“Il voto contrario del Parlamento italiano all’entrata in vigore del Mes era prevedibile. Le condizionalità stringenti del Mes, se attivate, priverebbero il nostro Paese della sovranità in ambito economico, imponendo politiche di bilancio fondate sul rigore e misure ‘lacrime e sangue’ improntate al taglio della spesa sociale come avvenuto durante la crisi greca. La maggioranza parlamentare ha ribadito in maniera inequivocabile un messaggio: è tempo di superare la logica miope dell’austerity e puntare su strumenti in grado fronteggiare eventuali shock esterni, rilanciando la crescita attraverso investimenti in politiche industriali e infrastrutturali indispensabili per la creazione di nuovi posti di lavoro. Il Mes è evidentemente uno strumento anacronistico pensato per un’ Unione Europea che non esiste più. La pandemia e il conflitto russo ucraino hanno reso chiara l’importanza di incentivare la flessibilità per accompagnare i processi di transizione in atto e rafforzare la competitività delle imprese”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al voto contrario del Parlamento alla ratifica del Mes.
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