I ragazzi di Mister Pioli nella ripresa entrano in campo più determinati e bloccano i capitolini nella loro metà campo
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Milano, 1 ottobre 2023 – La sconfitta con il Milan ci può stare, quello che non sarebbe dovuto accadere sono le tre gare disputate con Lecce, Genoa e Monza, dove la Lazio avrebbe dovuto raccogliere almeno 7 punti se non addirittura 9 e dove invece ne ha raccolto solo 1.
E se quanto era prevedibile sulla carta, fosse stato rispettato dai ragazzi di Mister Sarri, oggi anche avendo perso contro il Milan, la Lazio avrebbe avuto 14 o 16 punti, ovvero, terza con una posizione in classifica, sicuramente, secondo quelle che erano le aspettative di inizio anno.
E invece, dopo la settima di campionato, i biancocelesti si ritrovano immischiati in una zona bassa della classifica dove ogni gara, adesso, si carica di tensione ed ansia da risultato da fare a tutti i costi. E si sa che quando si gioca con il “timore” addosso di fare altri passi falsi, non è facile giocare contro nessuna squadra, neanche fosse l’ultima della serie.
Eppure, la Lazio vista nel primo tempo a Milano, è apparsa dai primi minuti in palla: ha avuto in mano il gioco e pressato alto i rossoneri che difficilmente hanno trovato gli spazi tra le maglie del centrocampo laziale (buona la prova di Rovella). Unica vera occasione del Milan al 45°, quando su una girata a rete di Giroud, un reattivo Provedel (una sicurezza tra i pali laziali ma che purtroppo in queste prime giornate non trova la giusta gloria per i risultati negativi raccolti della sua squadra) si oppone facendo carambolare la palla sui piedi dell’accorrente Reijenders che sbilanciato, calcia sull’esterno del palo alla sinistra dell’estremo difensore laziale.
Ma è la Lazio nel primo tempo a tirare più in porta con il giovane Castellanos (buona la sua prima da titolare…si vede che ha bisogno di giocare di più), Felipe Anderson, Zaccagni. Trend che si è invertito nella ripresa quando i tiri totali verso la porta da ambo le squadre sono risultati 14 a 13 per i rossoneri. E volendo ragionare su questi numeri, comunque, fa ancora più rabbia sapere che si è usciti da San Siro con zero punti. Infatti, nonostante il Milan nella ripresa sia entrato in campo con maggior determinazione e deciso ad andare a prendere in alto la Lazio nella sua trequarti, quello che ha compromesso la gara per i biancocelesti, è stato il solito blackout dato dalle amnesie difensive, dove centrocampisti e difensori laziali si sono fatti trovare impreparati, non accorciando sui rossoneri che in area di rigore hanno avuto il tempo di orchestrare, liberamente, l’azione che li ha condotti alla rete. La prima al 60° con Leao che arriva sulla linea del fondo sul vertice sinistro di attacco rossonero e mette indietro al centro dell’area avversaria un traversone rasoterra su cui si avventa un solitario e incontrastato Pulisic che al volo trafigge Provedel alla sua destra, con il portiere che tocca la palla ma essendo preso in contropiede, nulla ha potuto (incolpevole); la seconda all’88° mette fine ai giochi tra Milan e Lazio e manda i titoli di conda della gara. Un gol, il secondo dei rossoneri, che si può definire la copia del primo: ancora Leao, sempre sulla sinistra, mette al centro per l’accorrente Okafor che a porta vuota mette la palla nel sacco.
La Lazio, a tempo, praticamente scaduto (94°), riesce anche ad andare in gol con una bellissima magia di Pedro, entrato al 75° al posto di Felipe Anderson ma il VAR, giustamente, annulla per un fuorigioco registrato poco prima di Immobile.
Ed ora testa alla Champions League che di questi tempi e con i risultati in campionato fin qui ottenuti dai biancoelesti, può rappresentare una “salvagente” a cui aggrapparsi (sperando di fare bene, naturalmente) per riacquistare morale e guardare avanti con un pizzico di ottimismo in più… Sappiamo che è difficile ma bisogna dimenticare presto le sconfitte e lavorare sulle proprie certezze perché se si alimentano le incertezze, beh, sarà difficile uscire da questa, alquanto, precaria situazione.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
PIOLI – “Una partita difficile, le occasioni c’erano, ma ci siamo fatti prendere dalla frenesia. L’energia e l’aggressività del secondo tempo sono state importanti. Concesso poco e vittoria importante”.
“Speriamo che per Loftus-Cheek non sia nulla di grave, un fastidio agli addominali. Stava chiudendo bene su Luis Alberto. La squadra deve essere squadra. Non dobbiamo essere dipendenti da un singolo giocatore”.

Il tabellino della gara
MILAN-LAZIO 2-0
MILAN (4-3-3): Maignan; Calabria (24°st Florenzi), Kjær, Tomori, Hernández; Loftus-Cheek (28° Musah), Adli (24°st Pobega), Reijnders; Pulisic (38°st Chukwueze), Giroud (24°st Okafor), Leão.
A disp.: Mirante, Sportiello; Bartesaghi, Pellegrino, Thiaw; Romero; Jović.
All.: Pioli.
LAZIO (4-3-3): Provedel; Marušić, Casale, Romagnoli, Hysaj; Guendouzi (22°st Kamada), Rovella (22°st Vecino), Luis Alberto; Zaccagni (37°st Isaksen), Castellanos (30’st Immobile), Anderson (30°st Pedro).
A disp.: Sepe, Mandas; Gila, Lazzari, Patric, Pellegrini; Cataldi.
All.: Sarri.
Arbitro: Massa di Imperia.
Gol: 15°st Pulisic (M), 43°st Okafor (M).
Ammoniti: 6°st Marušić (L), 19°st Romagnoli (L), 20°st Leão (M), 38°st Hernández (M), 41àst Maignan (M)
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