Per salvarsi, a volte, basta giocare. Potremmo riassumere così la svolta gaming di diversi social. Da un lato c’è Facebook che punta a sviluppare una piattaforma dedicata esclusivamente al gioco online e che vanta già da diverso tempo la possibilità, per gli utenti, di giocare sull’app. Dall’altro che Twitch, che invece grazie allo streaming legato al gaming ha costruito un vero e proprio impero.
E infine c’è Linkedin, un social che all’apparenza dovrebbe essere lontano dal gioco e che invece punta proprio su di questo per tenere alti gli iscritti e soprattutto per coinvolgerli maggiormente sulla propria piattaforma. Siamo sulla piattaforma dedicata al mondo del lavoro e delle professioni, dove si cercano candidati, si diffondono curriculum, si mette in moto il mercato delle occupazioni. Eppure, non basta per essere sul pezzo: gli ultimi dati di Linkedin parlano di un coinvolgimento sempre più basso, con gli utenti che lo usano come piattaforma mordi e fuggi e che scappano verso social più coinvolgenti, dove l’esperienza è senza dubbio più immersiva.
Per questo, insomma, il social che dal 2016 è proprietà di Microsoft ha deciso di lanciare una sezione dedicata ai videogame: “una serie di passatempi per far staccare gli iscritti e creare sfide personalizzate anche interne alla stessa compagnia per cui si lavora”. Secondo quanto riporta Techcrunch, che ha contattato direttamente fonti interne a LinkedIn, i giochi già pronti sarebbero “Queens”, ma anche “Inference” e infine “Crossclimb”, che saranno disponibili sia in utente singolo che come team più ampio.
Stimolare il coinvolgimento tramite il gioco, in fondo, è una strategia di marketing diffusa e soprattutto molto redditizia. Lo dimostra l’esempio dei casinò online, che grazie a questa impostazione basata sulla gamification riesce a gratificare gli utenti, a fidelizzarli e ad allargare così il proprio pubblico. E’ in questo contesto che si devono inserire i bonus senza deposito legati ai casinò, una forma di agevolazione che facendo leva sul concetto di gratuità e di agevolazione permette ai giocatori di scoprire una piattaforma. E anche Linkedin, così facendo, cerca di aprirsi a un nuovo pubblico.
L’aspetto centrale della strategia del social è quello di puntare su giochi coinvolgenti che siano in grado di mettere in relazione i dipendenti e di spronarli a sfidarsi tra loro, anche con punteggi di gruppo, oppure con uno score personale. Lo ha rivelato anche lo sviluppatore di app Nima Owji, che avrebbe individuato schermate di giochi che prevedono, appunto, punteggi così da stimolare un processo tipico della gamification: quello della competitività, della voglia di primeggiare, di gareggiare, di vincere. Dalla filosofia al marketing, passando per gaming e social. La nuova ricetta per crescere, scelta anche da Linkedin.
Seguiteci sulla nostra pagina Facebook

