A Torino la quinta tappa del tour nazionale UGL “La sicurezza è il tuo futuro”

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(Meridiana Notizie) Si è svolta a Torino la quinta tappa del tour nazionale UGL “La sicurezza è il tuo futuro”, organizzato dal Sindacato, per presentare i dati emersi dal Report 2022 UGL “La Sicurezza nei e sui luoghi di lavoro”. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di rafforzare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Il Piemonte, seppure di poco, ma è sopra la media nazionale per l’incidenza per gli infortuni mortali, esclusi quelli in itinere: 35,6 contro 35”. Ha dichiarato il Segretario Generale UGL, Paolo Capone durante la conferenza stampa.

“La Regione – ha aggiunto – si posiziona al decimo posto per incidenza, con 63 incidenti mortali, pari all’8% del totale, con 1.767.000 occupati. L’incidenza maggiore è nella provincia di Alessandria: con 15 infortuni mortali su oltre 171mila occupati, si posiziona al 5° posto della graduatoria nazionale con una incidenza di 87,4 punti. In termini assoluti, è Torino a registrare il più alto numero di infortuni mortali: 28 con poco più di 899mila occupati. L’incidenza è inferiore alla media nazionale, attestandosi a 31,1 punti (58° posto)”.

“Sempre in termini di incidenza, le province di Asti e Vercelli – ha proseguito il Segretario Generale – pagano un forte tributo, con rispettivamente una incidenza di 56,3 accadimenti (5 infortuni mortali con circa 89mila occupati; 19° posto nazionale) e di 46 punti (3 infortuni su 65mila occupati; 32° posto nella graduatoria nazionale). Sotto la media nazionale per incidenza le altre province: Verbano-Cusio-Ossola (incidenza del 31,9; 56° posto nella classifica nazionale; 2 infortuni per 62mila occupati), Cuneo (65° posto nella graduatoria con 7 infortuni mortali su circa 261mila occupati, per una incidenza del 26,8) e Biella (ultimo posto nella graduatoria, con nessun infortunio mortale nel 2022 e oltre 69mila occupati)”.

“Considerazioni a parte per la Valle d’Aosta: con 6 infortuni mortali e meno di 53mila occupati, ha l’incidenza più alta in Italia, pari a 113,8 punti”.

“Occorre – conclude il sindacalista – un deciso impegno delle Regioni, per quanto di loro competenza, a iniziare da un rafforzamento dei controlli a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso il coinvolgimento degli enti locali, fondamentali per intercettare il lavoro sommerso nel commercio, nell’edilizia e nell’agricoltura”.

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