di Debora Felici
Il 20 gennaio si è tenuta la cerimonia istituzionale d’inaugurazione della Capitale Italiana della Cultura 2023, titolo che, per la prima volta, è stato assegnato a due città insieme, Bergamo e Brescia, accomunate dai valori culturali e rinate più forti dopo la pandemia.
Oltre 200 sindaci e quasi mille persone hanno partecipato al Teatro Grande di Brescia alla cerimonia alla quale è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha salutato l’avvio della manifestazione con le parole: “La cultura è una grande ricchezza. Nasce dalla vita, dalla comunità, dalla natura che ci ospita, e poi ritorna alle persone, alle generazioni successive, come forza vitale, come civiltà, come genio e valore. La cultura non è un ambito separato dell’attività umana, quasi un suo sovrappiù. È il sapere conquistato dall’esperienza. È il pensiero che si costruisce nello studio, nel confronto, nella ricerca, nel lavoro. È l’emozione di rappresentare la vita, è un arricchimento dei valori che caratterizzano l’umanità. Brescia e Bergamo ne sono un esempio con le loro virtù civiche di ieri e di oggi. Città duramente colpite dalla prima ondata della pandemia, quando un virus aggressivo e sconosciuto ha mietuto, nel nostro Paese, decine di migliaia di vittime. E hanno saputo reagire, dando vita, e alimentando quel modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi.”
La città di Pesaro si è aggiudicata il titolo per l’anno 2024, mentre le 10 città promosse in finale dalla Giuria per la selezione della “Capitale italiana della cultura” 2025 sono: Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
L’iniziativa «Capitale italiana della cultura» si propone di sostenere, incoraggiare e valorizzare la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.
La Giuria della città «Capitale italiana della cultura» è composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica. Le proposte delle città candidate per il 2025 saranno illustrate alla Giuria nel corso di audizioni pubbliche, così come previsto dal bando, che si svolgeranno in presenza nei giorni 20 e 21 marzo 2023, a Roma, nella sede centrale del Ministero della Cultura.
La città vincitrice della selezione, grazie anche al contributo di un milione di euro messo in palio, può mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.