“Desidero rivolgere con grande piacere il mio saluto perché nella vita di un’organizzazione sindacale, come in quella dei partiti politici, un Congresso rappresenta un momento importante, perché testimonia la vitalità dell’organizzazione, la sua dialettica interna e la capacità di definire la piattaforma programmatica per affrontare le sfide che si hanno davanti”. Lo ha dichiarato Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, intervenendo al V Congresso Confederale UGL “Il Futuro è Lavoro”, organizzato per rinnovare gli organismi dirigenti e indicare le nuove sfide del futuro del mercato del lavoro.
“Il V Congresso Confederale UGL ha scelto come tema il futuro del lavoro. È un tema al centro dell’azione del Governo, fin dal nostro insediamento. Gli esponenti dell’Esecutivo, che in questi giorni sono intervenuti al Congresso, hanno saputo declinare, da diversi punti di vista, quest’impegno. E i traguardi che abbiamo raggiunto in questo primo anno e mezzo di Governo. Mi rendono particolarmente orgogliosa i dati che riguardano l’occupazione, con un mercato del lavoro italiano che, anche in questi ultimi mesi, ha confermato la sua dinamica espansiva. Da quando siamo al Governo sono oltre 720mila gli occupati in più, di cui 360mila sono donne. Il lavoro stabile cresce, il precariato si riduce e il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 7%, il più basso dal 2008”.
“Il merito – continua il Presidente – è certamente delle imprese, dei lavoratori e di voi organizzazioni sindacali che li rappresentate. Ma anche il Governo ritengo abbia fatto la sua parte, con un approccio diverso alle tematiche del lavoro, garantendo serietà e lavorando per agevolare chi vuole fare impresa e assumere, senza che questo significhi minori tutele o precarietà per i lavoratori, come dimostrano i dati Istat, e dialogando con le parti sociali. Oltre ad alcuni provvedimenti specifici per favorire nuova occupazione, come ad esempio la super-deduzione del costo del lavoro incentrata sul principio del più assumi meno paghi, ci siamo concentrati su come utilizzare nel migliore dei modi possibili le risorse europee in tema di lavoro, cosa che, storicamente, non è avvenuta in passato, con la conseguenza che molto spesso l’Italia ha dovuto restituire all’Europa le risorse inutilizzate. Il Governo si è mosso in tal senso e ha rivoluzionato questa debolezza italiana. Abbiamo incrementato di un miliardo le risorse del PNRR destinate ad adeguare le competenze dei lavoratori usciti dal mercato del lavoro; nella stessa ottica, nel capitolo REPowerEU abbiamo inserito una nuova misura per rafforzare le competenze green delle imprese. Abbiamo riformato le politiche di coesione, cosa che ci ha permesso di destinare 2,8 miliardi di euro alle nuove assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati nel Sud, e di potenziare le politiche di sostegno all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego.
Intendiamo utilizzare questo stesso approccio con gli oltre 28 miliardi di euro del Fondo Sociale Europeo e con i 5,4 miliardi di euro del programma GOL del PNRR. La nostra sfida è avviare una riforma del mercato del lavoro, che favorisca l’incontro tra domanda e offerta attraverso il rafforzamento delle competenze dei lavoratori. Sono particolarmente contenta anche della decisione della Commissione europea di prorogare “Decontribuzione Sud” chiesta dal Governo italiano, misura importante anche per rafforzare i già positivi dati sulla crescita del PIL diffusi con il rapporto Svimez, che vedono il Mezzogiorno crescere di mezzo punto in più rispetto alla media nazionale. Perché, se è vero che i dati economici e occupazionali sono positivi, è anche vero che molte sono le sfide che attendono il mercato del lavoro, come illustrato nella relazione del Segretario Capone”.
Secondo il Presidente Meloni: “A partire dall’avvento dell’intelligenza artificiale e dall’impatto che avrà sui nostri sistemi economici e produttivi, in particolare per quanto riguarda gli effetti sul mondo del lavoro. L’intelligenza artificiale deve rimanere al servizio del benessere dei cittadini, nel rispetto dei diritti di tutti i lavoratori, della loro salute e della loro sicurezza. E anche laddove la gestione delle attività lavorative è affidata ad algoritmi, è importante tutelare e salvaguardare il ruolo del dialogo sociale e della contrattazione collettiva, che devono guidare e non subire le trasformazioni dei luoghi e dei rapporti di lavoro. L’uomo deve essere al centro dei processi di trasformazione in atto e nessun lavoratore deve essere lasciato indietro. È necessario avviare, anche con l’aiuto determinante delle parti sociali, sia nel pubblico che nel privato, un vasto programma di reskilling e upskilling, per aggiornare e riqualificare i lavoratori, reinserirli efficacemente nel ciclo produttivo e per renderli utilizzatori consapevoli dei nuovi strumenti tecnologici. È un processo che si interseca con le altre transizioni in atto, a partire da quella energetica ed ecologica, con la necessità di coniugare la difesa dell’ambiente con la tutela del lavoro e della nostra autonomia strategica. Dobbiamo impegnarci – conclude – non solo per sostenere l’ingresso dei lavoratori nei settori innovativi, ma anche per cogliere le opportunità che le nuove tecnologie offrono per reinventare le modalità di svolgere anche lavori tradizionali. Sono certa che, in questo cammino, l’UGL non farà mai mancare il suo contributo”.