Cittadini e consiglieri alla Regione Lazio per chiedere alternative all’inceneritore…ma il potere di queste decisioni ce l’ha il Sindaco della Capitale, Gualtieri
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Ardea, 16 ottobre 2023 – Venerdì scorso, singoli cittadini, comitati anti inceneritore e consiglieri regionali, si sono ritrovati davanti la Regione Lazio per un sit-in che aveva l’obiettivo di chiedere all’ente locale, di studiare e ricercare delle alternative meno impattanti sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, riguardo lo smaltimento dei rifiuti.
E’ ormai stato largamente documentato che dire “inceneritore” o “termovalorizzatore” è la stessa cosa, entrambi bruciano rifiuti dai quali si sprigionano fumi tossici che contaminerebbero le aree circostanti, già fortemente, soggette al degrado ambientale anche per una cattiva educazione di alcuni incoscienti ma forse sarebbe il caso di dire, criminali, che scaricano abusivamente nell’ambiente rifiuti di ogni genere ed anche molto tossici, senza curarsi dei danni che questi comporteranno non solo alla flora ed alla fauna ma anche alle persone…
Una delegazione delle persone che si sono ritrovate al sit-in sotto la Regione Lazio in Via Rosa Raimondi Garibaldi a Roma, accompagnate da alcuni consiglieri, sono state ricevute dai collaboratori dell’Assessore Fabrizio Ghera, che ha delega alla Mobilità, Trasporti, Tutela del Territorio, Ciclo dei rifiuti, Demanio e Patrimonio ma che, seppur dimostrando una disponibilità a ricevere ed ascoltare le istanze dei dimostranti, in realtà non ha potere su una questione in tutto e per tutto, che è di competenza del Sindaco di Roma Gualtieri che, come è noto è orientato allo sviluppo di un piano per la costruzione di un inceneritore a Santa Palomba.
Pertanto, il sit-in alla Regione Lazio, promosso dai comitati “No inceneritore a Santa Palomba” e dai consiglieri Zuccalà e Zeppieri, al di là dell’accoglienza ricevuta e la disponibilità all’ascolto riscontrate dallo staff dell’assessorato per cui ha delega Fabrizio Ghera, crediamo possa produrre poco, visto che il potere di gestire il problema dello smaltimento dei rifiuti spetta al Sindaco della Capitale.
Detto ciò, le alternative agli inceneritori/termovalorizzatori, che in Europa vengono classificati entrambi come “incinerator” a dimostrazione che le loro funzioni di base sono quelle di bruciare rifiuti, sembrerebbero esserci.
E’ il caso di Margherita Bologna, autrice scientifica, ricercatrice ed esperta di nuove tecnologie per la gestione dei rifiuti ed autrice della proposta “Riciclo Totale”, che già in passato scrisse al Sindaco Gualtieri, per informarlo su alcune possibili tecnologie da prendere in considerazione per non impattare nell’ambiente che, abbiamo avuto modo di raccontare spesso, è già sufficientemente inquinato.
“Grazie alle tecnologie di cui disponiamo oggi – dichiara nella sua lettera Margherita Bologna – possiamo benissimo utilizzare i tmb (impianti di trattamento meccanico e biologico – NDR ) in un’ottica di economia circolare, trasformandoli con poca spesa in centri dai quali si dipartono due linee di riciclo: quella dei rifiuti secchi (plastiche miste o plasmix) e organico. Come? Semplicemente aggiungendo una macchina che separa al 98% l’organico dai rifiuti secchi“.
“Oltre alla soluzione indicata – prosegue la ricercatrice nella sua missiva al Sindaco Gualtieri – ce n’è un’altra realizzabile in tempi molto più brevi (18 mesi) dell’inceneritore con recupero energetico: un impianto che, senza produrre nessun tipo di emissioni, opera una trasformazione termochimica di tutti i rifiuti inclusi sotto il codice EER 191212 (cioè quelli trattati nei tmb tra cui l’organico e le plastiche miste) che dà come risultato finale la produzione di un bio-olio da aggiungere ai carburanti, in sostituzione dell’olio di palma.”
Il Sindaco Gualtieri è stato anche indicato come commissario straordinario ai rifiuti con l’obiettivo di risolvere in modo veloce ed efficace l’emergenza dei rifiuti in cui verte la Capitale in previsione del Giubileo del 2025 ma questo non deve impattare negativamente con l’ambiente, né tantomeno deve mettere a rischio la salute dei cittadini e soprattutto non deve sacrificare la provincia come discarica dei rifiuti di Roma.