I geositi del Terzo Municipio, un viaggio alla scoperta del patrimonio geologico
La città di Roma, e in questo caso il Terzo Municipio, possiedono un importante patrimonio geologico. I geositi, definiti come aree di interesse geologico o geomorfologico, sono praticamente ovunque. Nell’area a Nord-Est della Capitale ne sono stati individuati diversi.
“Geositi del territorio di Roma Capitale”
Grazie all’opera “I geositi del territorio di Roma Capitale”, redatta da Marina Fabbri, Maurizio Lanzini, Dario Mancinella e Claudio Succhiarelli, è possibile visionare dettagliatamente tutti i geositi della Capitale. Il documento si divide in varie sezioni, dove vengono descritte le aree di interesse geologico di ogni Municipio. Come descritto nella premessa da parte del Presidente di SIGEA, l’attività intensa e continua in questo campo ha portato alla creazione di un gruppo di lavoro della SIGEA che si è interessato allo studio. L’opera in questione non solo mira alla valorizzazione e alla tutela dei geositi, ma anche alla sensibilizzazione dei cittadini per quanto concerne il Patrimonio Geologico di Roma Capitale. “Al momento della redazione di questo testo, nel 2014, sono stati censiti ben 91 geositi grazie alla collaborazione di 21 cultori degli aspetti geologici, archeologici, urbanistica e storici della città di Roma; tra cui soci della SIGEA”, si legge sul documento.
Nuovo Salario
Tra i vari geositi che si possono trovare all’interno di questa importante opera, se ne possono riscontrare alcuni nell’area del Nuovo Salario. Questa zona sorge a Nord-Est della Capitale, nel territorio del Terzo Municipio. In Largo Marliana troviamo il primo geosito di questo quartiere. Come si legge dalla scheda n.55, infatti, l’affioramento in questione si estende per circa 25 metri con un’altezza di 3. Il luogo in esame risulta tutt’ora in completo abbandono con segni evidenti di fenomeni franosi e vegetazione infestante. Si tratta, come riporta l’opera, di una alternanza di 3 livelli cineritici con rare pietre pomici ed altre componenti. Dal punto di vista dell’interesse scientifico può essere inquadrato in quello litostratigrafico e vulcanologico. Spostandosi di poco nello stesso quadrante, troviamo l’affioramento che insiste in via Eugenio Chiesa, passata alle cronache recenti per episodi di frane e degrado totale. Qui l’interesse scientifico, come riportato nella scheda, è sempre litostratigrafico e vulcanologico.
Montesacro
Rimanendo sempre nel territorio del Terzo Municipio, gli operatori che hanno redatto quest’opera individuano almeno altre 4 aree di interesse geologico. Nel quartiere di Conca D’Oro e più precisamente a Piazza Capri si può trovare un affioramento molto visibile dove si individuano, dal punto di vista litologico, dapprima un ambiente di sedimentazione fluvio-palustre e successivamente un deposito di colata piroclastica proveniente dal Vulcano dei Colli Albani. A qualche chilometro di distanza invece troviamo la zona di Sacco Pastore. In questo caso, come riporta l’opera in questione, sono stati addirittura rinvenuti due crani di Homo neanderthalensis, noti come Saccopastore 1 e 2. Dal punto di vista litologico, questo geosito è rappresentato da sedimenti di origine fluviale. In questo caso quindi l’interesse scientifico non rientra solo in quello stratigrafico ma anche in quello paleontologico e antropologico.
A cura di Lucio Parlavecchio