(MeridianaNotizie) La prima ondata, all’inizio degli anni 2000, ha cambiato drasticamente lo scenario del trattamento dei tumori, soprattutto grazie alle terapie intelligenti che hanno migliorato sopravvivenza e qualità di vita per migliaia di pazienti affetti da tumore. Ma la vera ondata dell’innovazione oncologica sta arrivano adesso portando con sé una rivoluzione sulle prospettive di cura di tumori considerati a lungo invincibili: immunoterapia, terapie cellulari, CAR-T, terapie combinate sono alcune delle nuove classi di farmaci o strategie terapeutiche che potrebbero sostituire la chemioterapia e migliorare significativamente i risultati nel trattamento, ad esempio, di leucemie, linfomi, tumore del polmone non a piccole cellule.

“L’impatto delle nuove tecnologie nella gestione del budget ospedaliero è notevole – ha detto Tiziana Frittelli, direttore generale policlinico Tor Vergata di Roma – in questo caso è importante il discorso appropriatezza e risultato di salute. In un’epoca di risorse limitate, bisogna saper investire con equilibrio e, soprattutto, sapere che si investe là dove c’è un sicuro ritorno di salute attraverso una seria valutazione di costo/efficacia”
Ma se da un lato questa abbondanza di alternative rappresenta un’opportunità clinica importante, dall’altro può diventare una sfida per la sostenibilità del sistema salute, sopratutto per il servizio sanitario del nostro Paese, che per quanto riguarda la governance della spesa farmaceutica rimanda alle competenze delle singole regioni. Questo è stato al centro del tavolo regionale di confronto ‘Oncologia: passaggio al futuro’ che si è tenuto presso la Regione Lazio con la partecipazione di clinici, farmacologi, esperti in management e rappresentanti dei pazienti e delle istituzioni regionali del Lazio.
“Ci stiamo dirigendo verso una nuova frontiera delle cure con sistemi di terapia personalizzati e una presa in carico globale del paziente – ha commentato Alessio d’Amato, assessore alla sanità e l’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio – in questo quadro diventa fondamentale una corretta gestione delle risorse e della governance da parte delle Regioni al fine di garantire a tutti l’accesso e la libertà di cura.”