L’autunno non decolla, cosa sta accadendo? Ne parliamo con l’esperto
Anticiclone, scarsità di precipitazioni e temperatura mite stanno contraddistinguendo l’inizio di questo autunno anomalo. Negli ultimi giorni la capitale è stata interessata da temperature massime che oscillavano tra i 29 e i 31 gradi. Dove sono finite le piogge? Per quanto concerne il fresco, lo assaporiamo solo durante le prime ore della mattina e nella tarda serata.
Parola all’esperto
Gabriele Serafini, tecnico meteorologo AMPRO e fondatore di Meteo Lazio ci espone con una interessante disamina la situazione attuale. “Anche il mese di ottobre probabilmente sarà interessato da zonalità con difficili incursioni di aria più perturbata. Forse solo dalla metà del mese potrebbe cambiare qualcosa. Sono comunque affermazioni da prendere con ‘le pinze’, visto che le tendenze a lungo termine hanno una affidabilità molto più bassa delle previsioni a breve termine”, spiega l’esperto. Sul sito del Meteo Lazio è stato inoltre pubblicato un interessante articolo di Giorgio Rotunno che esamina la situazione attuale. La temperatura media per il mese di ottobre, come riporta il giornalista prendendo come riferimento la città di Roma, dovrebbe essere di circa 21-22 gradi nei valori massimi e 12-13 in quelli minimi. Attualmente superiamo i 30 gradi in pianura e nelle ore notturne la temperatura si attesta attorno ai 18 gradi.
I colori dell’autunno con le anomalie
Il foliage, termine inglese che identifica il fogliame, rappresenta il momento in cui gli alberi cominciano ad indossare la veste autunnale. Dal marrone al giallo, dal rosso al porpora, i boschi cominciano a dipingere uno spettacolo unico. Nella zona di Monte Livata nel complesso dei Monti Simbruini, questo fenomeno è già iniziato. L’autunno regala i primi colori e si prepara così al foliage. Purtroppo però le temperature, soprattutto in pianura, superano in alcune zone i 30 gradi. Nel Frusinate e Cassinate il 29 settembre sono state raggiunte massime di quasi 32 gradi. Queste temperature calde sono in linea al contesto altopressorio di matrice subtropicale. L’alta pressione quindi rimane tutt’ora attiva nel Mediterraneo occidentale. Tale situazione meteorologica risulta essere assai preoccupante per il periodo soprattutto al Nord Italia, in quanto nei prossimi giorni si potrebbero registrare anche nuovi record di temperatura massima.
Fenomeni estremi e studi
Quest’anno è stato interessato da diversi fenomeni estremi che hanno portato tra la primavera e l’estate ad un aumento considerevole dei fenomeni grandigeni. Il Nord Italia è stato maggiormente colpito da questo fenomeno con danni ingenti sia alle colture che ai beni pubblici e privati. In Friuli è stato registrato il nuovo record europeo di grandezza di un “chicco” di grandine. La sua misura era di circa 20 cm in lunghezza per 14 in larghezza. La foto ha fatto il giro del web in pochissime ore. Anche la Capitale è stata interessata, principalmente nell’area a Nord-Est, da diversi fenomeni grandigeni. Il 22 maggio, infatti, un violento temporale di naturale supercellulare ha imbiancato di grandine diversi quartieri, tra cui Colle Salario. “Con la costituzione di Pretemp come gruppo di studiosi di fenomeni estremi, si sta creando un database più consistente per comprendere e capire quali sono le zone in Italia dove si verificano più frequentemente fenomeni estremi. Tuttavia si può menzionare sicuramente una importante incidenza di grandinate al nord Italia durante quest’anno”, conclude Gabriele Serafini.
Lucio Parlavecchio