(Meridiananotizie) Roma, 12 marzo 2021 – Dovevano essere tre punti e alla fine tre punti sono stati ma senza farsi mancare, come accade ultimamente alla Lazio, il solito batticuore per lo “spauracchio” di un nuovo possibile “flop“.
Ci ha pensato il solito, grande, immenso professionista che è Caicedo. Sempre al suo posto e sempre pronto ad entrare per dare il massimo alla causa laziale. Oggi, quando è entrato è apparso subito voglioso (forse anche un po’ rabbioso per essere poco considerato). Ritornava fino nella propria tre quarti di campo per dare una mano alla sua squadra e ripartire con personalità e caparbietà a cui aggiungiamo anche, con una buona tecnica (Caicedo è migliorato molto anche sotto questo profilo da quando è arrivato nella Capitale).
Tecnica che ha saputo sfruttare al meglio, non solo per permettere ai giocatori laziali di innescare alcune importanti ripartenze nella metà campo avversaria ma, anche in occasione del gol, quando in area calabrese, su un tiro indirizzato in porta da un suo compagno, ammaestra la sfera di sinistro (per niente facile perché il tiro era teso e forte) e con una mezza girata di destro, di prima intenzione, insacca la palla all’incrocio dei pali alla destra dell’estremo difensore del Crotone, Cordaz.
L’esultanza del panterone ecuadoriano in forza alla Lazio, dopo il suo gol è stata, stranamente (o forse no), moderata…anzi, sarebbe il caso di dire, soffocata. Si, probabilmente, soffocata da un silenzio che Caicedo osserva, religiosamente, da grande professionista qual è. Ma è plausibile pensare che in quel silenzio, dopo un gol importantissimo come quello di oggi (non è la prima rete che fa con cui toglie le “castagne” dal fuoco a Inzaghi e alla Lazio), ci sia tanta rabbia dentro per uno spazio più ampio che forse meriterebbe e che non ha, in un parco giocatori dove gli altri attaccanti, attualmente, non emergono.
Lo stesso Immobile sembra aver perso il piglio giusto. Correa è discontinuo e quando le squadre si chiudono, difficilmente, riesce a trovare gli spunti per potersi inserire nelle maglie delle difese avversarie. Muriqi, è ancora distante da quello che avremmo voluto vedere. E allora, perché non dare fiducia a Caicedo che, in coppia con Immobile, potrebbe garantire un attacco ben più assortito al momento e fargli fare, magari, tandem con Correa nella ripresa?
Comunque, oggi era importante vincere e la Lazio è riuscita a portare a casa tre punti utilissimi in classifica, in attesa di assistere alle altre gare di questa 27a giornata di Serie A e sperare in qualche passo falso di chi la precede in campionato.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
S. Inzaghi – “Era una vittoria che volevamo a tutti i costi. Abbiamo perso con Juve, Bologna Bayern e Inter e dovevamo fare meglio. Ci mancano i tre punti del Dall’Ara dove dovevamo vincere. Abbiamo qualche punto di ritardo in classifica. Sapevamo che oggi c’era da soffrire ma la squadra ha buttato il cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo espresso un ottimo calcio e abbiamo creato tante occasioni. Dobbiamo ancora migliorare in alcune situazioni. Sul primo gol eravamo in sei attorno a Simy. Sul secondo Fares deve accompagnare l’uomo sull’esterno e non intervenire. Siamo stati bravi a reagire e i cambi ci hanno aiutato molto. Caicedo? Sappiamo tutti la sua importanza. Oggi volevo farlo giocare dall’inizio perché erano 10 giorni che si allenava con continuità. Anche Escalante, Muriqi, Pereira e Lulic sono entrati molto bene. Quando Felipe sta bene lo impiego sempre. Ha avuto qualche problema e nel frattempo c’è stata anche la crescita di Muriqi. Immobile e Correa anche ci hanno dato tanto. Partita per partita decideremo chi sta meglio in attacco. Immobile? Deve continuare a lavorare come ha fatto questi giorni. Possono capitare questi momenti. Per lui non sono così frequenti. Gli consiglio di credere in se stesso perché è fortissimo, ha vinto la Scarpa d’Oro. Oggi avevo pensato di far giocare Correa, Caicedo e Immobile tutti e tre insieme. Radu? Tutti sanno della sua importanza. La sua assenza e quella di Luiz Felipe sono state difficili. Con loro abbiamo fatto grandi progressi e vinto trofei. Mi auguro di recuperare Akpa e Lazzari al più presto. Luiz Felipe ne avrà ancora per un mese almeno. Bayern Monaco? L’obiettivo era arrivare agli ottavi. I tedeschi sono una grande squadra che ha fatto 8 gol al Barcellona. Quando ha fatto quattro gol a noi sembrava la fine del mondo. Andremo in Germania per giocare la partita e consapevoli del percorso che abbiamo fatto”.
Cosmi – “Rispoli? Gesti tecnici che da fuori sembra si debbano concludere in modo diverso, ma poi in campo ci sono gli avversari oltre ad un grande portiere. Meritavamo il gol solo per il passaggio incredibile di Ounas, ma non credo che si debba ridurre tutta la partita a questo episodio. Credo di poter dire che abbiamo affrontato questa gara all’inizio con timore, subendo un gol evitabilissimo, ma la conclusione è stata di un giocatore di gran classe come Milinkovic, ma era una palla leggibilissima da una difesa a cinque”.
“Poi, quando sembrava tutto complicato abbiamo preso fiducia dal pari di Simy, poi un bel tiro di Luis Alberto… ma quando giochi contro queste squadre non puoi concedere tiri indisturbati. Dopo il pareggio non ho visto tanto, occasione di Immobile a parte, ma la partita prima dei cambi sembrava incanalata verso un pari. Poi il tiro sbagliato si è trasformato in un assist e Caicedo è stato bravo a segnare. Siamo rammaricati, è inevitabile, dopo aver perso per un gol a 5′ dalla fine”.
“Un punto non avrebbe stravolto la classifica, nei numeri, ma l’autostima sì. Un pari con la Lazio sarebbe stato importante, ma non mi abbatto. Ora due giorni di riposo per i ragazzi che sono stressati a livello nervoso, dobbiamo recuperare energie. A loro non posso dire nulla, oggi per quello che avevano messo in campo non meritavano questo risultato. Ora rimettiamoci in riga, abbiamo preso l’impegno di dare in primis dignità al campionato e ci stiamo riuscendo. Se andremo avanti così partite simili non le perdi a 5′ dalla fine. Siamo stati puniti a livello individuale da grandi gol, come Ilicic, Sanabria e Milinkovic oggi, bisogna limare questi aspetti di lettura individuale ed avere più coraggio. Secondo me non abbiamo capito che correndo in altra maniera potevamo creare altre occasioni. Ce l’ha già insegnato il Crotone in passato, dobbiamo provarci”.
Il tabellino della gara
LAZIO (3-5-2): Reina; Patric, Acerbi, Radu (83° A. Pereira); Marusic, Milinkovic-Savic, Leiva (70° Escalante), Luis Alberto, Fares (70° Lulic); Correa (76° Muriqi), Immobile (76° Caicedo).
A disposizione: Strakosha, Alia, Hoedt, Musacchio, Parolo, Cataldi.
Allenatore: Inzaghi.
CROTONE (3-5-2): Cordaz; Magallan (46° Djidji), Golemic, Luperto; P. Pereira (70° Benali), Molina, Petriccione (87° Di Carmine), Messias, Reca (63° Rispoli); Ounas, Simy.
A disposizione: Festa, Crespi, Cuomo, Rojas, Zanellato, Vulic, Henrique, Riviere.
Allenatore: Tardioli (Cosmi era squalificato).
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ARBITRO: Rapuano di Rimini.
MARCATORI: 14° Milinkovic-Savic (L), 30° Simy (C), 39° Luis Alberto, 50° su rig. Simy (C), 84° Caicedo (L).
NOTE: Ammoniti: Djidji, Rispoli, Petriccione (C). Recupero 1′ pt e 4′ st.
- articolo di Massimo Catalucci