Una gara bloccata e troppo tattica ma Sarri nella ripresa azzecca i cambi e negli ultimi venti minuti la Lazio cambia marcia fino a trovare il gol partita
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 31 ottobre 2023 – Eravamo entrati nell’ultimo minuto dei 4 di recupero concessi dall’arbitro nella seconda frazione di gioco, quando Pedro prende palla sulla fascia sinistra nel fronte di attacco avversario e lascia partire un traversone al centro dell’area, dove svetta di testa Vecino che colpisce la sfera indirizzandola verso la porta della Fiorentina ma il pallone viene deviato con il braccio (largo) da un difensore viola e il direttore di gara, bene appostato, non ha esitato un secondo per indicare il dischetto di rigore, scelta confermata dal VAR dopo il check dalla regia.
Immobile prende in mano la sfera e con calma, determinazione e senza un filo di emozione, da Leader e Capitano della sua squadra, la adagia su quel punto bianco in mezzo all’area di rigore, manda l’estremo difensore da una parte e il pallone dall’altra, mettendo nel sacco il gol dell’uno a zero finale che fa fare un bel balzo in avanti in classifica ai biancocelesti, che ora sono a quota 16, a un punto dalla Fiorentina (17) e soprattutto, superano la Roma (14) di due lunghezze.
A trovare il guizzo giusto a cui aggiungeremmo anche un po’ di fortuna (ma si sa che questa aiuta gli audaci), che ha permesso ai biancocelesti di decidere la gara in un match bloccato tatticamente, sono stati i cambi che, come abbiamo evidenziato più volte quest’anno, sono di ottima qualità: oltre a Cataldi e Vecino, entrati per sostituire Rotella e Luis Alberto (quest’ultimo vicino al gol all’11° e al 69°), hanno fatto la loro apparizione in campo anche Kamada per Guendouzi; Pedro per Zaccagni e Immobile per Castellanos.
La prossima gara di Campionato, che si giocherà allo stadio Dall’Ara nella Città Emiliana, contro il Bologna, sarà un altro test per verificare le condizioni mentali ed emotive dei biancocelesti che dovranno avere la testa libera dal successivo impegno con il Feynoord in Champions League in programma martedì 7 novembre allo stadio Olimpico della Capitale, se vorranno avere la meglio contro gli emiliani, che quest’anno stanno facendo molto bene in campionato. Certo, non sarà facile pensare solo al Bologna e sgomberare la mente da un match europeo che rappresenterà per i capitolini e gli olandesi uno scontro determinante per il prosieguo del loro cammino in Champions League, a seconda del risultato che, rispettivamente, otterranno in questa gara.
Intanto, i tifosi laziali possono godersi l’importante vittoria di ieri sera, dove hanno avuto l’opportunità di rivedere correre sotto la nord il loro capitano, dopo il rigore segnato a tempo, praticamente, scaduto…E che questo sia un segnale di buon auspicio per la Lazio e per Immobile, che ieri è partito dalla panchina ma quando è entrato per sostituire la buona prova di Castellanos, ha saputo mettere la sua firma importante sulla 10^ giornata del massimo campionato di calcio nazionale.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
SARRI – “La Lazio nelle ultime partite ha fatto punti, buone prestazioni e vinto partite difficili come quella di oggi. La Fiorentina è una squadra di grande palleggio e che ti mette in difficoltà, come si è visto nel primo tempo. Poi la squadra è cresciuta, nel secondo tempo non ha rischiato niente e ha prodotto quattro o cinque palle gol. Questo certifica che la vittoria è meritata, ora bisogna continuare perché se si vuole stare in zone importanti di classifica, zero punti contro squadre di medio-basso livello li paghi per mesi”.
“Non siamo il Bayer Monaco. Quando si gioca contro squadre del nostro stesso livello nell’arco delle partite i momenti di sofferenza vengono fuori sicuramente. Qualche reazione mentale strana c’è, perché il gol segnato dalla Fiorentina ci doveva dare benzina, invece ci ha portato in sofferenza per qualche minuto, come se fossimo intimoriti dopo quella situazione. Non è una novità, ma rispetto ai due anni precedenti siamo migliorati nella capacità di restare in partita. Nelle scorse partite contro di loro abbiamo concesso molte palle gol, oggi no. Su queste basi abbiamo vinto”.
“Lo so, ma se poi metto uno e si fa autogol sono un imbecille? (rispondendo a chi gli fa notare che il gol è arrivato dai giocatori mandati in campo per sostituirne altri- ndr) I cambi devono essere logici, poi nessuno ha la sfera di cristallo, non posso sapere che fanno la giocata decisiva per la partita”.
“Il processo di crescita dei nuovi non è neanche lentissimo. I ragazzi vengono da altri campionati, tranne qualcuno, non sanno la lingua. Il nostro problema all’inizio del campionato sono stati i vecchi che non hanno reso come la scorsa stagione. Ora si inizia a entrare in una fase di stagione in cui bisognerà considerarli tutti giocatori della Lazio, né nuovi, né vecchi“.
“Kamada è un giocatore che a me piace moltissimo. Gioca semplice e muove la palla con naturalezza. Non ha giocate lunghe ma ha buoni inserimenti. Purtroppo quando gioca con Luis Alberto nei momenti in cui si perde di mano la partita si va in sofferenza e questa, come quella contro il Feyenoord, già lo era di suo. Negli ultimi tempi ho preferito fare scelte diverse e quando li ho schierati insieme ho messo Vecino vertice basso. Mi dispiace non utilizzarlo di più”.
“Il gol può aiutarlo sicuramente (riferito al gol segnato in questa gara da Immobile – ndr). Ma penso che Immobile ha bisogno di fare quello che non ha fatto negli ultimi sei mesi, allenarsi con continuità. Quando un giocatore di 33 anni si trova a fare per mesi quindici giorni di allenamento sì e quindici no, è chiaro che cala di condizione e questo da un punto di vista psicologico lo manda in sofferenza. Il gol lo può aiutare, ma soprattutto lo aiuterà allenarsi per un paio di mesi senza interruzioni. Abbiamo la fortuna di avere Castellanos che si sta inserendo abbastanza bene, d’altronde questa mattina dovrebbe essere stato convocato in Nazionale per la prima volta. In questo momento è giusto premiare questo ragazzo, ma non è una bocciatura per Ciro. Noi lo stiamo aspettando”.
“E’ un pregio avere pazienza, perché quando incontri squadre come la Fiorentina la partita in un certo momento ti porta in sofferenza. In questi casi bisogna mettersi lì e soffrire di collettivo, cercando di mettere la testa fuori e cercare di uscire. Oggi abbiamo fatto un primo tempo a sprazzi: con fasi di sofferenza e di buon gioco. Abbiamo sprecato molte palle recuperate nella metà campo avversaria. Nel secondo tempo abbiamo fatto la partita“.
“L’anno scorso abbiamo avuto un lungo periodo in cui in partita ci rimanevamo per solidità. Quest’anno lo stiamo facendo più a fatica, anche se negli ultimi tempi segnali positivi li stiamo dando. Oggi ci stiamo rimanendo con più sofferenza, ma anche con capacità di andare oltre. Questo dal punto di vista caratteriale è un punto a favore. Poi c’è da crescere in personalità perché alcuni stadi ancora si soffrono“.
“A destra c’è Felipe Anderson che io amo. E’ il giocatore potenzialmente più forte di questa squadra, se mette da parte dei difetti di carattere e discontinuità giocherebbe nei migliori club al mondo. Ieri (domenica – ndr) ha fatto un allenamento perfetto. Gli ho detto che se oggi (ieri sera – ndr) avesse fatto 15′ di quell’ora di allenamento eravamo apposto. Fa vedere cose fenomenali. Ci manca, forse, un esterno bravo ad andare senza palla sulla profondità. Quando troviamo squadre che ci mandano uomo contro uomo è chiaro che faciliti l’aggressività avversaria ma la aggiri attaccando alle spalle”.
ITALIANO – “La sconfitta fa arrabbiare. La Fiorentina ha fatto una grande partita e abbiamo concesso pochissimo alla Lazio. Era la partita che volevamo fare e perderla in questo modo non va bene. L’azione del rigore? Lavoriamo su quella situazione nei minuti finali controllare l’avversario senza farlo colpire. È un peccato enorme non aver raccolto punti oggi”.
“Quando le partite in Serie A sono sullo 0-0 si può perdere anche oltre il tempo di recupero. Spiego ai miei ragazzi che quando arriva il recupero è il momento peggiore della partita. Quando arriva questo cross non abbiamo saputo comportarci. Non perdere e non subire gol sarebbe stato importante“.
“Non ho visto (riferito al presunto fallo da rigore su Ikone – ndr) ma Ikone ha avuto molte situazioni per far male. È impensabile arrivare a Roma e fare così tante palle gol senza segnare. Questa ingenuità ci costa caro. Un’altra sconfitta dopo l’Empoli, potevamo ottenere di più. La Lazio è molto brava a ripartire, ma non glielo abbiamo permesso tanto. Questo è merito dei ragazzi”.
“Milenkovic si accorge che quel movimento doveva farlo prima e la palla gli sbatte sul braccio (il tecnico viola parla del rigore concesso alla Lazio – ndr). Sporcare una prestazione così fa male, mi auguro che faccia male anche ai miei giocatori. Peccato, sono amareggiato e deluso. Perdere così non è giusto“.
Il tabellino della gara
Lazio (4-3-3): Provedel; Lazzari, Patric, Romagnoli, Marusic; Guendouzi (24° st Vecino), Rovella (18° st Cataldi), Luis Alberto (24° st Kamada); Felipe Anderson, Castellanos (32° st Immobile), Zaccagni (32° st Pedro).
A disp.: Sepe, Mandas, Pellegrini, Isaksen, Hysaj, Basic, Gila.
All.: Sarri
Fiorentina (4-2-3-1): Terracciano; Parisi, Milenkovic, Martinez Quarta, Biraghi (34° st Ranieri); Arthur (26° st Lopez), Duncan; Gonzalez, Bonaventura 5 (16° st Barak), Ikoné; Beltran (16° st Nzola).
A disp.: Christensen, Martinelli, Sottil, Infantino, Mina, Comuzzo, Mandragora, Pierozzi, Amatucci, Brekalo, Kouamé.
All.: Italiano
Arbitro: Marcenaro
Marcatori: 94° rig. Immobile
Ammoniti: Lazzari, Rovella, Zaccagni (L); Duncan, Bonaventura, Ranieri (F)
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