(Meridiananotizie) Verona, 11 aprile 2021 – Possiamo definirla a tutti gli effetti la “zona Lazio“. Che sia Caicedo, piuttosto che Milinkovic-Savic o altro giocatore laziale, i biancocelesti stanno regalando ai tifosi ciò che piace di più, quella voglia di “non mollare mai” fino alla fine (anche se un po’ cardiopalma rimane sempre…ma forse è anche questo il bello del calcio). In altri tempi, però, di questa capacità, oggi tutta laziale, laddove fosse capitato a Juve, Milan, Inter, ovvero a squadre più blasonate della S.S. Lazio 1900 vincere più partite oltre il 90°, avremmo commentato dicendo: “è ovvio che queste squadre vincono anche uno a zero nei tempi di recupero, questa è la differenza tra un grande club abituato a vincere ed uno che non lo è…”
Beh, oggi la musica sembra essere cambiata anche in casa S.S. Lazio 1900. La squadra nata 121 anni fa in piazza della Libertà nella Capitale di’Italia, è lì e dà segni di non essere mai doma. E’ attaccata con le unghie e con i denti al treno delle squadre che si competono un posto in Champions League per l’edizione 2021/2022.
E se questa squadra avesse potuto contare sull’integrità di Luiz-Felipe, di Lulic e del Marusic che stiamo vedendo, oltre a Radu…forse oggi staremmo a commentare una Lazio che gioca non solo un posto per la prossima Champions League ma, forse, per qualcosa di più ambizioso: lo scudetto. Al contrario di quanto possa commentare qualcuno, i numeri parlano chiaro: tra infortuni e covid, la Lazio è arrivata, ugualmente, agli ottavi di finale di Champions League, pescando, purtroppo, la squadra che ha vinto tutto e più di tutti in un anno e mezzo a livello nazionale, europeo e mondiale: il Bayern; ha raggiunto i quarti di finale di Coppa Italia, uscendo contro un’altra squadra che ormai è una realtà non solo nazionale ma anche europea: l’Atalanta; ed oggi è ancora lì nel gruppo delle prime 6 a dimostrazione che è una squadra solida che si sta abituando ai piani alti della classifica e ad alcuni palcoscenici importanti
Nella partita odierna, contro un Hellas Verona che ha già raggiunto la salvezza con dieci giornate di anticipo e che può esprimere ancora di più ora, senza la paura di poter sbagliare, le sue doti di squadra ben attrezzata, fisica, tatticamente ben disposta in campo e veloce, la Lazio ha saputo tenere bene il campo andando vicina al gol in più occasioni e vedendosene annullato uno: palo al 22° su un tiro dal limite dell’area avversaria di Immobile (ancora sfortunato il partenopeo); gol annullato a Caicedo al 46° dopo una bella azione personale (ingiustamente a nostro avviso perché il fallo lo ha fatto prima Magnani sull’ecuadoriano trattenendo la sua maglia).
Insomma una vittoria legittimata dal cuore, dalla volontà, dall’umiltà e dalla consapevolezza che i ragazzi di Mister Inzaghi hanno raggiunto, ovvero che sono una Squadra…con la “S” maiuscola.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
Paro (Juric squalficato) – “Il Verona è cresciuto tanto, giocare così contro una Lazio in questa condizione era difficile. Dovevamo essere migliori nella finalizzazione, ma già creare tante situazioni non era facile. Il Verona ha fatto una grande partita, affrontare la Lazio era durissima. Un avversario forte, che concede poco e può sempre fare gol come è successo. Ci è mancata un po’ di qualità nell’ultimo passaggio, abbiamo avuto occasioni soprattutto nel primo tempo. Purtroppo il gol è arrivato al 92° su una loro classica situazione, ma i ragazzi hanno fatto una gara di alto livello. Abbiamo raggiunto, come lo scorso anno, un obiettivo strepitoso. Questa squadra deve pensare a vincere ogni partita, tutti abbiamo voglia di crescere e di alzare il livello per arrivare più in alto possibile“.
Farris (S. Inzaghi assente per covid) – “Avevamo creato diverse situazioni, non ultima il gol. L’importante è che la squadra abbia giocato con il cuore, ha sofferto. Bellissimo rivedere il gol di Milinkovic, fantastico. Abbiamo limitato le loro ripartenze, tutti hanno interpretato la partita benissimo. Con Inzaghi ci siamo sentiti sempre, dal punto di vista caratteriale è una delle nostre vittorie. Sono orgoglioso di essere qui a guidare i ragazzi. L’importante è Inzaghi stia bene con la famiglia, la squadra è in buone mani. Mi manca la voce come succede a Simone. La squadra ci ha creduto sino alla fine, si vedeva e il Verona è un bell’avversario che non ti regala nulla”.
“Siamo disposti al sacrificio. Li abbiamo contenuti bene cercando l’episodio finale che è stato voluto. Sergej? Noi volevamo la sua fisicità partendo dal basso. La sua presenza in area è una costante pericolosa. Quello è il suo gol, il terzo tempo, qualcosa di bello. Immobile? Per tutto quello che ha fatto si fa volere bene da tutti. Non è fortunato, ha preso un palo oggi. Ha ritrovato la sua gamba importante che gli permette di fare a sportellate con i difensori. La sbracciata di Caicedo? Ci può stare. Ma il metro di giudizio di Chiffi è stato sempre di far giocare. Magnani, che è aggressivo, ha fatto fallo per 5-6 secondi. Nella linea adottata dall’arbitro poteva starci il non fischiare. Ma poi con il VAR tutto è cambiato”.
Tabellino della gara
Hellas Verona (3-4-2-1): Silvestri; Dawidowicz, Magnani, Dimarco (76° Ceccherini); Faraoni, Miguel Veloso (69° Ilic), Sturaro, Lazovic; Barak (85° Salcedo), Zaccagni (76° Bessa); Lasagna (85° Kalinic).
A disp.: Berardi, Pandur, Ruegg, Gunter, Udogie, Tameze Colley.
All.: Paro (Juric fuori per squalifica)
Lazio (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Akpa Akpro (83° Parolo), Milinkovic, Leiva (83° Escalante), Luis Alberto (75° Pereira), Fares (75° Lulic); Immobile, Caicedo (68° Muriqi).
A disp.: Strakosha, Alia, Armini, Hoedt, Musacchio, Patric, Cataldi.
All.: Farris (Inzaghi Simone fuori per covid)
Marcatori: 92° Milinkovic (L)
Ammoniti: Caicedo, Luis Alberto (L)
Arbitro: Chiffi di Padova
Assistenti di linea: Bresmes e Perrotti
IV Uomo: Di Martino
VAR: Orsato
AVAR: Meli
- articolo di Massimo Catalucci