“L’Unione Europea non può chiedere nuove tasse che andrebbero a gravare sulla classe media del Paese. La prima casa rappresenta un bene primario per i cittadini, pertanto, come sindacato UGL, ci opponiamo all’aumento della pressione fiscale e auspichiamo una soluzione di compromesso a tutela di un bene rifugio quale la casa e dei risparmi dei contribuenti. In un momento di difficoltà economica come quello che stiamo attraversando, caratterizzato dalla crisi dovuta all’emergenza Covid e all’impatto della guerra russo-ucraina, è impensabile condividere la Raccomandazione della Commissione europea su una riforma del catasto che comporterebbe l’imposizione di una nuova patrimoniale a carico degli italiani. Come UGL chiediamo una netta inversione di rotta rispetto alle misure fallimentari del passato improntate alla logica dell’austerity. Urge, dunque, una riforma del fisco equa che riduca in maniera consistente il peso di una tassazione ormai insostenibile, a sostegno dei lavoratori già duramente colpiti dall’aumento dell’inflazione e del costo delle bollette”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla Raccomandazione dell’Unione Europea sulla riforma del catasto.
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