Un dato annunciato già sabato scorso con la rinuncia di Milani. Al voto poco più del 50% degli iscritti nella Capitale
– articolo di Massimo Catalucci
Il passo indietro di Massimo Milani, arrivato proprio ad apertura del Congresso di Fratelli d’Italia di Roma, sabato mattina 23 marzo, ha spianato la strada al neo eletto Marco Perissa, già leader dell’organizzazione giovanile nel partito della Meloni ed eletto deputato alle ultime elezioni politiche di settembre 2022.
La scelta di rinuncia di Milani, ricompone la spaccatura che lo scorso anno si era creata all’interno del partito con il commissariamento del coordinamento romano da parte di Giorgia Meloni.
Gli iscritti nel quadrante romano sono circa un quinto delle tessere che rappresentano il partito a livello nazionale, ovvero, sono 40.000 le tessere nella Capitale. E proprio in quest’ottica, evidentemente, si è ragionato per ricompattare il partito, pensando anche di costruire un’alternativa forte e coesa alle prossime elezioni di Roma, proponendo in futuro un candidato Sindaco che sappia tenere unite le fila del partito e soprattutto della coalizione di centro destra. Un candidato capace di dare risposte concrete alle criticità che la Capitale presenta, attraverso la squadra di lavoro che si andrà a costituire.
Un’elezione, quella di Perissa, che per come è arrivata, mette fine anche alle polemiche che alcuni quotidiani avevano pubblicato, qualche giorno prima del Congresso romano, riguardo un probabile quanto duro e aspro confronto tra la corrente “rampelliana” e quella “meloniana” del nuovo corso.
Il confronto ci sarà sicuramente stato ma è pensabile che si sia arrivati ad una “quadra” del progetto politico attraverso il dialogo e l’incontro, al contrario dello scontro che è stato evidenziato da alcuni sui media.
Questo, tra l’altro, non è il momento di creare divisioni ma coesioni, avranno pensato gli addetti ai lavori.
Ed anche se questo risultato di Roma non rappresenta un dato nazionale per il partito della Meloni, è sicuramente un indicatore da non sottovalutare, primo perché come abbiamo accennato il 20% degli iscritti a livello nazionale nel partito di Fratelli d’Italia, risiede a Roma e secondo, perché la Capitale è un’area strategica per le sorti politiche di un partito.
A questo si aggiungono le prossime sfide elettorali locali ed Europee, per cui la coesione, seppur in ambito circoscritto ma di un’area metropolitana molto estesa qual è, appunto, la Capitale, non permette distrazioni in ragione di possibili guerre intestine che potrebbero compromettere il cammino in ascesa del partito stesso e della sua Leadership nel Governo della Nazione.

