Dalla maggioranza parole di “soddisfazione per il risultato ottenuto” ieri al Senato. Elly Schlein (PD): “Giorno triste per l’Italia“
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 24 gennaio 2024 – Nella seduta n. 148 che si è tenuta ieri al Senato della Repubblica, dove si votava il Ddl Calderoli per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, nella Votazione finale, erano presenti 178 Senatori, di cui 177 votanti, 110 hanno espresso parere favorevole, 64 contrari e in 3 si sono astenuti [fonte: www.senato.it], che hanno di fatto decretato l’approvazione del testo di legge che ora approderà alla Camera.
C’è grande soddisfazione da parte del vice Premier, Matteo Salvini (Lega): “Grande risultato“ – ha commentato sinteticamente il leader leghista a cui si è aggiunto il commento del ministro per gli Affari regionali e l’autonomia, Roberto Calderoli (Lega): “Con l’approvazione dell’autonomia, oggi in Senato si è compiuto un ulteriore passo avanti verso un risultato storico, importantissimo e atteso da troppo tempo. Avevo previsto che oggi sarebbe stata una bella giornata – ha aggiunto il ministro – e così è stato. Questa è una risposta che dovevo a quelle 14 regioni su 15 a statuto ordinario che ce l`avevano chiesto“.
E mentre dai banchi della maggioranza c’è soddisfazione, dall’altra parte, per il PD e il M5S, quello di ieri è stato “Un giorno triste per l’Italia“.
Schlein (PD), nell’affermare di dare battaglia alla Camera, dove approderà ora il testo già passato al Senato, medita anche sulla possibilità di chiedere un referendum: “Il nostro è un Paese già frammentato da grandi diseguaglianze – ha commentato Elly Schlein – e questa riforma aumenta diseguaglianze“.
“Continueremo a contrastare l’autonomia anche alla Camera. Questa riforma spacca l’Italia” – ha concluso il segretario del PD -.
Dello stesso parere del segretario PD anche Conte (M5S) che ha commentato così il risultato a seguito dell’esito della votazione in Senato: “Uno scellerato progetto di Autonomia, Meloni spacca il Paese e svende il Sud a Salvini: lasciano in un vicolo cieco i territori più svantaggiati del Paese, anziché rilanciarli per il bene di tutti. Cade la maschera: non ci sarà nemmeno un centesimo per finanziare i servizi essenziali nei territori più fragili, visto che il progetto è vincolato all’austerità di bilancio”.
Cosa prevede il Ddl Calderoli
L’intento del ministro Calderoli, attraverso il suo Ddl, è quello di attuare quanto previsto dal terzo comma dell’art. 116 della Costituzione Italiana dove, sulla base dell’intesa fra lo Stato e la regione interessata, si possono attribuire alle regioni a statuto ordinario che ne fanno richiesta, forme e condizioni specifiche di autonomia in diverse materie: Istruzione, Salute, Energia, Ambiente, Sport, Commercio Estero, Trasporti, Cultura.
Sono 10 gli articoli che compongono il Ddl n. 615 e la discussione si concentra sui temi di un equilibrio che rispetti i principi di unità e uguaglianza stabiliti dalla costituzione, per cui la riforma deve tenere conto dell’aspetto “cooperativo” o “solidaristico”, a detta di alcuni studiosi della materia, col fine di assicurare che ogni forma di differenziazione non minacci l’unità sociale ed economica della nostra Repubblica.