(Meridiananotizie) Ardea, 8 giugno 2020 – “Non c’è pace per il Maestro Manzù“, verrebbe da dire!!!
E non si capisce più se ci siano l’impegno sociale, politico e affettivo reali, di soddisfare le ultime volontà del Maestro (ancora tutte da verificare) lasciate ai posteri, oppure, se l’unico obiettivo sia quello di aggiudicarsi i resti del compianto artista, per fini d’immagine e di prestigio.
Da una parte ci sono le istituzioni locali interessate alla vicenda, i Comuni di Ardea e di Aprilia. Nel primo, risiede il Museo dove sono esposte alcune opere di Giacomo Manzù e dove sono sepolti, attualmente, i resti dell’Artista; nel secondo, c’è la proprietà di Famiglia, ultima dimora del Maestro e di sua moglie Inge, tra l’altro, quest’ultima tumulata proprio in questa proprietà che ha il nome di “Colle Manzù”.
Particolare geografico, i due siti, il Museo e il Colle, entrambi dedicati al nome dell’illustre Artista, distanziano solo 600 mt. in linea d’aria.
Nella vicenda della possibile traslazione da un sito all’altro delle spoglie del Maestro, se ne è occupato anche un Comitato spontaneo di cittadini, che prende il nome di “Pace per Manzù“, i quali sostengono che le ultime volontà dell’Artista, in questo caso verbali, sarebbero state quelle di voler riposare, una volta trapassato ad altra vita, nel giardino del Museo a lui dedicato.
Non sono dello stesso avviso i Familiari del noto personaggio che ribadiscono di avere in mano un testamento scritto, dove si legge che le ultime volontà del loro Caro sono state quelle di riposare sul Colle Manzù, ultima residenza del Maestro e della sua consorte Inge Schabel.
Probabilmente, per i figli del compianto Artista, sarebbe anche un modo per ricongiungere i due coniugi, Giacomo e sua Moglie Inge, in quello che è stato il loro nido d’amore per molti anni.
Il Sindaco di Ardea, Mario Savarese
I figli di Giacomo Manzù, Giulia e Mileto, attraverso il proprio avvocato accusano il Sindaco di Ardea di “rifiuto colposo” e “manifestazione di non esercizio del potere“, in quanto tale atteggiamento impedisce loro di esercitare il “diritto insindacabile” di disporre del corpo del proprio genitore. Il Sindaco Mario Savarese, da parte sua risponde agli attacchi dei familiari del Maestro e si difende indicando che non è sua competenza dare l’autorizzazione allo spostamento della salma e che lo stesso, in relazione a ciò, ha chiesto l’intervento del Ministero dei Beni Culturali (ricordiamo che attualmente Manzù è sepolto nel Museo a lui dedicato nel Comune di Ardea) che a sua volta ha chiesto il parere dell’Avvocatura di Stato. Inoltre, Savarese evidenzia che per deporre il corpo di Giacomo Manzù in un giardino privato (quello del Museo dove è attualmente) ci è voluta un’autorizzazione speciale, firmata dal Presidente della Repubblica Italiana di allora, Francesco Cossiga. “Ci costituiremo in giudizio – ha dichiarato il Sindaco Mario Savarese che conclude – Manzù è un patrimonio di tutti“.
Il Sindaco di Aprilia, Antonio Terra
“Sarà il TAR a decidere – dichiara il Sindaco Antonio Terra – ma se la volontà della Famiglia e della giustizia Amministrativa sarà quella di trasferire le ceneri del grande scultore Giacomo Manzù ad Aprilia, non potremo che essere felici. Giacomo e Inge – aggiunge Terra – erano cittadini onorari di Aprilia, la nostra città li ha accolti al loro arrivo cinquant’anni fa e poter ospitare il loro memoriale per noi è un motivo di prestigio“.
Insomma, una vicenda, quella legata alla possibile traslazione dei resti dell’Artista Manzù o alla sua conservazione dove sono ora già deposte, che è facile immaginare troverà “pace“, sembra un eufemismo vista la situazione, solo dopo la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale.
– articolo di Massimo Catalucci