Mibac, Confsal Unsa al governo, “Ales va chiusa o ripensata”

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(MeridianaNotizie) Roma, 8 maggio 2019 – Nel settore dei beni culturali “prosegue l’affidamento dei servizi a Società in house che svolgono funzioni istituzionali proprie dell’amministrazione e non i servizi specifici in house providing”. E’ la denuncia del segretario nazionale aggiunto della Confsal Unsa Beni Culturali, Maria Antonietta Petrocelli, che si rivolge al governo e al ministro della Pa Giulia Buongiorno, che oggi ha annunciato un piano straordinario di assunzioni nel settore pubblico. La sindacalista cita in particolare Ales, la spa del ministero dei beni culturali (Mibac), alla quale, sostiene la sindacalista, “vengono dati un fiume di soldi in deroga alle consuete procedure ad evidenza pubblica”. “Se questo è il governo del cambiamento – sostiene Petrocelli – Ales va chiusa o quantomeno rimodulata secondo le norme della più ampia legalità”. Citando un rapporto di Symbola e Unioncamere del 2013, la sindacalista sottolinea che “le funzioni svolte da Ales rappresentano una fetta importante del Pil nazionale, ovvero un valore aggiunto di quasi 81 miliardi di euro (circa il 6 per cento del Pil). Senza contare – aggiunge – che Ales Spa ha già chiamato direttamente oltre tremila persone con procedure concorsuali sempre molto dubbie”. “Se è vero che questo è un governo del cambiamento – conclude- vogliamo sperare che Ales non sia rimasta la cassaforte del ministro di turno”.

(a cura di Cecilia Guglielmetti)

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