(Meridiananotizie) Roma, 23 luglio 2020 – La lazio ha ottenuto con tre giornate di anticipo sulla fine del campionato, il suo obiettivo primario, quello della qualificazione alla prossima Champions League.
Anzi, se vogliamo dirla tutta, a fronte delle troppe critiche fatte a questa squadra,
soprattutto nel deleterio periodo post Lockdown determinato dalla diffusione epidemica del Covid-19, la Lazio è andata oltre le sue aspettative e quelle dei tifosi e dei critici. C’è da sottolineare, infatti, che a dicembre 2019, ha “schiaffeggiato” la Juventus in 14 giorni, sia in campionato che in Supercoppa Italiana, mettendo in bacheca un altro trofeo che, per chi non è abituato a vincerli, piace snobbarlo.
Poi, certamente, una serie positiva di risultati, sostenuti da un bel gioco, spumeggiante, solido, tatticamente e tecnicamente piacevole da vedere, pian piano aveva cominciato a far parlare la critica calcistica, della squadra di Mister Inzaghi come possibile antagonista della Juve per la corsa allo scudetto 2019/2020. Purtroppo, il Lockdown ha, in qualche modo (non vuole essere un alibi), evidentemente, destabilizzato i ragazzi biancocelesti che, dopo aver iniziato alla grande contro l’Atalanta alla ripresa del Campionato, andando in vantaggio per 2 a 0 nello stadio bergamasco, dando spettacolo per oltre mezz’ora del primo tempo, nella ripresa si sono fatti raggiungere dagli uomini di Gasperini e addirittura superare, perdendo per 3 a 2. E da quel momento, le critiche nei confronti della Lazio sono state le più aspre ed i ragazzi di Mister Inzaghi non sono riusciti più a recuperare quella serenità che li aveva distinti per tutto il campionato fino a prima della sospensione delle attività agonistiche (e non solo) per le noti dolente della pandemia da coronavirus.
E forse, il troppo peso di chi sembrava dovesse vincere a tutti i costi il campionato, che l’ambiente circostante stava addossando ai biancocelesti, ha in qualche modo contribuito a togliere certezze e consapevolezza nei propri mezzi a Immobile e tutti gli altri.
E a seguito di risultati negativi, il nervosismo che, evidentemente, aleggiava tra i ragazzi di Mister Inzaghi, lo possiamo fotografare nell’immagine del morso che Patric (ragazzo da cui non ti aspetti mai un gesto così inconsulto) ha dato a Donati, nella gara Lecce-Lazio (altra sconfitta biancoceleste). La mancanza di tranquillità, aggiunta agli evidenti infortuni con i quali Mister Inzaghi ha dovuto confrontarsi dalla ripresa del campionato, hanno penalizzato il cammino dei biancocelesti. Ma, questo non deve togliere nulla all’ottimo lavoro fatto da tutti, dalla società, ai dirigenti, dall’allenatore ai ragazzi che sono scesi in campo ad ogni partita e a tutto il seguito della squadra. La Lazio ha ottenuto il suo obiettivo, l’anno prossimo giocherà in Champion League.
Lo scudetto? Se la società continuerà di questo passo, ponendo un tassello per volta come sta accadendo da oltre 11 anni a questa parte, portando a casa anche diversi trofei nazionali, uno su tutti quello del 26 maggio del 2013, siamo sicuri che anche questo traguardo ambizioso verrà raggiunto.
E nell’ottica di un “continuum” che punta verso i vertici del calcio nazionale e speriamo in futuro di quello europeo, ieri sera tutto il Team Laziale ha voluto onorare l’affetto che i tifosi laziali (quelli veri) da sempre manifestano a chi indossa una maglia biancoceleste con l’aquila sul petto. E per ringraziarli del sentimento che sono capaci di trasmettergli sempre e comunque al di là dei risultati, anche quando non possono essere sulle tribune a gridare “Vola Lazio Vola”, in modo simbolico hanno dedicato il traguardo della qualificazione nella massima competizione calcistica europea di club, al cuore della tifoseria laziale, posando per una foto ricordo sotto la curva Nord.
Poi c’è Immobile, lo scugnizzo partenopeo adottato dall’aquila reale. Un ragazzo generoso che non si risparmia mai e che ad oggi ha fatto meglio di un certo CR7, posizionandosi lassù, al vertice dell classifica dei marcatori del 2019/2020 sopra di un gol
dallo Juventino portoghese, con tre partite ancora da giocare. Ciro, per i tifosi biancocelsti è già entrato nella storia della S.S. Lazio: è a solo 3 punti da Lewandowski (Bayern Monaco p.ti 34), per la conquista della scarpa d’oro; nella classifica dei migliori
marcatori dei biancocelesti è quarto con 120 gol realizzati, dietro a Long John (Giorgio Chinaglia) che ne ha totalizzati 122; sopra troviamo secondo Giuseppe Signori con 127 reti e poi, al primo posto il mitico Silvio Piola che ne ha realizzati ben 149. Ma lo “scugnizzo”, non vuole fermarsi, lo si vede quando è in campo, per quanta passione ci mette e con quale orgoglio si avventa su ogni pallone per mettere la palla alle spalle dei portieri avversari dentro la loro porta.
Poi, in ultimo, ma non per importanza, anzi, forse dovremmo dire “il più importante di tutti” (no ce ne vogliano gli altri biancocelesti)…c’è Mister Inzaghi, il mago. Colui che ha creato questo fantastico gruppo di ragazzi e che ha saputo con la sua passione di vero laziale, creare quel collante tra tifoseria e società, riportando entusiasmo tra il pubblico laziale e soprattutto, facendo tornare molti tifosi allo stadio. Grazie Mister!!!
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
S. Inzaghi – “Penso che sia stata una serata magica e importante, era un traguardio a cui tenevamo molto e ora lo abbiamo raggiunto aritmeticamente. Dopo la Supercoppa raggiungere la Champions dopo 13 anni è stato qualcosa di importante. Lo scudetto? E’ normale che ci sia un po’ di rammarico, perché purtroppo non abbiamo potuto riavere la squadra che avevamo prima del lockdown. Con le rotazioni, con tutti i miei uomini. Stasera è stata la prima volta che ho avuto di nuovo rotazioni e cambi per cambiare la partita”.
“Oggi ero sereno anche quando eravamo sotto perché sapevo che avevo a disposizione i giocatori per cambiare la gara, come abbiamo fatto tante volte durante la stagione. Senz’altro dovremo allungarci come rosa e migliorarci, ma ho la fortuna di avere Tare come direttore. Ha lavorato benissimo in questi anni. Abbiamo un ottimo rapporto, essendo il direttore mi interpella e collabora con me ma io ho grande fiducia in lui”.
“Sappiamo che la prossima stagione sarà simile a questa perché spesso si giocherà ogni tre giorni e si farà fatica ad allenare e a recuperare i giocatori. Facendo giocare sempre gli stessi si possono avere problemi, ci faremo sicuramente trovare pronti, ma c’è bisogno di tante alternative e stasera per fortuna le ho avute”.
“Jony e Lazzari non mi stavano dispiacendo ma erano tutti e due ammoniti e avevo paura di perderli, sapevo di avere Lukaku e Marusic che potevano dare una grande mano”.
“Vogliamo che Ciro vinca la classifica marcatori e la scarpa d’oro.”
Zenga – “Non è un episodio che determina il risultato, perché se ti danno un rigore poi lo devi segnare e poi devi difenderlo e magari perde la partita in un altro modo. Però se il regolamento è questo, la mia domanda è: perché a noi annullano un gol con l’Atalanta di Simeone con il braccio attaccato al corpo, a Firenze annullano una rete per un fuorigioco millimetrico dopo due minuti di consulto Var e qui il Var non segnala all’arbitro quantomeno di andare a vedere l’episodio, visto che con le regoli attuali si tratta di un chiaro calcio di rigore”?
“Non bisogna discutere se è giusto o meno, ma queste sono le regole. Non capisco perché, nonostante la regola da calcio balilla introdotta quest’anno, questi falli di mano li fischiano a tutti ma non a noi. Siamo molto delusi perché dopo 5’ facciamo un gol incredibile su calcio di punizione e ci viene annullato perché di seconda, poi ripenso agli altri episodi: queste cose pesano“.
“Ci siamo giocati la partita a viso aperto, perché sapevamo che difendersi con la Lazio significava regalare campo e occasioni: siamo andati in vantaggio, abbiamo creato, abbiamo subito. Cragno è stato probabilmente il migliore in campo, però alla fine tendendo sempre la partita aperta abbiamo creato situazioni dove abbiamo messo in apprensione una squadra che sta festeggiando l’accesso alla prossima Champions League. Abbiamo fatto la nostra sporca figura e siamo stati in campo con determinazione, costanza e attenzione“.
Tabellino della gara
LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Luiz Felipe, Acerbi; Lazzari (58° Marusic), Milinkovic-Savic, Parolo, Luis Alberto (91° Cataldi), Jony (58° Lukaku); Caicedo (65° Correa), Immobile (91° Adekanye).
A disp.: A.Anderson, Armini, Bastos, Falbo, Guerrieri, Lukaku, Marusic, Proto, Vavro.
Allenatore: Inzaghi.
CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Walukiewicz, Klavan, Lykogiannis (83° Pisacane); Faragò, Nandez, Rog (67° Birsa), Ionita (83° Gagliano), Mattiello (70° Ragatzu); Simeone, Joao Pedro.
A disp.: Ciocci, Rafael, Ceppitelli, Ladinetti, Lombardi, Marigosu, Paloschi, Pereiro.
Allenatore: Zenga.
ARBITRO: Piccinini di Forlì.
MARCATORI: 44° Simeone (C), 47° Milinkovic-Savic (L), 60° Immobile (L)
NOTE: Ammoniti Jony, Lazzari, Parolo (L); Klavan (C). Recupero: 1′ e 4′.
– articolo di Massimo Catalucci