I familiari delle vittime vogliono vederci chiaro
- articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 9 febbraio 2024 – Da quanto si legge già da un po’ di tempo nelle cronache dei giornali e da quanto si continua a riscontrare in alcune trasmissioni televisive giornalistiche, è insistente l’argomento che tratta le molte morti improvvise che potrebbero essere legate alle conseguenze di un prodotto inoculato a chi ha deciso, liberamente, di farselo iniettare in quello che ricordiamo essere il periodo pandemico del virus Covid-19.
A causa del numero sempre più elevato di morti improvvise, anche i familiari delle vittime, molte di queste decedute in giovane età e in salute, vogliono vederci chiaro in merito alle cause dei decessi improvvisi.
Da qualche tempo, anche tra le forze dell’ordine l’allarme delle morti improvvise, sta animando, come crediamo sia giusto, un dibattito volto a fare chiarezza su quanto sta accadendo.
Antonio Porto, segretario nazionale Osa (Organizzazione Sindacale Autonoma), è già da tempo impegnato a far luce sugli effetti avversi post-vaccino anti-covid-19, per i troppi decessi improvvisi anche tra i più giovani, che si stanno verificando nel corpo degli agenti di Polizia, a cui vanno aggiunti l’insorgere di improvvise patologie, spesso altamente invalidanti.
Questa “guerra” che sta combattendo il segretario nazionale, lo ha portato anche ad un paio di sospensioni dal lavoro, evidentemente, perché la sua ricerca “disturba” il pensiero unico che era stato creato, in ragione della prevenzione e cura del Covid-19 nel periodo dichiarato pandemico, in cui l’inoculazione del siero anti-covid-19, sembrava essere l’unica soluzione per fermare la diffusione dell’ormai noto virus.
Ed anche questo è un fatto che non può non destare forti dubbi, perché il ruolo di un rappresentante sindacale trova la sua massima espressione nella difesa dei diritti della classe dei lavoratori che rappresenta, a maggior ragione quando c’è da chiarire alcuni aspetti seri come quelli qui trattati, dall’insorgere repentino di patologie a quello ancora più grave delle morti improvvise di agenti che non presentavano, inizialmente, quadri clinici compromessi e per cui sono stati abilitati al ruolo che svolgevano, essendo stati considerati sani e idonei alle visite mediche cui si erano sottoposti.
“Premetto che per poter lavorare in Polizia – ha dichiarato in un’intervista a dicembre scorso il segretario nazionale Porto – bisogna essere di sana e robusta costituzione ma i colleghi che ci hanno lasciato in questo periodo sono davvero tanti“.
“Non passa giorno – ha continuato Porto – che non ci giunga notizia di colleghi morti improvvisamente senza alcuna causa, inoltre tantissimi colleghi lamentano problematiche tra le più svariate e ci dicono che da quando hanno fatto il vaccino non stanno più bene come prima. C’è chi accusa perennemente spossatezza e chi ha tutt’ora problemi cardiaci insorti subito dopo il vaccino. Per non parlare dei casi più gravi come quello di un collega che non è in grado di avere una diagnosi precisa ma deve camminare con l’adrenalina in tasca“.
Il segretario nazionale dell’OSA, ha poi tenuto a precisare che l‘alto numero dei decessi non riguarda solo il corpo di polizia ma tutti coloro che indossano una divisa.
Purtroppo, le istanze inoltrate dall’OSA ai vertici della Polizia, ancora non hanno trovato risposta e non sappiamo se e quando arriveranno.
La speranza è che si faccia presto luce, ufficialmente, sui casi sopra descritti e su tanti altri che attendo risposta.
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