Una Lazio abulica, soccombe agli olandesi, senza mai dare segnali di reazione nel corso della gara
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Rotterdam (Olanda), 26 ottobre 2023 – Che fosse difficile la trasferta in Olanda lo si sapeva ma che la Lazio giocasse, anzi sarebbe il caso di dire che non giocasse la gara, non era prevedibile, dopo le ultime gare di campionato e Champions League disputate ad un ottimo livello di determinazione, umiltà, voglia di fare, tecnica e gioco.
Illusione di una “fiammata” già esaurita? I tifosi si augurano di no, naturalmente!
Certo che la Lazio vista al “de Kuip” contro il Feynoord ieri sera, ha fatto tre passi indietro. E per fortuna che nell’altra gara del Girone E, il Celtic ha fermato sul 2 a 2 l’Atletico Madrid. Ma se la Lazio dovesse entrare in campo nella prima di ritorno contro il Feynoord a Roma, come ha fatto in Olanda poche ore fa, ci sono poche speranze di rimettere a posto la classifica che attualmente, con la vittoria degli olandesi, vede il Feynoord balzare al primo posto a 6 punti, seguito a 5 dai madrileni dell’atletico e poi la Lazio a 4. Fanalino di coda il Celtic a 1 punto.
Vedendo la classifica, è evidente che i biancocelesti di diritto possono aspirare a passare il turno, dato che avranno subito l’opportunità di affrontare, in uno scontro diretto, il Feynoord in casa alla prossima giornata per poi ricevere ancora tra le mura amiche dello Stadio Olimpico nella Capitale, il Celtic. E chiudere il girone, si spera in bellezza, a Madrid contro l’Atletico.
Ma la preoccupazione viene dall’approccio alla gara che la Lazio ieri ha messo in atto, facendo riemergere i fantasmi già vissuti nelle prime gare di campionato di quest’anno, dove ha manifestato uno stato abulico, ovvero, l’incapacità di prendersi la responsabilità di agire e reagire, di essere determinata.
Volendo salvare qualcuno nella gara disputata contro gli olandesi, forse potremmo vedere in Zaccagni il giocatore più voglioso e che non ha esitato a prendersi la responsabilità di tentare più volte di saltare l’uomo (diversi i falli che ha subito), al contrario di un Felipe-Anderson mai decisivo, insieme ad un centrocampo disorientato e ad un Casale in netto ritardo sul primo gol degli olandesi, dove prima sbaglia un appoggio facile a centrocampo dando la palla ai centrocampisti avversari e poi, sullo sviluppo dell’azione, in area non riesce a contrastare Giménez, da cui si fa raggirare con la palla al piede e spalle alla porta, mentre sposta la sfera sul suo piede sinistro mettendola in rete, per l’uno a zero momentaneo del Feynoord che più tardi, nei minuti di recupero della prima parte della gara, segnerà il 2 a 0 che, di fatto, ha tagliato le gambe ai biancocelesti, incapaci di reagire nella ripresa, nonostante i cambi effettuati da Mister Sarri.
Ed ora come ben sappiamo, il tempo è poco per leccarsi le ferite ed occorre subito resettarsi per proiettarsi alla prossima importante gara di campionato che vedrà la Lazio giocarsi un altro scontro diretto, in questa nuova occasione, contro la Fiorentina che, nel caso di vittoria dei biancocelesti, porterebbe questi ultimi ad acciuffarla a quota 17, causa anche la brutta sconfitta che i viola hanno rimediato in casa dall’Empoli, nell’ultima giornata (9^) del massimo campionato nazionale.
Le dichiarazione degli allenatori nel post-gara
SLOT – “La Lazio ha molta disciplina nella preparazione, anche quando ti mette sotto pressione, quindi è importante continuare a giocare quella palla finché non trovi lo spazio che sicuramente si aprirà. Lo abbiamo fatto bene stasera“.
SARRI – “Abbiamo fatto un primo tempo timoroso. Timorosi anche nel giocare a causa della loro pressione. Quando abbiamo preso il primo gol era nell’aria, il secondo è arrivato in un momento in cui non ci stava. Il primo tempo potevamo chiuderlo sull’1-0 sebbene il loro raddoppio fosse meritato. Abbiamo avuto palle gol, nel computo generale non siamo in netto svantaggio. Ma il primo tempo non mi è piaciuto, sapevamo cosa ci aspettava. Pensavo a un atteggiamento con molta più personalità. Il timore? Arrivava dal giocare la palla. Contro squadre così aggressive, se azzecchi i passaggi crei occasioni. Ho visto una differenza di carica emotiva notevole. Loro hanno 3-4 giocatori con gamba di altissimo livello, noi quelle accelerazioni non le abbiamo“.
“C’è molto da lavorare ancora. Le pressioni fatte da noi nel primo tempo non avevano senso. Abbiamo preso gol con tocchi loro in area: questo significa che il nostro livello di aggressività non era quello giusto. Negli ultimi 20-25 minuti abbiamo fatto qualcosa in più di loro”.
“Avremo due partite in casa e dobbiamo sfruttarle il più possibile. Una sconfitta nel girone diventa problematica, la strada è ancora abbastanza lunga ma con questo atteggiamento non ce la faremo. In questa competizione siamo con l’acqua al gola, bisogna camminare in punta di piedi. O diamo il 101% o facciamo tanta fatica a starci“.
Il tabellino della gara
