Congresso UGL Regione Umbria. Paolo Capone, Leader UGL: “Investire su sicurezza e politiche attive del lavoro”

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“Il #viaggionelfuturo dell’UGL con i suoi congressi territoriali prosegue, con l’obiettivo di costruire un nuovo modello sindacale”. Lo ha dichiarato il Segretario Generale Nazionale UGL, Paolo Capone a margine del Congresso UGL Regione Umbria. “Il Congresso regionale di oggi non può non aprirsi senza ricordare l’operaio edile di 63 anni morto, nella giornata di ieri, a San Venanzo mentre lavorava in un’azienda di ristrutturazioni. Siamo in presenza di una vera e propria strage quotidiana sul lavoro che non è tollerabile. La Regione Umbria è stata inserita nella zona rossa che comprende regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale dall’ultima indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering sugli infortuni sul lavoro. A livello nazionale abbiamo 559 vittime nei primi 7 mesi 2023, con una media di 80 vittime al mese. Di fronte a questi dati inaccettabili bisogna intervenire tempestivamente: attraverso la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro, intensificando, diligentemente, i controlli, puntando sul coordinamento delle banche dati e coinvolgendo tutte le parti sociali e datoriali per incrementare gli investimenti sulla sicurezza, affinché vengano prevenute queste tragedie”. Così il Leader dell’UGL, durante il confronto tenutosi a Terni. “Sul fronte occupazionale, l’UGL guarda con interesse alla via percorsa dalla Regione con la presa in carico di tutti i suoi 1.200 soggetti “occupabili”, per i quali a luglio e ad agosto è scattato lo stop al Reddito, comunicato dall’Inps. È fondamentale puntare sulle politiche attive del lavoro invertendo la rotta rispetto alle misure assistenzialiste ed emergenziali del passato. È necessario incoraggiare il matching tra domanda e offerta di lavoro, con il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati. Se vogliamo rilanciare l’occupazione e far ripartire il mercato del lavoro occorre cambiare totalmente paradigma. Chi è abile al lavoro deve essere messo in condizione di poter svolgere una professione”, conclude il Segretario UGL.
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