Sarri a Cagliari non fa calcoli. Nessun turnover in previsione della gara di mercoledì in Champions contro il Bayern Monaco e manda in campo la formazione migliore
- articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Cagliari, 10 febbraio 2024 – Ci sono punti da recuperare in campionato, dove la Lazio è in ritardo, seppur di poco, rispetto a chi la precede, per acciuffare quel quarto posto che significherebbe a fine stagione, la qualificazione alla prossima Champions League.
E parlando di Champions, con una gara bella quanto emozionante, da giocare la prossima settimana contro il Bayern Monaco, valida per il match d’andata degli ottavi di finale, Mister Sarri, oggi a Cagliari non ha fatto calcoli, pur sapendo la difficoltà della partita di mercoledì ed ha mandato in campo la squadra migliore. E in campo si è vista quella dinamicità che da sempre ti aspetti da un gruppo allenato dal tecnico laziale: scambi veloci, reattività, pressing sugli avversari quasi per tutta la gara, recupero palla in tutte le parti del campo, molti tiri verso la porta del Cagliari e alcuni nello “specchio” e infine un risultato pieno con un tris dove Immobile ha messo la sua firma per tagliare un traguardo storico, il 200° gol in Serie A del bomber laziale con la maglia biancoceleste.
I numeri dello scugnizzo napoletano di adozione romana sulla sponda del Tevere biancoceleste, sono impressionanti e nonostante ci sia chi ancora prova a criticarlo e darlo per finito, lui oggi ha dimostrato di essere ancora un grande giocatore, prima di tutto utile alla causa Laziale e contestualmente, ha dimostrato essere ancora un “cecchino” che difficilmente sbaglia la via del gol, quando ne ha l’opportunità. Oggi ne avrebbe potuti segare addirittura tre e forse ha segnato il più difficile da posizione molto angolata, infilando il pallone tra il palo e il portiere avversari, con potenza, precisione e tempestività.
A Cagliari, comunque, si è rivista tutta la squadra girare a dovere, dove ognuno è sempre stato sul pezzo, forse, l’unica flessione vera c’è stata dopo il raddoppio laziale, quando i biancocelesti hanno allentato troppo le maglie in mezzo al campo, lasciando la possibilità a Gaetano, imbeccato con un lancio dal suo compagno, Luvumbo, fa partire un gran tiro dal limite dell’area, indirizzando la palla all’incrocio dei pali della porta protetta da Provedel, che nulla ha potuto sulla fantastica traiettoria balistica disegnata dal cagliaritano che al 51° accorcia le distanze (1-2).
Certo, la gara di oggi, giocata contro una squadra che dovrà sudare fino all’ultimo la permanenza nella massima serie del campionato di calcio nazionale, non avrebbe dovuto rappresentare un problema per la Lazio, costruita per ambire ai piani alti della classifica ma sappiamo anche che, quest’anno, i biancocelesti hanno “bucato” proprio con le piccole, Lecce e Genoa ad inizio stagione sono un esempio, due sconfitte che, probabilmente, hanno condizionato non poco il gruppo.
Quindi, il match a cui abbiamo assistito nel pomeriggio, giocato nello stadio sardo, Unipol Domus, visti i precedenti biancocelesti, vogliamo credere che rappresenti un cambio di marcia per la Lazio da qui in avanti, per determinazione, voglia, tecnica, corsa, pressing e fame di vittoria.
Ed ora testa alla Champions, per la difficilissima gara contro il Bayern Monaco, per disputare la prima delle due gare previste per l’ottavo di finale, che si giocherà allo Stadio Olimpico nella Capitale, mercoledì 14 febbraio prossimo, con fischio d’inizio alle ore 21:00. “So brividi forti”, direbbero i tifosi biancocelesti…
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
RANIERI – In conferenza stampa nel post-match interviene il presidente del Cagliari Giulini, per rassicurare la posizione di Mister Ranieri – “Sono qui perché c’era tanta delusione oggi nello spogliatoio da parte di tutti. Avete visto anche la mezza rissa a fine partita. Oggi davvero nessuno voleva parlare, erano tutti devastati da una sconfitta che non si aspettavano dopo una settimana in cui abbiamo curato ogni dettaglio sperando di poter invertire il brutto trend. C’era tanta delusione, il mister ha parlato a lungo coi ragazzi, poi la squadra tra loro. Da qualche mese ho scelto di rimanere in sordina ma oggi ho preferito metterci la faccia perché c’era poca voglia di parlare nello spogliatoio e tanta di iniziare un percorso diverso, per preparare la gara di Udine. Ci sarà un giorno in meno di riposo, mi fa piacere perché significa che c’è grande concentrazione per raggiungere l’obiettivo”.
“La fiducia nella squadra di lavoro è totale, crediamo tutti che nessuno meglio di Claudio Ranieri possa aiutarci a uscire da questo periodo. Lui sarà il nostro allenatore fino all’ultima giornata a prescindere da tutto, sono venuto qui anche per questo. Il nostro allenatore non è assolutamente in discussione e non lo sarà. Se dovremo retrocedere, lo faremo con Ranieri. Siamo convinti che sia l’unico uomo in grado di tirarci fuori da questa situazione. L’anno scorso abbiamo fatto cose meravigliose, abbiamo un tecnico che ha l’esperienza e i valori necessari. Ha dichiarato che questa sarà la sua ultima squadra di club e lo sarà, se vorrà, fino all’ultimo giorno del suo contratto. Oggi il problema della squadra è mentale, chi meglio di lui può lavorare su questo aspetto? Sicuramente gran parte della rosa in questo momento per vari motivi sta rendendo sotto le aspettative. Non voglio far nomi, ma almeno 4-5 giocatori stanno dando tutto quello che ci aspettavamo. Gran parte della rosa però sta rendendo sotto le aspettative e deve prendersi le proprie responsabilità, seguendo il mister ed entrando in campo senza paura. Oggi non mi è piaciuta la sensazione di essere scesi in campo con la paura. Mi è sembrato che siamo entrati in campo con timore, sbagliando cose facili e facendo errori stupidi che in settimana non vedo mai. È frutto di paura e poca lucidità, dobbiamo essere terrorizzati in settimana però per i prossimi tre mesi. Dobbiamo vivere per la salvezza tutti i giorni, il terrore in settimana quando guardi la classifica. Ma poi in campo deve sparire tutto: in campo entrano gli uomini, i professionisti. Ringrazio l’ambiente perché ho visto che in queste settimane non sono arrivati insulti ma spinte per ripartire. Vedo un popolo compatto che vuole aiutare la squadra ad aiutare l’obiettivo. Bisogna entrare in campo con le palle, per festeggiare di nuovo come lo scorso anno”.
“Sui giocatori ho risposto: abbiamo una rosa che può giocarsi le sue carte ma è evidente che nelle ultime settimane di mercato è sembrato indispensabile prendere difensori di esperienza internazionale. Li abbiamo presi, non stanno facendo bene come gran parte della rosa però. Noi non abbiamo rimpianti: ho accontentato ogni richiesta, dai due giocatori della Samp ai due giocatori di esperienza internazionale, fino anche a due attaccanti che avevano fatto già la Serie A. Patrimonializzando anche il club con giocatori giovani. Sul mercato abbiamo preso il giocatore che ci sembrava più adatto alle esigenze e che seguivamo dall’estate. Più di così, faccio fatica a pensare cos’altro avremo potuto fare. Poi se la volontà è quella di avere una proprietà straniera, e lo capisco, lo valuteremo. Ma questo non sono io. Se dovesse arrivare qualcuno di serio che potesse creare davvero qualcosa di sostenibile sarò ben felice di parlare e di aprirgli la porta. A oggi non è accaduto, vado avanti con quello che posso fare e che posso permettermi di fare per tenere la società viva anche tra dieci anni”.
“Sicuramente rimanendo uniti, senza spifferi e senza che chiunque è all’interno del nostro centro abbia la presunzione di saperne più del nostro allenatore – afferma Giulini indicando la strada da seguire per superare il momento negativo -. Remando tutti nella stessa direzione, mettendo anche qualche volta la squadra di fronte alle sue responsabilità. Ma io vedo solo l’unione, quella che ha portato il pubblico a incitarci oggi a fine partita. Io posso mettere un super premio salvezza: non me lo hanno ancora chiesto, ma se lo dovessero fare sarò ben felice di valutare questa situazione. L’unione è stare tutti insieme ed essere convinti di quello che facciamo. Il resto sono problemi dello staff tecnico, cose di testa. Magari si pensava che sarebbe stata più facie la salvezza, per una serie di motivi. Ma se poi in campo la domenica non ci metti cattiveria e spregiudicatezza finisce per andare in campo con la paura. L’unico messaggio che posso dare è questo: teniamo la paura solo in settimana e mettiamo tutto in campo. Dobbiamo vivere tre mesi per la salvezza e in questo periodo non c’è spazio per altro: vacanze, fidanzate. Bisogna vivere per salvarsi e questa cultura è un po’ mancata perché pensavamo forse sarebbe stata più semplice. Vivere il gruppo da fuori è stato bello, la promozione è arrivata nel modo più bello e rocambolesco. Io e la mia famiglia siamo sempre stati di basso profilo, non mi viene semplice venire a parlare”.
SARRI – “Abbiamo parlato, arrivando alla conclusione che la testa era pesante e andava alleggerita, invece che appesantirla ancora – Sarri si riferisce al confronto che c’è stato in settimana a Formello – . Dovevamo ritrovare il senso del divertimento, abbiamo parlato di queste cose tralasciando anche allenamenti tattici. Tanto sarebbe stato come ripassare il giorno prima dell’esame. Ma di altre cose non ero preoccupato, sono arrivato alla conclusione di una pesantezza di testa”.
“Venire a giocare contro una squadra che lotta per la salvezza si pensa sia facile, ma il Cagliari ha fatto 15 punti in casa. Era una gara difficile, sopratutto se si porta la squadra all’ultimo quarto d’ora con un risultato ambiguo. Non era una partita facile. Siamo stati cogl*oni appena ripartiti nel prendere gol. I centrocampisti salivano, i difensori no: si è aperto lo spazio e ci hanno giocato dentro, la palla poi è arrivata a un ragazzo coi piedi nobili che ha fatto un gran gol. Siamo stati bravi mentalmente, senza subire il loro assedio dell’area di rigore. Siamo stati bravi a rimanere lucidi, andando a fare il terzo gol e ad avere altre occasioni. Nelle ultime sette gare abbiamo fatto sedici punti eppure ci indicano sempre come una squadra in difficoltà. Poi ci sono state brutte prestazioni e un inizio sbagliato, ma l’anno scorso siamo usciti in Europa League e ora siamo avanti in Champions, senza considerare la semifinale di Coppa Italia. Poi la Champions qualcosa può togliere. Hysaj ha fatto una buona partita, iniziando impacciato e titubante poi si è sciolto. Kamada è entrato molto bene, ci ha rimesso a posto appena abbiamo perso il palleggio con l’uscita di Luis”.
“Sono contento ma sono gli atteggiamenti che contano: su giocatori e società non avevo grandi dubbi, poi se si fa un sondaggio il giorno dopo la gara con chi non ha giocato i malumori si sentono – riferito all’intervento di Lotito in settimana -. Avrei fatto altri scelte se avessi pensato che i giocatori non fossero con me. La società è intervenuta con il direttore Fabiani in maniera molto soft, non ha bisogno di parlare granché anche perché aveva chiarito tutto qualche mese fa”.
Mercoledì c’è il Bayern Monaco nelal prima delle due gare degli ottavi di finale di Champions League, a che punto sono Zaccagni e Patric, possono recuperare per il Bayern Monaco?
“Non lo so, Patric ha fatto piccole parti di allenamento con il gruppo. Ha la spalla dolorante quando va a contatto. Mattia si sta ancora allenando da solo invece, vediamo se domani mattina almeno uno di loro due potrà entrare in gruppo in modo definitivo. Anche perché sono due giocatori importanti e contro il Bologna mancherà Romagnoli per squalifica. Patric farebbe comodo, così come Zaccagni che è in grado di fare la differenza. A differenza di altri non abbiamo mai pianto sugli infortuni, ma di certo incide”.
Il tabellino della gara
CAGLIARI-LAZIO 1-3
CAGLIARI (3-4-2-1): Scuffet 6; Zappa 5, Mina 6 (28° st Wieteska 5), Obert 5,5 (19° st Augello 6); Nandez 6, Makoumbou 6, Deiola 5, Azzi 4,5 (1° st Dossena 5,5); Gaetano 7, Viola 5 (1° st Luvumbo 6,5); Lapadula 6 (28° st Pavoletti 5,5).
A disp.: Radunovic, Aresti, Prati, Jankto, Petagna, Di Pardo.
All.: Ranieri 5
LAZIO (4-3-3): Provedel 7; Marusic 6, Gila 6, Romagnoli 6, Hysaj 6; Guendouzi 6, Cataldi 6 (34° st Kamada), Luis Alberto 6,5 (17° st Vecino 6); Isaksen 6,5 (39° st Pedro 6), Immobile 7 (17° st Castellanos 6), Felipe Anderson 6,5.
A disp.: Sepe, Mandas, Pellegrini, Casale, Lamenovic, Lazzari, Napolitano, Sanà Fernandes. All.: Sarri 7
Arbitro: Di Bello
Marcatori: 28° aut. Deiola (C), 5° st Immobile (L), 6° st Gaetano (C), 20° st Felipe Anderson (L)
Ammoniti: Makoumbou (C); Immobile, Romagnoli, Vecino (L)
Espulsi: –
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