(Meridiananotizie) Ardea, 23 giugno 2021 – E’ palese ormai che il problema dei Consorzi ad Ardea, in particolare quelli che si affacciano sul mare, anzi, sarebbe il caso di dire che, illegittimamente, si affacciano sul mare (è chiaro il riferimento al blocco creato dagli stessi del libero passaggio a mare pubblico) sta diventando un “male” radicato che nessuna amministrazione, da decenni, ha voluto, realmente, regolamentare.
A cosa serve creare commissioni consiliari specifiche per studiare la complessa situazione dei Consorzi di Ardea se poi, non vengono prodotte in tempi ragionevoli dall’Amministrazione stessa, soluzioni atte a mettere d’accordo privati e Ente Locale?
Intanto, quanto sta accadendo al “Consorzio Lido di Tirrenella”, non può passare inosservato e crediamo sia lo spunto per prendere, come si suol dire, il “toro per le corna” e andare a sistemare almeno la condizione illegittima che vige in quelle aree marine di pubblica utilità e patrimonio di ogni cittadino, sottratte dai Consorzi alla collettività.
E in quest’ottica, i Consorziati del Lido di Tirrenella non vogliono, assolutamente, passare come gli unici ad essere stati condannati dal Tribunale di Velletri, al ripristino immediato delle aree pubbliche, ovvero, all’apertura dei passaggi a mare con la rimozione delle barriere abusive.
“La stessa Regione Lazio – afferma Monia Lustri (consorziata del Lido di Tirrenella) – dichiara testuali parole: ‘La Regione ha chiarito che la presenza di consorzi e residence non deve ostacolare il libero e gratuito accesso alla spiaggia’. E questo – prosegue Monia Lustri – evidenzia che, tutti, dico tutti, i consorzi che si affacciano sul mare hanno questo problema di abuso, ovvero, di illegittima occupazione delle aree pubbliche. E sempre la Regione Lazio, chiede chiarimenti, una volta per tutte, al Comune di Ardea riguardo lo stato attuale dei luoghi.”
A questo quesito posto dalla Regione Lazio, intervengono il Sindaco Mario Savarese e il Presidente della Commissione Speciale di Studio dei Consorzi, Antonella Passaretta (clicca qui).
“È inutile negare che la ‘diatriba’ riguarda, esclusivamente, il tratto della costa ‘occupato’ dai consorzi – dichiara il Sindaco Savarese che prosegue – proprio per il fatto non è consentito a tutti l’ingresso in auto nelle aree consortili; ma occorre fare una precisazione importante: i consorzi al loro interno non hanno parcheggi pubblici e le aree disponibili per le auto sono limitate a quelle delle abitazioni; inoltre l’intera area è privata. L’accesso al mare tuttavia è ampiamente garantito ai pedoni e naturalmente anche in auto alle persone con disabilità motoria“.
Al quesito posto dalla Regione Lazio, interviene anche il Presidente della Commissione Speciale di Studio dei Consorzi, Antonella Passaretta.
“La storia e le criticità riguardanti i consorzi – dichiara Passaretta – sono sedimentate negli ultimi 70 anni, da qui le difficoltà emerse anche per trovare i documenti, i quali, principalmente interessano alla commissione, essendo la stessa una commissione speciale di studio. Molte informazioni di carattere generale, che riguardano un po’ tutti i consorzi marini di Ardea, le troviamo nel lavoro che svolse l’architetto Domenico Albanese su incarico dello stesso Comune di Ardea. Albanese li descrive come ‘consorzi di lottizzazione‘ nati tra gli anni ‘50 e ‘60; di fatto all’epoca, queste realtà abitative si potevano definire oasi lontane sia dal centro di Pomezia, che in seguito di Ardea e la loro ‘autonomia‘ faceva gioco un po’ a tutti; che quelle zone, al tempo decentrate, provvedessero in autonomia alle opere infrastrutturali fu certamente un risparmio per l’Ente. È pur vero, che negli anni, le lottizzazioni non hanno però rispettato del tutto sia i confini che le aree destinate al comune. Nel 2021, sempre più, la necessità dei cittadini di poter fruire a 360° del litorale, come pure la possibilità di uno sviluppo maggiore dell’economia legata al mare si fa sentire, e quindi queste ‘chiusure’ sono tornate alla ribalta”.
A seguito delle affermazioni del Sindaco e del Presidente della Commissione Consorzi di Ardea, alcuni consorziati dell’Ente Consortile “Lido di Tirrenella”, oggetto di un’ordinanza del Tribunale di Velletri per la rimozione immediata delle barriere che impediscono il libero accesso al mare, hanno fatto pervenire alla nostra redazione alcune loro dichiarazioni e soprattutto, una loro proposta che vorrebbero arrivasse sino in Consiglio Comunale, al fine di regolamentare gli accessi al mare di tutti i “consorzi marini”, rendendoli liberi da barriere di ogni sorta ma al contempo, trovando un compromesso con il Comune di Ardea per mantenere circoscritta l’area privata dei consorzi, all’interno dei quali, a loro spese hanno provveduto negli anni alla realizzazione delle opere urbanistiche primarie e continuano a manutenerle, sempre a proprie spese, efficienti e senza gravare sulle economie dell’Ente Locale.
“Quanto affermato dal Sindaco – dichiarano altri due consorziati del Lido di Tirrenella, la Sig.ra Daniela Balducci e il Sig. Pietro Polimanti -, ossia, che ‘non è consentito a tutti l’ingresso in auto nelle aree consortili’, mette in luce la verità esistente e persistente ed illegittima, dei ‘consorzi marini’ che vietano il libero passaggio a mare a chicchessia, con delimitazione ai soli consorziati e disabili. Infatti, attualmente, è possibile accedere al mare solo attraverso i varchi (cancelli e/o sbarre), posizionati dai consorzi, abusivamente e controllati, privatamente, dagli stessi Enti consortili. A questo – continuano i due consorziati – è da aggiungere che, in particolare per chi ha comprato, successivamente, dalla nascita dei consorzi un immobile all’interno degli stessi, si ritrova oggi ad essere, a sua insaputa e per le suddette barriere esistenti posizionate anni e anni fa, un abusivo. Ma quello della mancata conoscenza di alcuni fatti riguardanti il Consorzio, così come la mancata conoscenza di documenti riguardanti i Consorzi stessi, già espresso anche dal Presidente della Commissione Consorzi di Ardea, Antonella Passaretta, sono fatti che, nello specifico, molti di noi consorziati del ‘Lido di Tirrenella’ lamentano al proprio CDA. Ma ora tralasciando per un momento, seppur importante, l’argomento della mancata produzione di documentazione dei consorzi, torniamo alle affermazioni del Sindaco che, da una parte rilevano un abuso (tratto della costa ‘occupato’ dai consorzi), dall’altra, suggeriscono, indirettamente, cosa sia possibile fare per ‘armonizzare’, quella che chiama lui stesso ‘diatriba‘, tra gli Enti privati Consortili che si affacciano sul mare e il Comune di Ardea. Spieghiamoci meglio. Il Sindaco nelle sue dichiarazioni, afferma anche che ‘i consorzi al loro interno non hanno parcheggi pubblici e le aree disponibili per le auto sono limitate a quelle delle abitazioni; inoltre l’intera area è privata.‘ Bene, questa dichiarazione è indiscutibile perché è la realtà dei fatti, a cui aggiungeremmo che, in tutti questi anni (50/60/70…?) i Consorzi, grazie al contributo economico dei loro consorziati, hanno realizzato a proprie spese tutte le opere primarie di urbanizzazione al loro interno, sollevando da quest’onere l’Ente Locale, cosa quest’ultima rilevata anche da Passaretta e continuano a contribuire al loro efficiente funzionamento, con una periodica e costante manutenzione delle opere stesse. A questo punto, la soluzione più semplice ed evidente da mettere in atto, si poggia a nostro avviso su due punti principali che risolverebbero la diatriba tra Pubblico e Privato. Noi suggeriamo quanto segue e crediamo che sia facilmente applicabile, basta la sola volontà delle parti in causa:
- Creare una mappatura delle strade che possono essere aperte per il libero accesso al mare (riportiamo un nostro esempio che coinvolge il Consorzio Lido di Tirrenella per indicare, graficamente, cosa intendiamo proporre – clicca qui) con un senso unico di marcia per evitare ingorghi nella viabilità a doppio senso anche in ragione delle manovre di parcheggio delle auto lungo il litorale. Prevedere un’entrata ed un’uscita dalla litoranea (lungomare degli ardeatini – via delle pinete, tratti questi dove sorgono i consorzi marini) con un anello stradale che possa attraversare anche più consorzi, utilizzando, laddove esistenti, anche le strade costruite a sua tempo dai consorzi e che dovranno diventare Comunali (sono su area pubblica) e quelle già del Comune e, laddove non esistono allacci tra una strada e l’altra, creare dei tratti di collegamento stradale (si parla di poche decine di metri) per realizzare questi ‘anelli’ transitabili che permetterebbero il libero accesso al mare a chiunque, senza restrizioni, né illegittime negazioni di percorribilità decise, arbitrariamente, dai Consorzi. Nel caso in cui l’entrata o l’uscita stradale per l’accesso al mare dovesse ricadere in un consorzio, per cui si è obbligati ad utilizzare le opere stradali da questi realizzate, si potrebbe pensare ad un ulteriore compromesso tra privato ed Ente Locale, che vedrebbe, da una parte tale strada attualmente ricadente nell’area consortile al solo transito pubblico delle auto in entrata o in uscita dal mare (dipende dal senso unico di marcia che si vorrà dare alla viabilità), dall’altra, l’utilizzo esclusivo dei parcheggi lungo tutto il tratto stradale (opera realizzata dal consorzio) dei consorziati stessi e la partecipazione economica del Comune alle spese di manutenzione delle stesse opere stradali esistenti. Nel nostro esempio grafico (clicca qui), tale problematica risulterebbe l’anello stradale di accesso al mare che coinvolgerebbe, partendo dalla litoranea del Lungomare degli Ardeatini a seguire, Viale Marino, Lungomare dei Troiani, Via Diomede.
- Fare in modo che i Consorzi possano mantenere le proprie recinzioni e accessi controllati da cancelli e/o sbarre, dei loro interi perimetri, salvo le strade che dovranno essere aperte come suddetto per i passaggi a mare, laddove non ci sono altre possibilità, al fine di garantire che i parcheggi privati e riservati ai soli consorziati, possano rimanere di loro esclusivo utilizzo così come tutte le opere urbanistiche di cui, da decenni, i consorziati stessi si fanno carico delle spese di realizzazione e manutenzione, sollevando da quest’onere il Comune di Ardea.
“Ecco – puntualizzano i Sigg.ri Consorziati del Lido di Tirrenella, Daniela Balducci, Pietro Polimanti e Monia Lustri – questa nostra proposta, che ha già trovato diversi consensi tra i nostri consorziati, crediamo sia la soluzione più sensata che, naturalmente, è aperta a modifiche e miglioramenti ma con il principio che qualcosa di concreto è giunto il momento che venga fatta. Sicuramente, noi non siamo politici, né tecnici amministrativi pubblici ma la maggior parte di noi vive la realtà dei Consorzi da decenni, fin dalla loro nascita e crediamo che oggi sia arrivato il momento per tutti, Ente pubblico e privati, di adottare il “buon senso” per rendere più civile questo nostro Comune, spesso additato come territorio abbandonato a se stesso.”
“Domani, 24 giugno – concludono Daniela Balducci, Pietro Polimanti e Monia Lustri – sappiamo che ci sarà il Consiglio Comunale e ci auguriamo, qualora vengano pubblicate sui giornali in tempo le nostre dichiarazioni e la nostra proposta, che qualche consigliere le legga e si faccia carico della nostra proposta come su descritta, portandola in aula al fine di regolamentare la situazione dei passaggi a mare di tutti i consorzi marini che hanno il problema dell’occupazione abusiva delle aree pubbliche. Ci auguriamo, altresì, che non venga lasciata cadere la cosa, perché per quanto ci riguarda, se non verranno presi sostanziali provvedimenti in tal senso ci rivolgeremo, direttamente, alla Procura della Repubblica indicando, in primo luogo, l’assenza di controlli e di interventi concreti ed esecutivi da parte del Comune di Ardea per ripristinare lo stato dei luoghi, oggetto da anni di abusi di tutti i ‘Consorzi marini’ per l’esistenza di sbarramenti dei suddetti accessi al mare che non permettono il libero transito fino sulla costa. Intanto è nostra intenzione costituirci anche parte civile nei confronti del CDA del Consorzio Lido di Tirrenella per gli abusi commessi dal Consorzio stesso e a nostra insaputa.”
- articolo di Massimo Catalucci