(Meridiananotizie) Roma, 8 dicembre 2019 – La Lazio annienta la Signora su ogni piano: gioco, determinazione, umiltà, tattica, tecnica, segnature, praticamente, un successo sotto ogni profilo quello di ieri dei ragazzi biancocelesti.
Merito a Mister Inzaghi che ha saputo sempre tenere la prua della sua “nave” rivolta verso il successo, lasciandosi alle spalle le critiche distruttive, in alcuni casi molto aspre e che volevano l’allenatore laziale lontano da Formello.
Carattere da grande professionista, quello di Mister Inzaghi che ha avuto la capacità di mantenere unito un grande gruppo che lo sta ripagando con partite eccezionali. Ora, la Lazio non può più nascondersi. Vincere con la Juventus, ha fatto emergere tutte le qualità di chi si merita di stare insieme alle grandi e la Lazio ora è lì…a tre punti dalla Juve e cinque dall’Inter, prima in classifica.
I numeri parlano chiaro, 7 partite consecutive vinte con 20 gol all’attivo; migliore differenza reti del campionato; miglior attacco d’europa; terzo posto assoluto in classifica; Immobile miglior marcatore della serie A con 17 reti. Tutto questo per dire, semplicemente, “Immensa Lazio” e non solo nel rettangolo di gioco ma, anche grazie ai suoi eccezionali tifosi che hanno regalato ancora una volta una scenografia sugli spalti degna di un grande club europeo. “Noi Oltre!“, disegnano sugli spalti i ragazzi della curva nord che riescono sempre ad accendere i tanti cuori biancocelesti a dimostrazione dell’immenso amore che li unisce alla loro amata Lazio. “Immenso amore” gridano i tifosi, che sulle note della canzone del grande Lucio Battisti manifestano a gran voce dalle tribune l’abbraccio che coinvolge, emoziona e carica tutto l’ambiente biancoceleste e continuando a cantare il loro inno…”con le bandiere al vento e il tuffo in fondo al cuore son brividi forti e voglia di gridare, perché il coro che famo tutti quanti insieme dice Lazio sei grande e te volemo bene“.
“La S.S. Lazio è la sua gente“, si legge in uno striscione posto sotto la fantastica scenografia della curva nord dello stadio Olimpico della Capitale, gremito dal popolo laziale che questa volta sentiva in anticipo che sarebbe stato un momento di festa da condividere in molti e tutti insieme tra le mura amiche di casa. “Ma questo grande amore non finisce davvero biancoazzuro nel cuore e nei colori del cielo“…Vola Lazio, Vola!!!
La partita
La Lazio, inizialmente, sembra risentire del peso del “blasone” della Signora bianconera ma, dopo poco l’aquila riesce a scrollarsi di dosso timori ed incertezze. Ecco allora che inizia a tirare fuori gli artigli e a distendere le proprie ali, consapevole della sua nobiltà e fierezza. Ed anche se per una svista, la Juve riesce ad andare in rete al 25° del primo tempo con Cristiano Ronaldo, i ragazzi di Mister Inzaghi, sanno che possono recuperare in qualsiasi momento. Ecco salire in cattedra con una delle sue magie, il solito ed eccezionale Luis Alberto. Il fantasista laziale
tira fuori dal suo cilindro l’ennesimo assist che trova pronto in mezzo all’area Luiz-Felipe, che svetta più in alto di tutti e colpisce il pallone di testa insaccandolo nella rete alla sinistra dell’estremo difensore bianconero. E’ il 46° del primo tempo e la Lazio pareggia.
E’ uno a uno e l’arbitro fischia la fine del primo tempo dove la Lazio ha molto da recriminare per due interventi dubbi in area di rigore, il primo al 28°, quando Cuadrado poggia le mani in corsa su Immobile lanciato a rete, facendogli perdere l’equilibrio e l’attimo giusto per calciare la palla verso la porta; il secondo al 44°, quando Emre Can, interviene in takle su Leiva, anch’esso lanciato a rete e lo stende…per l’arbitro è solo calcio d’angolo per la Lazio, al seguito della quale, comunque, i biancocelesti trovano la rete del pareggio.
Nella ripresa, la Juve che non è squadra che si difende ed anche se aveva speso molto nel primo tempo con una linea alta dei propri attaccanti che tentavano di non far impostare l’azione ai giocatori della Lazio dalla loro linea difensiva cerca, ugualmente, di portarsi in avanti nel tentativo di trovare la via del gol. Azioni eluse dai ragazzi di Mister Inzaghi, ben organizzati in campo che hanno saputo controllare ogni iniziativa della “Signora”, cercando di innescare il loro micidiale contropiede.
Cosa questa che riesce al 70°, dove da una verticalizzazione…indovinate di chi? Ma, naturalmente, del solito Luis-Alberto, che vede sulla destra il folletto Lazzari e gli serve un delizioso pallone. Unica possibilità per Cuadrado è di stendere il suo avversario ormai in corsa da solo verso la porta bianconera. L’arbitro, prima fischia la punizione per i biancocelesti con ammonizione per il giocatore colombiano in forza alla juve, poi, con il supporto del VAR, estrae il cartellino rosso per intervento irregolare e da ultimo uomo ed espelle Cuadrado. Juve in 10. Questo cambia i programmi di Mister Sarri che, oltre ad essere contrariato dalla decisione dell’arbitro, è costretto ora a sostituire un attaccante con un difensore, fuori Bernardeschi e dentro Danilo, perché adesso la pressione della Lazio sa che si farà più incessante.
Da qui in poi la Lazio domina una juve che non si lascia facilmente sopraffare da nessuno. Ma, la Lazio è più forte e lo dimostra. Il secondo gol è solo questione di attimi, di nuovo una magia estratta dal cilindro del solito Luis-Alberto che verticalizza in area bianconera per Milincovich-Savic che, accarezza il pallone, lo protegge dal ritorno del difensore e con un diagonale di sinistro, trafigge il portiere juventino. E’ il 74° ed è due a uno per la Lazio. Passano pochi minuti e al 77° Fabbri
assegna un rigore ai biancocelesti per abbattimento in area da parte del portiere Szczesny di Correa che aveva eluso la sua uscita. Sul dischetto di rigore si porta Immobile che non angola a sufficienza la palla, respinta una prima volta dal portiere bianconero e su sua ribattuta, torna sui piedi dello stesso attaccante che calcia di prima intenzione, trovando ancora una volta uno strepitoso Szczesny, che gli nega il gol. Era da ottobre del 2017 che Ciro non sbagliava un rigore. Lazio che sembra di dover dilagare da un momento all’altro e infatti, su altra verticalizzazione, Lazzari parte in contropiede verso la porta avversaria. Siamo al 93°, il
portiere bianconero compie un altro miracolo negando il gol al folletto laziale ma, non ha fatto i conti con la pantera biancoceleste, Caicedo che entrato da pochi minuti, raccoglie la ribattuta del portiere e con calma olimpica, lascia partire un tiro di sinistro che si insacca alla destra di Szczesny che nulla può. Il graffio della pantera mette fine alle ostilità, la Lazio vince, meritatamente, tre a uno contro una fortissima squadra e per questo è legittimo che i suoi tifosi possano, ora, sognare in grande. Se lo meritano!!!
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
S. Inzaghi – “Scudetto? Ora non ci dobbiamo accontentare. Siamo in un ottimo momento e dobbiamo essere ambiziosi. Io sono sempre stato convinto di questa squadra. Sappiamo che il calcio è questo: un mese e mezzo fa i risultati non venivano, si parlava tanto, ma io ero sereno. Ho sempre avuto vicino la società anche quando perdevamo, siamo stati tranquilli, quando c’è fiducia le cose devono andar bene per forza. Stasera i miei ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario”.
Sarri – “Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, il nostro demerito è stato il gol concesso proprio allo scadere, perché il secondo tempo è stato condizionato da episodi sfavorevoli. In parità numerica abbiamo fatto bene. Sul rosso a Cuadrado non abbiamo rispettato le consegne, perché Dybala doveva essere sulla palla e non decentrato sulla sinistra, e Bernardeschi doveva essere centrale al limite dell’area. Poi secondo me era giusta la prima sanzione, il giallo. Perché non ho visto una chiara occasione da gol, visto che Lazzari era a 40 metri dalla porta e andava verso l’esterno. Ho la sensazione che possiamo fare meglio. Lo scudetto? C’è anche la Lazio oltre a noi e all’Inter“.
Il tabellino della partita
LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, S.Radu; Lazzari, Milinkovic (46° st Caicedo), Leiva, Luis Alberto (31° st Parolo), Lulic; Correa, Immobile.
A disp.: Proto, Guerrieri, Vavro, Bastos, Silva, Cataldi, Jony, André Anderson.
All.: S.Inzaghi.
JUVENTUS (4-3-1-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bentancur (41° pt Can), Pjanic, Matuidi; Bernardeschi (26° st Danilo); Ronaldo, Dybala (34° st Higuain).
A disp.: Buffon, Pinsoglio, Rugani, Demiral, De Sciglio, Rabiot, Muratore, Portanova, Pjaca.
All.: Sarri.
MARCATORI: 25′ pt Cristiano Ronaldo (J), 46′ pt Luiz Felipe (L), 30′ st Milinkovic (L), 50′ st Caicedo (L)
NOTE: Al 34° st Immobile (L) ha sbagliato un rigore (parato).
Espulso al 24° st Cuadrado (J), per gioco falloso.
Ammoniti: Luis Alberto, Lazzari, Lucas Leiva (L); Pjanic, Dybala, Szczesny (J). Recupero: 2′ pt, 5′ st.