POLITICA E SOCIETA’. SIAMO DENTRO IL “CAOS” SOCIALE E VALORIALE DEL TERZO MILLENNIO

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Tra pandemie, guerre, scienza e coscienza, l’essere umano sta perdendo di vista Se stesso…

– articolo di Massimo Catalucci

www.massimocatalucci.it

(MeridianaNotizie) Ardea, 31 luglio 2022 – Il “caos” del nuovo millennio, dove potremmo indicare come data di inizio eclatante quella dell’11 settembre del 2001, sta toccando il suo culmine: dall’attacco terroristico, appunto, delle Twin Tower a Manhattan (New-York), ai caduti di Nassiriya, senza pensare a inondazioni e terremoti, pandemie cui abbiamo assistito in ogni parte del globo; così come il triste scenario del mal nutrimento e la sofferenza persistente patita per la fame da molti popoli del mondo, all’aumento della povertà anche in paesi che si definiscono civilizzati e a tante altre condizioni precarie; senza trascurare i tanti atti violenti commessi giornalmente da insospettabili persone verso i propri cari o verso i propri simili come fossero preda di uno stato “ipnotico” perverso. In tutto questo, l’Essere Umano si è calato in un contesto sociale nel quale, quotidianamente, vengono meno molte sue certezze, in fatto di valori, identità e dignità.

Certezze che gran parte degli Esseri Umani stanno perdendo, giorno dopo giorno, sotto il costante ed imperversante, oltre che evidente potere cui una piccola parte di uomini e donne, cercano di gestire e fare proprio a discapito della collettività mondiale; certezze che in molti stanno perdendo anche per effetto della mancata attenzione personale nei confronti del nostro libero arbitrio e dell’utilizzo che ne facciamo.

Certo è che l’opportunità data a chi dovrebbe governare per il “Bene” dei popoli, è diventata prerogativa per molti di arroganza e prostrazione al servizio del “male”. Infatti, in quest’epoca apparentemente evoluta, dove le tecnologie una volta solo pensate dagli uomini e classificate come qualcosa di fantascientifico si sono concretizzate, l’evoluzione che avrebbe dovuto di pari passo seguire l’escalation che le stesse scoperte scientifiche hanno rappresentato, è venuta meno: ci riferiamo all’evoluzione della “coscienza umana”.

Ma è anche vero che nella nostra società ci sono anche coloro che interpretano il proprio libero arbitrio, mostrando “indolenza” verso ciò che accade nella comunità stessa in cui sono calati, determinando una loro passività a tutto ciò che gli viene proposto da chi, appunto, detiene il potere.

Lo stesso sommo poeta e scrittore, Dante Alighieri, nella sua opera più nota, “La Divina Commedia“, pone gli “Ignavi” (indolenti) nell’Inferno. A loro si rivolge con grande disprezzo per non aver fatto tesoro del dono del “Libero arbitrio” e per aver calpestato la propria dignità.

Dignità che non può non essere accostata alla coscienza umana.

Eh, già!!! La coscienza umana, quell’essenza che è parte dello stesso Essere Umano e che, se non è allineata al pensiero trascendentale universale che nasce dal “Bene”, viene intaccata dalla tentazione materialista di ciò che è considerato dalla scienza stessa “finito” e che ci fa rimanere ancorati a ciò che è tangibile e spiegabile con la nostra “limitata” parte razionale, con la nostra capacità di logica ma che non può rappresentare la completezza degli Esseri Umani fatti si, di materia ma anche di spiritualità.

Se queste due parti dell’Essere Umano, non dialogano tra loro accettando che, ciò che è “infinito” risiede nella parte spirituale di ogni donna e di ogni uomo, si rischia, come sta avvenendo, di pensare o meglio, di “arrogarsi” la convinzione, ad esempio, che una guerra sia giusta per liberare gli oppressi dai carnefici; che un governo chieda sacrifici continui al popolo per farlo stare meglio; che gli sbarchi incontrollati di clandestini, servono per salvare molte vite; che le risorse al mondo scarseggiano per questo è difficile sfamare i popoli più bisognosi; che la scienza possa “manipolare” il DNA umano per fini che stravolgono ciò che la natura ha predisposto, giustificando tale ricerca per il bene dell’umanità; che gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) sono utili per creare coltivazioni e allevamenti più prolifichi e che possono produrre prodotti commestibili più velocemente; che la globalizzazione aiuterà l’intera generazione umana a diventare un solo popolo terrestre; che le tradizioni culturali, religiose così come le proprie “identità radicate” e tramandate da chi ci ha preceduti, debbano essere “accorpate” in un unico grande pensiero terrestre (materialista). Insomma, siamo in un momento dove è sempre più forte la convinzione che l’evoluzione cui dobbiamo guardare sia solo quella tecnologica spiegata attraverso i soli strumenti cui il nostro mondo scientifico è in possesso.

Prima di continuare, mi preme evidenziare che non è mia intenzione fare un discorso politico, avendo citato guerre, pandemie ed altro, piuttosto, di interesse sociale ma ancor di più, il mio è un invito ad una riflessione sulla coscienza umana. Il mio intento è solo quello di porre l’attenzione su quanto di “brutto” sta accadendo nel nostro pianeta e come qualcuno (troppi) vorrebbe far passare un pensiero “malsano” come qualcosa di “sano”.

Il “caos” che stiamo vivendo nasce dal fatto, probabilmente, che non riusciamo a consapevolizzare che anche la nostra coscienza debba evolversi di pari passo con tutto il resto a noi circostante, ovvero, evolversi secondo i principi universali del vero “Bene” che non trova riscontro nel materialismo ma nella spiritualità; non trova riscontro nel “bene” effimero o ancora peggio, mascherato da qualcosa che vorrebbe apparire come “bene” ma che nasconde le insidie del “male”.

E in tutto ciò, nel “caos” che viviamo, ci rimane difficile alimentare la nostra coscienza con i semi del “Bene Universale”, proprio perché, quel senso di avidità, di sopraffazione dell’altro, di potere che attanaglia molti di noi Esseri Umani, esercitati attraverso la pratica del nostro “libero arbitrio”, spingono tanti di noi (troppi) a non seminare il “campo” (la società) di quei semi che possono far nascere piante sane e rigogliose, bensì a seminare il “campo” con piante artefatte e malate. E sappiamo che se una pianta è malata, o smette di fare frutti o produce frutti malati.

Forse, è arrivato il momento di porre la nostra attenzione al fatto che, nulla accade a caso e che la regia di tutto quanto stiamo patendo, sia il disegno del “Pensiero Universale” dal quale tendiamo ad allontanarci ma che rappresenta un progetto definito che ha la funzione di un monito nei confronti dell’umanità intera, al fine di risvegliarla dall’inganno delle illusioni che il “male” persegue e che offuscano le nostre coscienze, impedendoci di perseguire il vero “Bene”.

Volendo pensare a questo periodo storico della nostra umanità che stiamo attraversando, con un’accezione positiva, potremmo solo sperare che è arrivato il momento di una vera trasformazione dell’umanità stessa, dove il “male” e il “Bene” si contrastano a vicenda e dove è in atto una mietitura del pensiero umano, una divisione tra il pensiero dell’uomo, quello legato alla terra, alla materialità e quello trascendentale, legato alla sua spiritualità e al “Pensiero Universale”.

È evidente che in questa lettura, il “Bene” vero è perseguibile solo nel caso in cui l’Essere Umano si abbandoni a ciò che è trascendentale, celebrando la morte del suo Ego.

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