(MeridianaNotizie) Roma, 19 settembre 2019 – Mercoledì 18 settembre 2019 è un giorno che si potrebbe definire epocale per le famiglie italiane che sempre più spesso sono costrette ad affrontare un angosciante conflittualità genitoriale che le porta ad un’immancabile smembramento con ricadute drammatiche sulla prole di casa. Per la prima volta in Italia una coppia ha deciso di adottare il protocollo creato dall’avvocato modenese Gianni Casale, già creatore del Progetto Anthea che da qualche anno si è posto all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica per il carattere innovativo che ha apportato nel mondo delle coppie conflittuali. Se inizialmente il progetto era rappresentato unicamente da una piattaforma di comunicazione monitorata tra i coniugi in via di separazione comprendente Assistenti Sociali e Magistrato in grado verificare in tempo reale il grado e le modalità di comunicazione tra i genitori oltre che permettere agli stessi di interloquire in tempo reale con i Servizi, ora esso si è arricchito di un ulteriore strumento facilitatore dell’abbassamento della conflittualità rappresentato da un nuovo protocollo di separazione che prevede l’adozione all’interno del testo della separazione l’inserimento il cd. Patto di lealtà genitoriale costituente il nucleo dei principi sui quali dovrà reggersi la separazione e, in particolare, le condizioni di gestione dei minori. In effetti l’attuale modo di affrontare il momento separativo è carente di tale aspetto e le coppie si separano senza affrontare a monte i principi che dovranno informare tutta la loro vita futura come unica coppia genitoriale. E’ una carenza che questo nuovo protocollo ha sopperito in modo geniale e che sta raccogliendo un consenso sempre più crescente. La prima coppia si è separata a Modena aprendo la strada ad altre coppie che sono già pronte a raccogliere il testimone. Il Tribunale di Modena conobbe il Progetto Anthea già il 06/12/2017 allorquando la prima coppia in Italia decise di applicare in modo volontario la piattaforma di comunicazione inserendo l’impegno all’interno del proprio divorzio. La scelta aiutò concretamente la coppia a risolvere una conflittualità decennale insita in evidenti problemi di comunicazione che furono brillantemente risolti a tal punto che ora la mamma è una delle più fervide sostenitrici del progetto. Il progetto ha già conosciuto le nobili aule del Senato e della Camera dove è stato ascoltato in Commissione Bicamerale Infanzia dal primo e presentato nel gennaio 2019 presso la seconda. Ha contribuito alla consensualizzazione di separazioni giudiziali ed ha ricevuto recensione estremamente positiva dalla Corte d’Appello di Bologna.
Il progetto è stato proposto come strumento concreto per la gestione della conflittualità genitoriale all’interno di un Disegno di Legge scritto interamente dall’Avvocato Gianni Casale e che è già stato posto all’attenzione del “Palazzo” dopo avere ricevuto lusinghieri giudizi da operatori del diritto.
Il suo autore è particolarmente determinato nell’insistere nella sua opera legislativa e conferma: “Sono certo che il DDL ANTHEA possa rappresentare una proposta concreta e percorribile in grado di affrontare il problema della conflittualità con i piedi ben saldi sul terreno di una quotidianità che il DDL 735 ha completamente eluso dimostrandosi un concentrato di utopie anche mal espresse. Il fallimento del DDL del patto di governo Lega – M5S era insito nei propri geni e la completa sparizione dai temi e dai dibattiti odierni relegato in qualche polveroso cassetto è la logica fine a cui era destinato sin dall’inizio e colto dai fini analisti della materia seppur oggetto di un becero ostracismo nel tentativo di tacitarli”. Il Progetto Anthea appare realmente un diamante incastonato in un muro di sofferenza creato da famiglie che pare nutrirsi di un conflitto inutile e devastante per i propri figli che vivono
quotidianamente un odio per loro incomprensibile.
Anthea vuole essere un messaggio di speranza in un momento storico in cui la famiglia rappresenta un tema tanto delicato quanto sofferto. I recenti casi che hanno coinvolto i minori a livello nazionale hanno alimentato un ondata di ribellione quanto di sfiducia verso la possibilità di tutelare al meglio i figli. In realtà, nel tempo, Anthea ha ampliato il suo impegno anche su altri temi di tutela dei minori impegnando le risorse del suo ideatore verso problematiche tristemente note alla base genitoriale essendo attulmente conivolto in prima persona in tutela di minori allontanati senza apparente valido motivo dalle proprie famiglie. Probabilmente presso il Tribunale di Modena questo mercoledì ha rappresentato una svolta nella galassia del conflitto: un piccolo approdo della speranza ha fatto capolino, ora occorre atterrare sul pianeta Anthea. Il dato è tratto.
Avanti tutta.
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