(MeridianaNotizie) Roma, 21 aprile 2020 – “Sono tantissimi i piccoli imprenditori e liberi professionisti che non possono accedere agli aiuti promessi per colpa della solita burocrazia piccola o grande. Per poter presentare la domanda di accesso agli aiuti di piccola sopravvivenza viene richiesta una quantità assurda di dati nella domanda, dati già in possesso del fisco e degli stessi enti preposti. Non si riesce (né si vuole) rendere semplici le cose semplici. Inoltre l’accesso ai suddetti “AIUTI ” è impedito a tutti coloro che sono incappati nella loro vita nella famigerata “CRIF” BANCARIA.
Per non parlare dell’impossibilità nel pagamento degli affitti dei locali, in cui si svolge l’attività che costituisce la unica fonte di sostentamento vitale di tanti commercianti e imprenditori. Perché non si stanziano dei fondi per il pagamento di questi oneri non solo del credito di imposta? Come fanno a pagare le tasse se non hanno incassato NULLA nel periodo del fermo forzato?
È l’ora che il governo metta in campo un intervento serio e preciso, per evitare un fallimento di massa. Com’è il detto? Meglio prevenire che curare”.
Lo comunica in una nota Valeria Valbona Velo, presidente Associazione ANIAS.