Questa riottosità dell’AD di Rai potrebbe fargli fare la fine dei suoi predecessori Antonio Campo Dell’Orto e Fabrizio Salini e compromettere ogni rapporto.
(MeridianaNotizie) Roma, 1 marzo 2023 – L’Ad della Rai Carlo Fuortes fa il riottoso ma rischia di fare la fine del cane della favola di Esopo che aveva un gustoso pezzo di carne in bocca ma pagò la sua volontà di avidità perché per agguantare un altro pezzo di carne riflesso nello stagno gli cadde quello che aveva nell’acqua.
Lui chiede insistentemente di andare al Teatro La Scala o al Teatro San Carlo di Napoli, ma il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che è un fine giurista, gli ha spiegato che sia il sovrintendente Dominique Meyer che il Sovrintendente e Direttore del Teatro di San Carlo di Napoli, Stéphane Lissner, devono, in quanto confermati, restare in carica fino alla primavera del 2025.
“Le Fondazioni lirico-sinfoniche non sono società di calcio – avrebbe detto il ministro Sangiuliano ai suoi più stretti collaboratori – con il danaro dei cittadini non si scherza, non si caccia un sovrintendente che ha ancora un contratto in essere col rischio poi di pagarne due”.
Se Fuortes rifiuta il Maggio Fiorentino, rischi di irritare irreversibilmente gli esponenti del governo che a quel punto lo lascerebbero in RAI fino alla scadenza naturale, ma poi, dopo il giugno del 2024, nessuno si farà più carico di offrirgli una posizione, per cui il rischio reale e che l’AD di Rai, Carlo Fuortes, faccia la fine di due suoi predecessori, Antonio Campo Dall’Orto e Fabrizio Salini.
Se invece decidesse di accettare il Maggio Fiorentino, iniziando un risanamento della Fondazione, si troverebbe in una buona posizione per l’ascesa al Teatro La Scala o al Teatro San Carlo già nell’autunno del 2024 con il famoso e consolidato istituto dell’affiancamento.
Al Ministero la finestra per Carlo Fuortes resterà aperta ancora una settimana.