(Meridiananotizie) Roma, 9 gennaio 2020 – Era il 9 gennaio del 1900 e nel rione prati della Capitale d’Italia, nella città eterna, in Piazza della Libertà, un gruppo di quindici ragazzi (i fratelli Bigiarelli, Aloisi, Lefevre, Balestrieri, Mesones, Grifoni, Venier e Massa), con a capo il giovane sotto ufficiale dei Bersaglieri, Luigi Bigiarelli, tra l’altro atleta podista, fonda la gloriosa S.S. Lazio.
Una storia, quella della società sportiva biancoceleste, di alti e bassi ma, che riesce a penetrare i cuori e l’animo di molti tifosi che si riconoscono in questo sodalizio sportivo che ha avuto il merito di creare un punto di riferimento importante per lo sport aperto a tutti, non solo divenendo orgoglio della città eterna, Roma…bensì dell’Italia intera.
Ad oggi sono ben 45 le Sezioni agonistiche, 17 le attività associate ed un socio onorario, che praticano circa settanta discipline sportive. Nel corso dei suoi 120 anni di storia, la Società Sportiva Lazio ha festeggiato molti Campioni olimpici (Baldo, Gabriotti, Gionta, Arena, Ghira, Ognio, Guerrini, Lucarelli, Pampa), venendo premiata con la Stella d’Oro ed il Collare d’Oro al merito sportivo, testimonianze di una eredità sportiva e di vita vissuta senza fine.
Nel 1927 la Lazio, fu l’unica società della Capitale a non cedere al regime fascista che voleva raggruppare tutte le squadre della città in un unico Team, quello che sarebbe diventato poi, il secondo club sportivo della capitale, la A.S. Roma. Fu l’intervento del Generale Giorgio Vaccaro che permise alla Lazio di rimanere estranea all’agglomerato di squadre che avrebbero dovuto formare l’altra squadra romana che porterà i colori giallorossi. L’identità della S.S. Lazio è ben definita e difesa e può continuare la sua storia come prima squadra della Capitale.
La Lazio, nel rispetto dei suoi principi, fondati sulla libertà (non a caso nasceva il 9 gennaio 1900 in Piazza della Libertà) e il libero accesso
a tutti allo sport, si ispirò ai colori biancocelesti della Grecia, nazione questa, culla delle Olimpiadi e simbolo per antonomasia dello sport. Inoltre, il simbolo di una grande società nata nella Capitale, non poteva essere che l’aquila imperiale che ancora oggi, primeggia su ogni monumento storico della città eterna, a dimostrazione dell’eternità storica della stessa società biancoceleste.
La S.S. Lazio, conta oltre 10.000 atleti di ogni disciplina sportiva. Tanti i Campioni che si sono distinti nei campi di gioco. Sarebbe lunga la lista, ne menzioniamo alcuni tra i più noti: Silvio Piola, sezione calcio, due volte Campione del Mondo con la Nazionale Italiana, che detiene il record di gol realizzati in serie A, arrivò alla Lazio nel 1934; mentre nel gennaio 1945 approdò
alla Lazio, sezione ciclismo, Fausto Coppi, il Campione del ciclismo italiano; proseguendo poi, con Carlo Pedersoli, campione di nuoto e pallanuoto; con Renzo Nostini, più volte salito sul podio come campione di scherma e per decenni Presidente della Lazio Nuoto, la sezione antesignana del nostro movimento, nonché Presidente Generale prima dell’avvento di Antonio Buccioni. Chiudiamo con Giulio Glorioso, campione di baseball (due scudetti con la Lazio), primo italiano in assoluto a varcare l’oceano per andare negli U.S.A. a frequentare un clinic con la franchigia dei Cleveland Indians.
In una storia più recente, sono molti altri i campioni nella sezione calcio che hanno saputo onorare ma, amare prima, questa società e dare tutto per questi fantastici colori che rappresentano l’immensità del cielo…immensità nella quale i suoi fedeli tifosi amano perdersi ogni volta che sugli spalti sventolano le loro sciarpe, bandiere, maglie per sostenere i loro beniamini. Come dimenticare Giorgio Chinaglia, Tommaso Maestrelli (il Maestro) e tutta la “banda” di “ragazzacci” (è un eufemismo affettuoso) che permise alla S.S. Lazio di vincere il suo primo scudetto nel campionato di calcio del ’73/’74.
Primo scudetto che, forse, potrebbe diventare il secondo se verrà assegnato ex aequo anche alla Lazio quello del 1915 per ora solo del Genoa, per le questioni ben note legate all’entrata in guerra dell’Italia che non resero giustizia ai Capitolini. In realtà la stampa diede risalto al titolo conquistato dalla S.S. Lazio e per onor di cronaca riportiamo qui un estratto dell’epoca (clicca qui).
La S.S. Lazio ha saputo attraversare nel corso della sua lunga storia, anche momenti molto bui e che, in alcuni casi non hanno trovato appoggi a favore, tutt’altro, forse in tanti si aspettavano che la gloriosa società sportiva, svanisse nel nulla. E invece, ecco che l’amore per questo simbolo che aggrega di padre in figlio generazioni di sportivi, ha saputo far sentire questo sentimento ad un imprenditore che ha voluto salvare la Lazio dal fallimento. Era da poco trascorso un glorioso e pluripremiato periodo della Lazio sotto la guida del grande presidente Cragnotti: 1 Scudetto; 1 Coppa delle Coppe; 1 Supercoppa Europea; 2 Supercoppa Italiana; 2 Coppa Italia; e Lotito prendeva in mano, con non pochi problemi una società che avrebbe ricominciato da zero…anzi, da sotto zero, visto i debiti che avrebbe dovuto regolare con il
fisco. E l’impresa di risollevare le sorti della gloriosa prima squadra della Capitale d’Italia, di un contestato Lotito, è stata oggi vinta. Va dato merito all’attuale presidente della S.S. Lazio di essere riuscito in quindici anni a dare dignità a questa società, sia sotto il profilo dell’etica e della morale, oltre che da un punto di vista economico finanziario di una società quotata in borsa in salute. Senza trascurare che, ad oggi, con la conquista dell’ultima Supercoppa Italiana contro la più blasonata Juve, Lotito è solo ad una lunghezza dall’ex Presidente Cragnotti in fatto di trofei conquistati, 6 contro 7 della precedente gestione del periodo compreso tra la fine del 1900 e l’inizio del nuovo millennio.
Ed arriviamo ai giorni di oggi, dove ieri sera tanti tifosi si sono riuniti sotto le mura di Castel Sant’Angelo nella Capitale, sulle rive del Tevere, per festeggiare i 120 anni di storia della S.S. Lazio. Fasci di luce biancoceleste, hanno accarezzato i monumenti della città eterna, quasi a coccolare una storia infinita che trova la sua continuità in nell’attuale squadra guidata a Mister Simone Inzaghi, che in molti accostano alla grande sensibilità, non solo calcistica, bensì umana, del Maestro Tommaso Maestrelli nel saper gestire un gruppo di ragazzi fantastici.
E poi, ci sono loro. l’Anima di questa società, i tifosi biancocelesti. La storia del tifo laziale viene affermata e confermata dall’evento annuale “di Padre in Figlio“. Evento che vuole dimostrare, come recitano le parole dell’inno storico della Lazio, “Ma questo grande amore non finisce davvero…biancazzurro nel cuore e nei colori del cielo“.
Auguri S.S. Lazio per i tuoi 120 anni di gloriosa storia.
– articolo di Massimo Catalucci