“Allarmano i dati emersi dal Focus Censis-Confcooperative ‘La Guerra dell’energia’ sugli effetti della guerra in corso. I rincari delle materie prime, la difficoltà negli approvvigionamenti, le ricadute delle sanzioni e la chiusura dei flussi turistici minacciano di bruciare il 3% del Pil. Sono a rischio 184mila imprese e 1,4 milioni di posti di lavoro, uno scenario preoccupante in grado di destabilizzare la tenuta sociale del Paese. Chiediamo al Presidente Draghi di adottare misure coraggiose per fronteggiare l’impennata dei prezzi. Occorre da un lato sterilizzare gli aumenti ingiustificati e combattere le speculazioni stabilendo un tetto fisso ai prezzi dell’energia, dall’altro urgono misure come il bonus bolletta e il taglio delle accise sui carburanti. Servono, inoltre, interventi a medio e lungo termine, anche attraverso uno scostamento di bilancio, al fine di erogare liquidità ai settori più colpiti assicurando, al contempo, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e l’indipendenza energetica nazionale. Come UGL, pertanto, auspichiamo la convocazione di un tavolo con il Governo e le parti sociali per discutere delle azioni necessarie a tutelare i lavoratori e a scongiurare una crisi occupazionale”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al Focus Censis-Confcooperative ‘La Guerra dell’energia’.
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