ARDEA, MOIRA MASI (GSDVD4.0): “ENDOMETRIOSI, UNA PATOLOGIA SUBDOLA CHE STIAMO CONTRASTANDO CON LA CORRETTA INFORMAZIONE” (VIDEO)

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L’endometriosi colpisce oltre 3.000.000 di donne in Italia ed è altamente invalidante. I sintomi possono comparire già in età molto giovane, ancora prima della prima mestruazione

– articolo di Redazione

(Meridiananotizie) Ardea, 09 agosto 2023 – In occasione della “Festa della Birra”, svoltasi nei giorni 3/4/5/6 agosto scorsi e che si è tenuta ad Ardea, nel parcheggio adiacente il Consiglio Comunale rutulo, il “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0” coadiuvato dall’odv “A.L.I.C.E.” (Associazione Lotta Italiana alla Consapevolezza sull’Endometriosi), grazie alla concessione degli organizzatori dell’evento, ha gestito un “point” dove i cittadini potevano informarsi in merito a questa infausta e subdola patologia che prende il nome di endometriosi, una malattia cronica e fortemente, invalidante, che necessita ancora di un’attenta e corretta informazione per permettere, alle donne che ne sono colpite, di intervenire prima possibile per arginarne gli effetti che possono essere devastanti.

Ogni contesto nel quale possiamo portare a conoscenza dei cittadini il nostro progetto sull’endometriosi è motivo di grande opportunità per la collettività” – queste le parole di Massimo Catalucci, presidente del Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0, ente del terzo settore, promotore di un importante progetto pilota di interesse socioculturale e sanitario che nasce nella Regione Lazio e la cui coordinatrice locale è Moira Masi.

Sono orgoglioso e gratificato di rappresentare un ente – ha aggiunto Catalucci – che fonda i propri intenti nella promozione di cause specifiche e che si muove, grazie alla partecipazione attiva dei suoi soci, nella direzione della sensibilizzazione dell’opinione pubblica, esercitando, altresì, una pressione nei confronti della politica e delle istituzioni con il fine di spingerle a trovare soluzioni definitive ai tanti problemi che affliggono la nostra società. E quello dell’endometriosi – ha continuato il presidente – è un argomento importantissimo di cui si parla da troppo tempo, era il 2005 quando il Parlamento Europeo, attraverso la Written Declaration on Endometriosis, invitava gli Stati membri a prendere provvedimenti rispetto alla formazione e all’informazione su questa invalidante patologia, in modo tale da limitarne l’impatto su scala europea. Ma ad oggi – conclude  Catalucci – ancora non è stata prodotta una legge definitiva che tuteli sotto ogni aspetto i diritti delle donne che ne sono colpite e noi ci stiamo attivando affinché quanto dovuto alle milioni di pazienti affette da endometriosi, trovi il giusto riconoscimento legislativo”.

Purtroppo, l’endometriosi è ancora troppo sconosciuta tra la popolazione, seppur è stato constato che è molto diffusa – ha affermato Moira Masi, coordinatrice nella Regione Lazio del Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0, che ha aggiunto – Solo in Italia, ne sono colpite oltre tre milioni di donne. Ma questo dato non è reale, perché, per effetto dell’assenza di una campagna informativa costante e continuativa e soprattutto, corretta nei contenuti, si stima che le donne colpite da endometriosi, siano molte di più“.

L’ignoranza, intesa come elemento informativo corretto mancante, in cui è stata relegata la cittadinanza in ragione della complessità di questa patologia – continua Moira Masi – ci ha fatto comprendere che avremmo dovuto creare un progetto ad hoc che partisse proprio dall’informazione costante e continuativa, andando a fornire la conoscenza alla cittadinanza attraverso una serie di attività congressuali a cui possono prendere parte, gratuitamente, i cittadini“.

Così, a marzo scorso – prosegue Moira Masi – grazie anche alla sensibilità del Consigliere regionale Marika Rotondi, abbiamo iniziato a lavorare per creare un progetto pilota nella Regione Lazio che vuole diventare un modello d’esempio da estendere a tutte le altre regioni italiane, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a questa infausta patologia di cui ancora non si conoscono le cause. Ma il nostro lavoro non si ferma qui, con la squadra di professionisti che abbiamo creato e che ci segue nei convegni che portiamo in tutti i comuni del Lazio che accolgono il nostro progetto e in cui spicca il nome del Dott. Massimiliano Marziali, ginecologo con esperienza ultra decennale sul campo riguardo l’endometriosi, la nostra attività, prosegue anche al Senato della Repubblica dove, grazie al Senatore Andrea De Priamo, primo firmatario del ‘Ddl S.630 – disposizione per la diagnosi e la cura dell’endometriosi‘, abbiamo avuto l’opportunità lo scorso 20 luglio, di presiedere una conferenza stampa a cui hanno preso parte molti senatori che sono decisi a portare avanti l’iter di una legge specifica per questa patologia, che ci auguriamo arrivi a produrre al più presto possibile una legge definitiva e che, soprattutto, tuteli al cento per cento le donne che ne sono colpite, sia sotto il profilo socio-sanitario che, socio-psicologico emotivo e socio-economico“.

Siamo solo agli inizi del nostro ambizioso percorso – ha concluso Moira Masi – ma in pochi mesi stiamo ottenendo degli ottimi risultati, sia riguardo la risposta dei cittadini ai nostri convegni informativi che ci contattano e che indirizziamo negli studi medici preposti ad accogliere le loro istanze, che da parte delle istituzioni governative e a tal proposito, voglio ringraziare a nome del ‘Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0’, il Sindaco di Ardea Maurizio Cremonini e l’amministrazione locale da lui rappresentata, per aver per primi ospitato il nostro primo convegno sull’endometriosi e per aver disposto dalla metà di settembre prossimo, due spazi comunali dove poter gestire con la nostra associazione due sportelli di ascolto pubblici per l’endometriosi“.

Grande supporto a questa iniziativa progettuale, viene dall’odv A.L.I.C.E. che, grazie all’interessamento del suo presidente Francesca Fasolino e all’impegno territoriale nella Regione Lazio della loro referente locale, Arianna Cupolo, è stato possibile sino ad ora gestire le tante attività di sensibilizzazione alla cittadinanza riguardo la conoscenza dell’endometriosi a agli effetti negativi che questa produce sulle donne che ne sono colpite.

E’ bello vedere tanta solidarietà intorno a noi – ha affermato Arianna Cupolo – ed è bello , soprattutto, vedere che questa solidarietà non si ferma solo alle parole ma trova riscontro nelle azioni quotidiane che il ‘Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0’, rappresentato dal suo presidente Massimo Catalucci e coordinato nel Lazio da Moira Masi, sta mettendo in campo con il progetto pilota nella Regione Lazio. In qualità di referente regionale di A.L.I.C.E. odv – continua Arianna Cupolo – ho avuto delega dai vertici della nostra associazione nazionale, per seguire il progetto su menzionato che, in questa fase di divulgazione di una corretta informazione su ‘cosa è l’endometriosi, chi colpisce, come riconoscerla e come affrontarla’, ha bisogno del supporto di chi come noi vive da anni le invalidanti conseguenze di questa patologia, per sensibilizzare maggiormente i cittadini che prendono parte ai convegni informativi. Onorata, altresì, di essere stata invitata, quale rappresentante di A.L.I.C.E. odv, alla conferenza stampa che si è tenuta nella sala Caduti di Nassirya al Senato della Repubblica lo scorso 20 luglio. Il nostro viaggio informativo nei comuni del Lazio continua – ha concluso Arianna Cupolo – e il nostro contributo servirà per portare la corretta conoscenza laddove ancora manca, in ragione di endometriosi“.

Nel corso dei quattro giorni di festa ad Ardea, allo stand del Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0  e di A.L.I.C.E. odv, si sono riversati diversi consiglieri comunali e assessori  dell’amministrazione rutula che, con la loro presenza, hanno voluto manifestare la propria  solidarietà a questa iniziativa di interesse sociale e che tocca, o quanto meno dovrebbe toccare, la sensibilità di tutti. Perché quando si parla di salute, la prevenzione è in assoluto sempre l’arma più importante da attuare e l’iniziativa socioculturale e sociosanitaria promossa dalGruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0“, è stata da molti recepita come importante pratica di prevenzione che è alla base di un progetto pilota che si sta concretizzando nella Regione Lazio e che si spera possa essere replicato in tutte le altre regioni d’Italia, in attesa che si legiferi, come già detto, in modo consapevole e a favore dei diritti tutti delle donne colpite da endometriosi.

(Cliccare qui per vedere il servizio video giornalistico)

 

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