(Meridiananotizie) Roma, 27 gennaio 2020 – La partita la fa la Roma. Lazio incapace di cambiare ritmo alla gara che è stata per circa il 60% in mano ai giallorossi che, comunque, non sono riusciti ad andare oltre il pareggio, tra l’altro, quest’ultimo, determinato da due “papere” dei rispettivi portieri, da una parte Strakosha e dall’altra Pau-Lopez.
Il tabellino dice che la Roma ha tirato verso la porta laziale 22 volte contro 6 della Lazio ma, i tiri che hanno centrato lo specchio delle porte avversarie sono piuttosto in equilibrio con un punto di differenza per i giallorossi, 3 a 2.
Una partita dove, probabilmente, la Roma ha saputo mettere in campo più cattiveria agonistica che, dosata bene con una gestione dell’emotività, cosa quest’ultima che, forse, ha condizionato la Lazio, in un Derby spesso può fare la differenza.
Buon per la Lazio che è riuscita, comunque, a portare a casa un punto prezioso, perché intanto tiene a distanza i giallorossi e le altre inseguitrici ed anche se è vietato parlare di scudetto in casa laziale, con la sconfitta della Juve in casa del Napoli ed una partita da recuperare, vincendola, virtualmente, la Lazio potrebbe affermarsi al secondo posto in classifica a soli due punti dai bianconeri.
Tutto sommato una partita, quella del Derby di ieri, che ha prodotto qualcosa di positivo per la Lazio, se non in termini di gioco a cui i ragazzi di Mister Inzaghi ci avevano abituati a vedere, in termini di classifica, senza dimenticare che la gara contro la Roma rappresentava uno scontro diretto per la corsa alla qualificazione alla prossima edizione della Champions League.
Ma veniamo allo spettacolo che, come sempre, se in campo non si accende, sugli spalti non spegne mai le luci. Il botta e risposta delle due curve è stato degno della stracittadina nella Capitale d’Italia. Apriva la tifoseria laziale con la scritta “Forza Lazio” che si distendeva in tutta la curva nord a cui rispondevano i romanisti dalla sud con bandierine giallorosse che riempivano tutto il settore mentre al centro calavano un telone con lo stemma della Lupa ed una frase che ne rivendicava l’appartenenza: “Questo stemma ho nelle vene…questo stemma mi appartiene“.
Queste sembravano essere le due scenografie per il Derby di ieri ma, all’improvviso si apre il sipario della curva nord e gli architetti e gli artisti della tifoseria laziale, calavano il loro asso nella manica, “dipingendo” la loro curva come la Cappella Sistina con uno spaccato della famosissima opera del “La Creazione dell’Uomo” di Michelangelo, accompagnata dalla frase, “La Lazio non proviene da…La Lazio è”. Una frase, quest’ultima, che ha voluto sottolineare l’identità della storia laziale che ha origine prima dei tifosi stessi al contrario della controparte che ha avuto origine dalla fusione di tifoserie diverse.
La gara
La Roma parte molto aggressiva e manterrà questa pressione per quasi tutta la partita. Il pressing alto esercitato sin dall’inizio dai ragazzi di Fonseca, ha bloccato la manovra laziale fino ad oscurare la prestazione del faro biancoceleste, Luis Alberto che, anche se aveva dalla sua parte una condizione fisica non perfetta, non è mai risuscito a verticalizzare come, solitamente, lui è capace di fare per innescare l’offensiva della Lazio. Bravo Fonseca a bloccare le fasce laterali e non permettere a Lulic a sinistra e Lazzari a destra (quest’ultimo, in verità sempre poco servito dai propri compagni) di arrivare a fondo campo e crossare in mezzo per Immobile, Correa, Milinkovic-Savic e lo stesso Luis-Alberto.
La partita, come è stato già evidenziato è stata vinta sul piano del gioco dalla Roma che tatticamente, è stata disposta meglio in campo dal suo allenatore, che ha preferito optare per due soluzioni diverse sulle fasce laterali, tenendo fuori Florenzi e Kolarov, in cambio di Spinazzola e Santon che ha disputato un’ottima gara sotto il profilo tattico e dell’intensità agonistica. E forse, proprio questa chiave tattica ha permesso a Fonseca di bloccare le ripartenze dei ragazzi di Mister Inzaghi.
Ieri il migliore in assoluto tra i ventidue giocatori scesi nel rettangolo di gioco è stato Acerbi, sempre di più pilastro portante della squadra di Mister Inzaghi ma, questo la dice lunga sulla pressione che la Roma nel Derby ha saputo imprimere ai biancocelesti facendoli rinchiudere nella loro metà campo. Acerbi si è tolto anche la soddisfazione di segnare un gol nella stracittadina. Erano vent’anni che un centrale difensivo non segnava in un Derby.
I due gol poi, sono frutto di due episodi “sfortunati” dei rispettivi portieri che hanno mal valutato le traiettorie del pallone, mettendo nelle condizioni i propri avversari di spingere la palla in rete. Due uscite degli estremi difensori che, in condizioni, probabilmente, meno “superficiali“, avrebbero potuto, tranquillamente, bloccare la sfera tra le loro braccia e scongiurare i gol.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
Fonseca – “Sono triste perché i ragazzi hanno fatto una prestazione che mi rende orgoglioso di loro. Abbiamo giocato con grande coraggio, sempre nella loro metà campo e creando diverse occasioni da gol”.
“I numeri di questa partita sono incredibili e ci fanno capire che avremmo meritato un altro risultato. Giocando in questo modo diventa molto più facile credere in questa squadra. Hanno lavorato molto in settimana e li voglio sempre così. Hanno fatto una bellissima partita insieme a tutta la squadra, anche in fase difensiva”.
“I calciatori hanno capito il tipo di gioco che voglio portare e non era facile creare tante situazioni contro la Lazio, ci è mancato soltanto il gol. La rete del pareggio biancoceleste di Acerbi si tratta di un episodio infelice, ma parliamo di un gran portiere. Non devo dirgli nulla perché ha fatto molto bene in tante partite, certe situazioni possono accadere”.
S. Inzaghi – “Mi aspettavo di più per come avevamo abituato i nostri tifosi nell’ultimo periodo. A volte bisogna anche riconoscere i meriti dell’avversario e di fronte abbiamo trovato una grande Roma, mi tengo stretto questo punto sofferto“.
“Abbiamo sbagliato molto, ora pensiamo a recuperare energie perché da qui alla fine ci aspettano diciotto finalissime. Siamo arrivati a questa gara con Luis-Alberto e Correa non al meglio e infatti volevo cambiarli entrambi. Quando faccio un cambio non posso pensare alle eventuali reazioni, se Luis Alberto si è arrabbiato metterà tutto questo in campo per cercare di vincere la prossima partita“.
Il tabellino di Roma Lazio
ROMA (4-2-3-1): Pau Lopez; Santon (38°st Kolarov), Mancini, Smalling, Spinazzola; Cristante, Veretout (45°st Pastore); Under, Pellegrini, Kluivert (36°st Perotti); Dzeko.
A disposizione: Fuzato, Mirante, Juan Jesus, Cetin, Kalinic, Fazio, Florenzi, Peres.
Allenatore: Fonseca
LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe (1°st Patric), Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto (23°st Parolo), Lulic; Correa (28°st Caicedo), Immobile.
A disposizione: Guerrieri, Proto, Berisha, D. Anderson, Bastos, Parolo, Caicedo, Jony, Adekanye, Minala, Vavro.
Allenatore: Inzaghi
MARCATORI: 26°pt Dzeko (R), 34°pt Acerbi (L).
NOTE: Ammoniti: Dzeko, Kolarov (R), Luiz Felipe, Milinkovic, Lulic, Immobile (L).
Recupero: 0′ e 4′.
– articolo di Massimo Catalucci