“Urge una riforma complessiva delle politiche attive del lavoro, indispensabile per garantire una reale efficacia dei programmi di formazione e rispondere, così, alla richiesta di manodopera da parte delle imprese. In tal senso, è necessario rivedere una misura come il reddito di cittadinanza che ha avuto un esito fallimentare nel creare il ‘matching’ fra domanda e offerta di lavoro. Significativa, peraltro, l’ulteriore bocciatura da parte della Commissione europea che ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia in merito ai requisiti d’accesso a tale misura. È necessario, dunque, puntare sul reddito di responsabilità che prevede il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, incentivando la responsabilizzazione del percettore. Occorre invertire la rotta del passato fondata sui sussidi a pioggia per rafforzare gli investimenti in politiche occupazionali, valorizzando competenze e produttività”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla riforma delle politiche attive del lavoro.
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