Con tre poli presenti alle prossime elezioni del 25 settembre, gli italiani rischiano di ritrovarsi nelle stesse situazioni degli ultimi anni e con un Paese in fase di stallo…
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 15 agosto 2022 – In questo mese del solleone che sembra aver dato, finalmente, in questi giorni un po’ di tregua alla calura asfissiante che ha caratterizzato fin qui quest’estate 2022; tra un’esposizione al sole in spiaggia, una passeggiata in montagna e quella tra le nostre verdi colline e città d’arte, il dibattito in campagna elettorale, che culminerà con l’apertura e chiusura delle urne il prossimo 25 settembre, si fa sempre più intenso.
Ormai i termini per la presentazione dei simboli delle liste che parteciperanno alla prossima gara elettorale, sono stati chiusi.
101 è il numero dei contrassegni depositati al Viminale per presentarsi alle urne tra poco più di un mese. Ma non tutti, presumibilmente, verranno approvati. Nel 2018 il Ministero dell’Interno su 103 contrassegni ne approvò solo 75.
Quindi, entro la mezzanotte di domani, salvo integrazioni, modifiche, ricorsi per cui c’è tempo altre 48 ore dalla data di chiusura, conosceremo quali saranno i simboli approvati tra tutti quelli presentati dai 98 soggetti politici.
Questa corsa di registrazione dei simboli si chiuderà, definitivamente, il 18 agosto. La parola poi, passerà alla Cassazione che avrà altri due giorni a disposizione per decidere sugli eventuali ricorsi. Pertanto, entro il 20 agosto la Cassazione comunicherà alle Corti di Appello i nomi dei rappresentati per le liste. La trafila di presentazione di simboli e nomi per tutte le forze politiche si chiuderà nei due giorni utili del 21 e 22 agosto, quando dovranno essere depositate le liste dei candidati nei tribunali e nelle Corti d’appello dei capoluoghi.
E alla luce di questo lungo elenco di loghi, liste e nomi, non si può non parlare di quanto accade nei “poli” formati da alleati che si riconoscono dalla stessa parte e che condividono gli stessi intenti e programmi di Governo. Poli che non saranno più solo due ad occupare il panorama politico italiano di quello che conoscevamo come “bipolarismo partitico” ma che, oggi, vede la presenza di un terzo polo, quello di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva).
In un sistema politico e democratico quale è il nostro, è legittimo che ci si possa coalizzare e trovare accordi tra più forze politiche per creare un gruppo che raccolga più consensi degli altri (l’unione fa la forza..si dice!!!) ma la paura che serpeggia in queste elezioni, oltre al dubbio che poi, tutti si trovino d’accordo sullo stesso programma, laddove la propria coalizione dovesse avere i numeri per governare, è che la presenza di un terzo polo, al di là delle ideologie politiche e gli intenti programmatici a cui si ispirano i componenti che ne fanno parte, possa far ritrovare gli italiani, esattamente, come nel 2018.
Spieghiamoci.
Poniamo che il centrodestra o il centrosinistra non dovessero avere i numeri sufficienti per governare, per effetto del terzo polo (Calenda/Renzi) che, nel caso in cui dovesse ottenere un buon risultato di consensi, prospetterebbe la possibilità di ritrovarci di nuovo in una situazione di “stallo”, ovvero, alle Camere si tornerebbe a discutere sulla creazione di una maggioranza che, ancora una volta, verrebbe pensata e votata all’interno del “Palazzo” e non certamente, costituita per volontà espressa dal Popolo.
In molti addetti ai lavori, parliamo dei politici, dicono che questa legge elettorale è sbagliata e che c’è necessita di una “rivisitazione” della stessa perché, difficilmente, riesce ad esprimere con chiarezza e in modo ben definito, una maggioranza pronta per governare e in modo stabile e continuativo per una legislatura ma è anche vero che se non si arriva ad avere un Governo stabile, sarà difficile immaginare un cambiamento in tal senso. Chi la voterà? I Governi di “Palazzo” che si sono susseguiti fino ad oggi, non hanno dato cenni di volontà concreta ad un cambiamento delle regole elettorali.
Concludendo, al di là dei sondaggi pre-elettorali che cercano di individuare tra i “poli” chi è avanti e chi segue e chi potrà vincere queste elezioni 2022, un dato che in tanti vorremmo che cambiasse, passando dal negativo al positivo, è quello del partito degli “astensionisti decisi” che, si prevede possa raccogliere ancora troppi “consensi”. Segno, quest’ultimo, se sarà confermato il trend negativo degli ultimi anni, di una sfiducia degli italiani verso la politica.
Poi, ci sono coloro che sono indecisi se andare a votare o meno, oppure, per chi votare e per tutti loro, quello che stiamo vedendo in questa campagna elettorale con la presentazione di tre poli e una marea di altri simboli e liste che si presenteranno da soli, non crediamo incentiverà gli indecisi, sia nel recarsi alle urne, sia nel decidere a chi dare il loro consenso.
Ma solo la notte del 25 settembre, scopriremo quale sarà il prossimo futuro dell’Italia e degli italiani.
Intanto, un augurio a tutti i lettori di una serena Festa dell’Assunta, Maria Vergine.
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