(MeridianaNotizie) Pomezia, 18 maggio 2019 – Giovedì 16 Maggio 2019 si è svolto nell’Istituto I.P.S.I.A. “EMILIO CAVAZZA” di Pomezia un incontro con gli studenti e presentato il progetto ”Non fare della tua vita un gioco”, tenuto dalla Lega Consumatori di Pomezia.
Il progetto “Non fare della tua vita un gioco”, finanziato dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali – In collaborazione con ADICONSUM- AECI – CODICI, conduce è una campagna di prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo patologico (ludopatia) e delle forme di disagio ad esso collegate.
L’incontro ha offerto l’occasione per informare e sensibilizzare gli studenti sui rischi del gioco d’azzardo e dei pericoli ai quali vanno incontro e a non confidare in guadagni facili e, soprattutto, rapidi.
Secondo l’ultimo studio realizzato dall’Osservatorio Young Millennials Monitor di Nomisma, su un campione di 11mila giovani tra gli 11 e 19 anni, un minore su due è tentato dalle scommesse, ma solo il 17% ne avverte effettivamente la componente di rischio o dipendenza.
Sul rischio della dipendenza, ha precisato Dario Ferraro, ci siamo particolarmente soffermati e dibattuto con i ragazzi.
Si registra un boom di scommesse tra gli studenti- fonti: www.camera.it-www.modavi.it
Molti giovani (il 21%) iniziano a giocare per curiosità o per caso (20%); altri per semplice divertimento (18%), per il fatto che amici e familiari giochino (11%), o per la speranza di vincere una somma di denaro (11%). Dopo aver sfidato la sorte almeno una volta i giovani tendono a pensare che il gioco d’azzardo sia soprattutto una perdita di denaro (lo pensa il 32% degli studenti)».
C’è anche da registrare che la lunga e profonda crisi economica ha deteriorato il potere d’acquisto delle famiglie e determinato situazioni diffuse di povertà e disagio sociale, alle quali un forte aumento della tendenza ad “affidarsi alla sorte”.
«Il gioco d’azzardo – ragiona il Presidente Lega Consumatori, Dario Ferraro– rappresenta la patologia da dipendenza a più rapida crescita tra i giovani. C’è bisogno di sensibilizzare, di far conoscere, di scuotere le coscienze”.
“Abbiamo evidenziato ai ragazzi che le campagne pubblicitarie, continua Dario Ferraro, puntano l’attenzione soprattutto sulla facilità sia del gioco sia di vincita, trascurando di evidenziare le perdite. “
L’incontro si è concluso con la proiezione di alcuni video del progetto, con intervista a giocatori compulsivi e segnalando alcuni comportamenti che fanno intuire che il gioco sta diventando un problema:
• il tempo passato a giocare e i soldi impegnati aumentano sempre
• il desiderio di giocare è forte e si diventa nervosi se non si gioca
• si gioca per recuperare le perdite, in modo accanito
• si inizia a mentire ad amici e familiari e si gioca di nascosto da loro
• si gioca più di quanto ci si può permettere, si fanno debiti per pagare le giocate o addirittura si commettono furti
• si vorrebbe smettere di giocare ma non si riesce.