Gianfranco Maria Guerra e Alicita Santoni eccezionali interpreti di un’esilarante commedia di Norman Foster
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 11 novembre 2023 – Molti gli applausi per i due eccellenti attori che hanno interpretato magistralmente i ruoli dei due personaggi della commedia di Norman Foster (drammaturgo canadese), Diamoci del Tu, andata in scena ieri al Piccolo Teatro San Vigilio a Roma.
L’ironia mista ad alcuni passaggi romantici che la commedia offre, le battute pronte, i tempi scenici gestiti con magistrale padronanza dai due interpreti, frutto di una loro dedizione alla recitazione teatrale che nasce da lontano e che è sintomo di una costante ricerca della perfezione, hanno creato i presupposti per dare fluidità all’atto unico di Foster. Una commedia dinamica anche quando in alcuni passaggi rallenta ma solo per fissare gli aspetti difficili di un amore non corrisposto e tenuto segreto all’altro per molti anni.
O forse, l’altro, faceva finta di non accorgersi di quelle attenzioni che riceveva, facendole diventare abitudini giornaliere scontate fino a quando…
Ecco, fino a quando Mister David Kilbride, questo il nome dello scrittore interpretato da Gianfranco Maria Guerra, un uomo dal carattere un po’ troppo centrato su stesso, scoperta la sua malattia, decide di confessarsi con l’unica persona che sapeva lo avrebbe ascoltato, segno evidente che aveva percepito da tempo le attenzioni che l’altra persona gli aveva riservato per ben 28 anni. Questo il tempo che Lucy Hopperstaad, interpretata da Alicita Santoni, aveva trascorso al servizio di Mister David svolgendo le mansioni di una governante, fino a quella sera, quando, con sua sorpresa, mentre stava salutando il suo datore di lavoro, viene stravolta dall’atteggiamento di quest’ultimo che non la manda via ma la invita a sedersi con lui in salotto per una conversazione che Mister Kilbride, vuole indirizzare sul piano di una piacevole interazione costruttiva, in grado di creare benessere, sollievo e speranza.
Dal canto suo, Mrs. Lucy Hopperstaad, rimane sorpresa da tale approccio di Mister Kilbride, mai riscontrato in lui in 28 anni di servizio e dove la relazione si era sempre basata sui canoni di un rapporto di collaborazione tra un datore di lavoro e la sua dipendente.
E in questo contesto si sviluppa tutta la commedia, dove da una parte il ruolo maschile ci presenta le peculiarità di una persona piena di Sé e poco incline ad accettare l’esistenza dell’altra se non solo come collaboratrice domestica e dall’altra, una donna intelligente, cui la vita le ha riservato alcune delusioni ma dove ella è stata capace di reagire e di ritagliarsi una sua indipendenza anche grazie al lavoro offertale dallo scrittore.
In questa piacevole, divertente, romantica e a tratti malinconica conversazione che si instaura tra i due personaggi, dove i due si mettono totalmente a nudo e si confessano l’un all’altra, facendo emergere una reciproca ed evidente ammirazione e attrazione da ambo le parti, probabilmente, nata molti anni prima e sbocciata in una sera, apparentemente, come tante altre, grazie anche alla bravura degli attori in scena, lo spettatore viene coinvolto emozionalmente in tutta la storia.
Un’ora e mezza di spettacolo, dove non ci si annoia affatto ma dove si rimane seduti comodamente in poltrona a gustarsi una rappresentazione teatrale di alto livello.
Meritati gli applausi del pubblico per Gianfranco Maria Guerra, Alicita Santoni ed Eliana Guerra, che ha curato la regia.
Appuntamento ancora in scena per la prossima primavera, con la compagnia di Gianfranco Maria Guerra, che sta lavorando ad una commedia molto divertente, sempre dello stesso autore Norman Foster, dal titolo: Il Weekend più brutto della mi vita.