e introduzione di meccanismi di procedura fallimentare e concorsuale nel caso di chiusura in perdita del bilancio per tre anni consecutivi, con l’imputazione della responsabilità personale al vertice aziendale.
Secondo la responsabile della Sanità per la Lega nel Lazio, Luisa Regimenti, è anche su questi aspetti che occorre intervenire per ridare nuove prospettive di sviluppo al settore sanitario pubblico e per rimodularne il rapporto con il polo privato.
Il nostro obiettivo, spiega la Regimenti, facendo riferimento al tavolo tecnico avviato in Regione Lazio e che si riunirà il prossimo 5 marzo alla Pisana, è quello di “trovare un equilibrio tra sanità pubblica e privata, evidenziando situazioni critiche e professionalità, emergenze e qualità dei servizi, cercando con questo lavoro di trovare soluzioni in grado di aiutare a colmare un gap che alla fine penalizza il settore privato e convenzionato. D’altra parte, se nelle strutture pubbliche non mancano le difficoltà, a pagarne i costi, letteralmente, sono i cittadini”.
Afferma la Regimenti: “L’analisi dei dati forniti dalla Regione Lazio sul decremento del debito, dimostrano che nel periodo 2013-2016 si sono avute meno prestazioni, con i costi che sono addirittura aumentati. Così, i danari risparmiati per i servizi non erogati sono stati riutilizzati per ripianare il debito e per coprire investimenti improduttivi in attrezzature in buona parte non utilizzate o sottoutilizzate o non mantenute”.
Insomma, la politica del presidente Zingaretti sulla sanità è “da bocciare non solo per la sua inefficacia sul territorio, come dimostrano ad esempio le Case della Salute, create per sostituire i piccoli ma utilissimi ospedali di provincia, ma anche per la scarsa attenzione mostrata verso le esigenze quotidiane dei cittadini”.
“La spesa sanitaria rappresenta un nodo cruciale” continua Regimenti, perché “se le aziende sanitarie private devono assicurare il bilancio in positivo e fornire, allo stesso tempo, i migliori servizi alla popolazione, le strutture pubbliche, invece, possono gestire le prestazioni erogate e le varie voci di costi sostenuti con un sistema di budgeting della spesa molto meno rigido. Credo, quindi, che sia necessario prevedere per la spesa sanitaria una divisione in due macro settori: uno da indirizzare alla remunerazione tariffaria delle prestazioni prodotte in ambito pubblico-privato e l’altro a copertura dei costi di funzionamento, con investimenti tecnologici o strutturali, ad appannaggio esclusivo della sanità pubblica” conclude.