“La modifica del Patto di Stabilità e più in generale la riforma della governance a livello comunitario rappresentano alcuni dei passaggi chiave del 2023. Una sfida su cui misurare la capacità dell’Unione Europea di reagire in modo unitario all’aumento dell’inflazione predisponendo strumenti adeguati in grado di far fronte ad ulteriori ‘shock esterni’. In questa prospettiva, il raggiungimento di un accordo sul tetto al prezzo del gas è un primo passo significativo. Occorre, tuttavia, superare la logica fallimentare del passato fondata sull’austerity e ammettere che le politiche dei tagli lineari alla spesa sociale e le cosiddette ‘misure lacrime e sangue’ hanno finito per comprimere i consumi e frenare la ripresa. In tal senso, è condivisibile la posizione nettamente contraria del Presidente del Consiglio Meloni all’attivazione del Mes, le cui condizionalità stringenti priverebbero il nostro Paese della sovranità in ambito economico. Come UGL, ribadiamo l’importanza di rivedere gli attuali parametri del Patto di Stabilità scorporando gli investimenti ad alto moltiplicatore del Pil dal computo della spesa in deficit per avviare una nuova stagione di politiche espansive orientate alla crescita economica e al rilancio dell’occupazione, presupposto imprescindibile per la riduzione del debito”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla riforma del Patto di Stabilità.
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