Le nuove generazioni protagoniste ad Anagni nel corso del convegno internazionale di studi “Ambiente, sanità, lavoro, scuola e università: quale futuro per i giovani” svoltosi presso la sala della Ragione di Palazzo Jacopo D’Iseo organizzato dal gruppo Regione Lazio dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti). Alla tavola rotonda sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore regionale a Trasporti e Rifiuti Fabrizio Ghera, l’assessore regionale a Lavoro e Formazione Giuseppe Schiboni, la consigliera regionale e presidente della Commissione Sanità della Pisana Alessia Savo. Le conclusioni dei lavori sono state affidate alla professoressa Anna Marsili, presidente della Fondazione Bonifacio VIII.
“Il 2 maggio, dopo quasi tre anni di pandemia, è arrivato l’annuncio dall’OMS che la pandemia è finita. Restano però i problemi accantonati per un triennio e che oggi tornano con forza alla ribalta”, ha detto la Marsili spiegando le ragioni e l’attualità del convegno.
“Il primo problema tra tutti è l’ambiente con tutto ciò che comprende, come ad esempio la gestione dei rifiuti, l’inquinamento delle falde acquifere, la crisi energetica, la necessità del riuso, la mobilità, la sanità con la gestione delle malattie gravi o di quelle rare, il lavoro. Queste macroaree ruotano intorno ad una sola e fondamentale questione: il capitale umano e la sua istruzione-formazione”, ha aggiunto la Marsili.
Il convegno di Anagni è il primo di una serie di incontri con esperti e decisori politici con l’obiettivo di riaccendere i riflettori sulle politiche educative e formative e di studiare idonee soluzioni. “Fino ad oggi sono mancate le idee – ha ammonito la Marsili – Non servono i soldi, servono politici che abbiano il coraggio di scegliere di rendere effettiva la parità educativa, come in tutti i Paesi europei eccetto noi e la Grecia. Il pluralismo educativo consente una spesa più efficiente e più efficace. È ormai indispensabile che la scuola sia posta al centro del Paese, per colmare la forte distanza del rendimento dei nostri giovani rispetto ai parametri europei”, ha concluso la Marsili.
I dati Ocse-Pisa confermano del resto che il diritto all’istruzione e il pluralismo portano a scelte economiche virtuose e a diminuire le condizioni di degrado e disagio sociale, diminuendo anche le condizioni di disuguaglianza sociale.
“Solo migliorando la formazione dei cittadini si potrà migliorare l’ambiente, la sanità il lavoro, la qualità della vita di tutti – è la conclusione di Anna Marsili – I dati statistici servono per elaborare scelte politiche capaci di formulare proposte innovative sul piano formativo.
Questi dati ci dicono che è necessario mettere al centro il giovane fornendogli una buona educazione e istruzione e una formazione continua che gli permetta l’acquisizione di competenze idonee a nuovi scenari lavorativi , una formazione permanente lungo tutto l’arco della vita”.