“Piano di ripresa e resilienza: potrebbe sembrare la panacea di tutti i mali, in realtà si corre il rischio che ci sia molto fumo e poca sostanza nelle promesse mirabolanti di miliardi pronti a piovere sui servizi sanitari”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Stiamo assistendo, in questi giorni, a numerose conferenze e incontri organizzati nelle Asl del Lazio e ci fa piacere rilevare l’entusiasmo con cui si annuncia la realizzazione di nuovi servizi grazie ai fondi europei. In primo luogo le cosiddette ‘case di comunità’, che nelle intenzioni dei promotori dovrebbero risolvere tutti i problemi di salute dei cittadini. Salvo poi ricrederci, quando scopriamo che altro non sarebbero che le case della salute, flop stratosferico della giunta Zingaretti, con le pareti riverniciate e un nuovo nome, come è successo alle Asl che hanno assunto varie denominazioni negli anni senza mai cambiare la sostanza. La verità – attacca ancora Maritato – è che non c’è ancora una idea precisa su come riprogrammare la sanità territoriale anzi, non ci sono proprio i presupposti perché questa possa seriamente decollare. Perché, ad esempio, non si decide di stabilire tariffe sulle prestazioni della medicina domiciliare, con rimborso regionale come avviene con i Drg in ospedale? Questa potrebbe essere la base per stilare un piano economico, che sarebbe la spina dorsale della medicina di prossimità”, chiosa il presidente.
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